domenica 29 dicembre 2019

74 - Cucina : RISO ALLA PILOTA CON SALAMINA DA SUGO



Ingredienti (4÷6 persone)
300 gr riso Vialone Nano
450 cl di Brodo di carne (1,5 volume del riso)
200 gr salamina da sugo da cucchiaio 
40  gr formaggio grana


Preparazione
Porto il brodo a bollore coperto, tolgo il coperchio e metto il riso senza mescolate, cucino per 8 minuti a fuoco vivo, spengo il fuoco e sigillo la pentola con un canovaccio ed il coperchio, aspetto altri 8 minuti (Riso alla pilota). Aggiungo poco formaggio grana, mescolo, poi la salamina scaldata a bagnomaria mescolando tutto in modo che il calore del riso amalgami gli ingredienti.



Gran bel abbinamento con un Brunello di Montalcino a medio corpo. Infatti il BRUNELLO DI MONTALCINO TENUTA CAPARZO 2006, già maturo, con morbidezze e tannini rotondi, ha dato vita ad una importante simbiosi con il piatto basata sul classico rapporto fra struttura (del piatto) e corpo (del vino). Le note sapide della salamina, smorzate dalla neutralità del riso, sono state ben accompagnate dalle ricordate morbidezze, non eccessive ma nel giusto rapporto. Una ancora presente spalla acida ha poi sostenuto il tutto dando particolare equilibrio all'insieme. 


Del vino parleremo nella degustazione che riporteremo nella specifica sezione del blog.



26-12-2019, Rovigo, via X luglio, in famiglia. 

giovedì 26 dicembre 2019

F(26) : DEGUSTAZIONE FORMAGGI CA' VENEZZE 24.12.2019

Attorno ad uno straordinario Etivaz AOC Alpage 48 mesi, si è organizzata questa piccola degustazione in ora ed in scopo di aperitivo. 




Formaggi in ordine di degustazione:

1- Morlacco del Monte Grappa (Caseificio Montegrappa, Pieve del Grappa TV) 

La parola “Morlacco” deriva dal nome del popolo dei Morlacchi, provenienti da una zona montuosa situata tra l’Istria e la Dalmazia, al di là del canale della Morlacca o Morlacchia. I morlacchi erano abili pastori e bravi produttori di lane e formaggi e per questo i Nobili della Serenissima gli permisero di insediarsi sul massiccio del Grappa. Trovarono pascoli ricchi di fiori e poveri di acqua simili a quelli della loro terra.  
Prodotto con latte vaccino crudo e scremato, quello degustato era di media stagionatura, circa due mesi, si presentava una pasta morbida, leggermente occhiata e dal colore bianco. Al naso un profumo lattico e lievemente erbaceo, persistente. In bocca intenso e saporito con lievi sfumature amarotiche, di buona cremosità chiudeva con note erbacce, caratteristice.


2- Fior di Pascolo (Caseificio Dancelli, Gambara BS)

Formaggio semi-grasso a pasta semi-cotta pressata, prodotto con latte austriaco vaccino intero pastorizzato, presenta una crosta sottile, marron, non edibile.
La pasta risulta compatta e fondente, con occhiatura marcata (diametro di circa 0,5 cm) tondeggiante e uniformemente distribuita. Il profumo era caratteristico (tipo emmentaler) il sapore "dolce", il colore paglierino intenso. Quello degustato aveva una maturazione è di circa 60 giorni e in degustazione dava una precisa nota sapida in buona armonia con la ricordata dolcezza.   


3- Etivaz AOC Alpage (48 mesi)

Fuoriclasse svizzero a latte crudo prodotto da mucche che si nutrono esclusivamente con erba naturale dai pascoli delle Alpi svizzere. Questa particolare alimentazione, la lavorazione artigianale, le caldaie di rame a fuoco diretto, influenzano il sapore e il gusto unico del Etivaz DOP. La pasta era color avorio chiaro, al naso subito aromi di erbe alpine, veramente, senza retorica!! In bocca decisamente "fondente", pacioso, con un ventaglio impressionante di sensazioni gusto-olfattive che variavano dalle spezie alla frutta secca, la noce in primis. La lunga stagionatura ne aveva amplificato i sapori senza influire, ripeto, nella magica "scioglievolezza". Un grande formaggio!!


4- Canestrato Bianco (Central Formaggi, Serrenti VS) Sardegna Medio Campidano

Formaggio da latte ovino presentava una crosta è sottile, di colore giallo/marron e rigata. La pasta era compatta, di media consistenza, color bianco paglierino, con una limitata occhiatura. Il sapore era deciso, piccante ma non troppo, di buona armonia fra le note sapide e quelle più aromatiche e "dolci". In chiusura note di spezie e frutta secca con l'inconfondibile chiusura dei formaggi pecorini. Ottimo!!



Ho abbinato questi tre formaggi con:

Vieilles Vignes Riesling Alsace Grand Cru Altenberg de Bergheim 2008 di Gustave Lorentz, un Alsaziano di prestigio che si presentava con un bel giallo paglierino, pieno e cristallino. Un naso intenso e raffinato, con aroma di agrumi, salvia e decisi sentori di minerali.
In bocca subito una piacevole acidità, grande struttura dal sapore pulito e secco. Un Riesling asciutto con una nota verde di luppolo selvatico e asparago ed un finale lungo, completo fra sapidità e morbidezza. Questo vino è stato proposto con il Morlacco fresco e provato, con alterne fortune sul Fior di Pascolo. Per la seconda parte della degustazione, con Etivaz e Canestrato entra in gioco il celebre Calabrone 2013 di Bastianich, già degustato sul mio blog. Ne riporto qui alcune note, relative al millesimo 2012, che si confermano in pieno: dunque.. "color rosso rubino profondo, decisamente consistente, presenta un naso composito con in primis frutta rossa matura ed in confettura, continuando poi con note speziate sino a sviluppo deciso di cioccolato e caffè. In bocca potente, strutturato, concentrato ma al contempo vellutato e armonico riporta sapori precisi di spezie e frutta scura evoluta, non disgiunta però da una certa freschezza e da una trama tannica di decisa eleganza. Chiude con un finale di ottima persistenza, con note morbide, appena appena dolci".. che si sono ben integrate prima col fuoriclasse svizzero, e poi sono andate a contrapporsi alle durezze del pecorino in un indovinato abbinamento complessivo. Un gran bel aperitivo!! 



24 Dicembre 2019, Bar Venezze a Rovigo, con Marco C, Michele S e Pietro C.

martedì 24 dicembre 2019

Vino (291) : PINOT GRIS KAEFFERKOPF CUVÉE RENÉ SICK 2017

Domaine : Sick - Dreyer - Ammerschwihr - Alsazia (France)
Appellation : AOP Alsace Grand Cru Kaefferkopf
Cépages : 100% Pinot Gris
Alcol: 13,5 % Vol. 



Sick - Dreyer, nel paese di Ammerschwihr in Alsazia, posseggono una parte del gran cru alsaziano Kaefferkopf. Alsace Grand Cru è una denominazione conferita ai vini prodotti in uno dei 51 Grands Crus e che soddisfano specifiche più rigorose rispetto alla DOP d'Alsazia. Questi vini sono vini con più carattere, con ulteriore tipicità e finezza.
Il vino in questione è un 100% Pinot Gris ottenuto con fermentazione in acciaio con controllo della temperatura e deriva da vigne orientate a sud-est su suolo formato da granito e calcare, fatti che di norma sono precursori a vini speziati, affumicati, di grande persistenza.
Di un pallido giallo paglierino, luminoso, denota comunque grande consistenza a cui non saranno sicuramente estranei i 13,5° di alcol.
Aromi complessi ed impattanti di mandorla dolce, frutta gialla matura, spezie e pepe rosa, non ultimo un "che" generalizzato di frutta candita.


Zucchero residuo attorno a 36 gr/l, che si sentono tutti in bocca, e che lo rendono particolarmente adatto alle degustazione di formaggi a media stagionatura e ad erborinati non impattanti. Una discreta acidità lo rende comunque gradevolissimo, con le evolute note fruttate integrate con una buona mineralità in un finale decisamente lungo ed appagante.
Un vino che ho trovate perfetto per i formaggi ma che trova ottimo abbinamento sia con il fois gras che con la speziata cucina orientale.


Nella foto il ricordato abbinamento con i formaggi che spaziavano da una mozzarella di bufala in apertura sino ad un semplice erborinato (blu di Bagnoli) ed ad un favoloso Comté da 48 mesi. Nel centro degustazione un Le Pic di capra, fresco ed un Brie de meaux fermier della prestigiosa maison Rothschild. La degustazione vino-formaggi sarà riportata nella apposita sezione "FORMAGGI" del blog. 


21 dicembre 2019, "Retrobottega" dell'amico Luca Faggioni a Cerea VR, con Patrizia, Maria e Marco. 

domenica 22 dicembre 2019

Vino (290) : BAROLO CHINATO LA CANELLESE

Cantina : La Canellese Srl - Fraz. San Vito - Calamandrana AT
Tipologia : Vino Aromatizzato
Vitigni : Barolo 100%
Alcol: 16,0 % Vol.
Spezie: 22 frutti tra erbe e spezie - Rabarbaro, Corteccia di China, Chiodi di Garofano, Genziana, Cannella, Sambuco Fiori, altri. 



Celeberrimo Vino Aromatizzato piemontese ricavato dal più nobile vitigno della zona, il Nebbiolo, qui impiegato nella versione Barolo DOCG con zucchero, alcol e aromi naturali.
A mio parere è il vino principe per l'abbinamento al cioccolato fondente (assieme al francese Banyuls), ma si trova suo agio anche in semplice e solitaria degustazione.
Ma veniamo a noi, rosso profondo nel calice, presenta netti riflessi granati sul bordo; eccezionale consistenza. 
Un naso decisamente complesso, speziato, di rara eleganza dove si riconoscono le spezie, quali china e cannella, ma non solo, zenzero, liquirizia e radici amare lo connaturano nel seguito della lunga degustazione olfattiva.


In bocca ovviamente caldo, alcolico. L'amaro della china risulta piacevolissimo in quanto magicamente bilanciato dalla morbidezza dello zucchero e dall’alcol. Lunga e gradevole persistenza ancora su piacevolissime note amare.
Gradevolissimo fine pasto accompagnato dal formidabile "Gianduiotto" della Pasticceria L'Abbazia di Badia Polesine, dolce suadente di nocciole e cioccolato ha trovato nerbo e pulizia nel vino con vertici di golosa ed appagante piacevolezza. 




13 Dicembre 2019, Trattoria "al Ponte" di Lusia RO, con Sebastiano C.

mercoledì 18 dicembre 2019

RU08 : L’ARBRE DU VOYAGEUR RESERVE 2001 RHUM MARTINICA

Produttore : Distillerie La Favorite - Martinique
Stile: Rhum Extra Vieux Agricole 
Denominazione: AOC Rhum de la Martinique
Terroir: la pianura di Le Lamentin - Dipartimento d'oltre mare della Martinica
Alcol: 45,50% in volume



Il Rhum L'ARBRE DU VOYAGEUR 2001 è un rum agricolo millesimato della Martinica presentato da Chantal Comte, la cui famiglia vive in Martinica da 50 anni, azienda che sceglie e distribuisce le più belle riserve di rum della Martinica e della Guadalupa (il famoso Marie-Galante). La produzione della canna è relativa alla pianura d Le Lamentin, un città agricola sulla costa centrale della Martinica; l'acqua è di una fonte prestigiosa la Bel Air. Rum di stile "agricole" ricavato quindi dal fresco succo di canna da zucchero presenta un profilo aromatico pieno, intenso e speziato, dalla lunghissima persistenza.


Di un brillante Topazio Giallo si presenta associato anche a toni dorati, di grande trasparenza e di notevole consistenza. 
Alla prima rapida olfazione, ad una distanza di circa 5 cm dal bordo del bicchiere, e senza nessuna roteazione, ho apprezzato dolci note di legno con vaniglia e sfuggevole cannella.
Nella seconda olfazione, avvicinando il naso in mondo più deciso al bicchiere, ma ancora senza nessuna rotazione, ho percepito delicate sensazioni floreali di rosa e ciclamino.
Nella terza olfazione, introducendo in naso nel bicchiere, si sono incrementate le note fruttate, piccanti quali zenzero e cardamomo.
Infine roteando il bicchiere si è potuto apprezzare un complesso aromatico importante con cera, miele e lievi sensazioni affumicate e di buccia candita di agrumi.


L’assaggio ha riproposto le complesse note olfattive, con morbide ed equilibrate sensazioni alcoliche, in un insieme gustativo intenso e persistente e con una lunga chiusura tra agrumi e fumé.
Un grande Rhum da gustarsi da solo o con dessert importanti con cioccolato e noci. Comunque risulta completo ed appagante anche l'assaggio con cioccolato 70÷80% come peraltro abbiamo fatto noi. 

   

04 Settembre 2019, Trattoria "Dante" di Rovigo con Claudio B. e Lorenzo R.

mercoledì 4 dicembre 2019

Vino (289) - ECHEZEAUX GRAND CRU 2011 (Domaine des Perdrix)

Cantina : Domaine des Perdrix - Premeaux-Prissey - Borgogna
Denominazione: AOC Echezeaux Grand Cru 
Vitigno: 100 % Pinot Nero
Grado alcolico: circa 12,5 %



La denominazione Echézeaux copre poco più di 37 ettari nella città di Flagey-Echézeaux. Vicino al famoso Clos Vougeot, data l'estensione, il terreno presenta ovviamente zone eterogenee, sabbioso nella sua parte superiore, verso il basso passa gradualmente a terreni più fini sino, nel basso, ad argilla calcarea, profonda e di color bruno. Oggi, il più grande proprietario terriero di Echezeaux è il Domaine de la Romanée-Conti, con circa 5ha di viti, il nostro vigneto, l'Echezeaux Grand Cru del Domaine des Perdrix e nella parte bassa, dove prevale il ricordato suolo argillo-calcareo.


Consistenza setosa, un naso iniziale leggermente chiuso ha in breve liberato note di fiori di ciliegio, violetta e rosa, ben integrate con spezie, sfumature di terra e decisi ritorni balsamici. In bocca "carnoso", straordinariamente morbido grazie ad un'acidità contenuta e tannini molto, ma molto fini, stretti ed eleganti. Gli aromi di bocca hanno evocato sentori di legni esotici, come il cedro ed il palissandro, non coprenti le ancora presenti note fruttate di fresca ciliegia e mora. Finale lungo di una certa mineralità e con precisi ritorni balsamici.

..... mentre si aspettava!!!

Sacro e profano: un grande Cru di Borgogna abbinato, nottetempo, ad un Cheeseburger con carne fresca di Chianina al magico "Franchin" a Rovigo. Le importanti sensualità dell'atipico "panino" in pieno accordo con la morbidezza e la struttura del vino; cipolla, formaggio e salse non hanno minimamente scalfito la persistenza del vino che le ha domate e rese partecipi a questo inusuale "progetto gustativo"!!  



03 Dicembre 2019,  Franchin - Lounge Bar, a Rovigo, con Pietro C.

venerdì 29 novembre 2019

Vino (288) : GRANDE CUVÉE “BEYOND THE CLOUDS” 2012

Cantina :  Elena Walch - Tramin/Termeno  BZ
Denominazione : Bianco Alto Adige DOC
Vitigno : Vini bianchi con prevalenza di Chardonnay
Alcol: 14,0 % Vol.
Note: Cuvée di uve bianche (gelosamente non specificate), selezionate ed affinate in barrique. 


Ottenuto superba cuvée di uve bianche, con base principale di Chardonnay, si pone fra i più importanti vini bianchi italiani. Beyond the Clouds nasce nel 2000 dalla volontà di Elena Walch con l'intento di veicolare "Al di là delle nuvole" le grandi potenzialità enologiche dell'Alto Adige. Annata particolare questo 2012 per la bassa produzione e la conseguente concentrazione ottenuta, che già si intuisce dal colore Colore giallo dorato cristallino e dalla notevole consistenza.


Naso subito impegnativo che ha bisogno di un pò di tempo per rivelarsi completamente; subito una mineralità verticale che lascia il posto, piano piano, agli agrumi dolci, mandarino in primis, ai fiori gialli, al burro, alle spezie date dal legno. In bocca pieno, minerale, mirabilmente bilanciato tra acidità e morbidezza, fruttato, presenta ritorni di precisa mineralità a conferma evidente dell'analisi olfattiva. Insomma un vino evoluto e carico di sentori maturi, complessi, eterei.


Un vino tale da poter essere apprezzato anche in sola degustazione trova abbinamento ideale anche per i formaggi a crosta fiorita quali il BOURSAULT, dalla Valle della Marna ed il CABRISSAC dai Paesi della Loira, come già riportato nel blog al link: F(25) : DEGUSTAZIONE FORMAGGI BOURSAULT E CABRISSAC.     


14 Aprile 2019, Rovigo, via X Luglio, in famiglia.

giovedì 28 novembre 2019

Vino (287) : SELECTION GRAIN D'OR LOUIS CASIMIR 2014

Cantina : Domaine de Fenouillet - Beaumes de Venise - Rodano Meridionale
Denominazione : Vin de France
Vitigni : 100% muscat à petits grains blanc
Alcol: 10,0 % Vol. 
NOTE: Vendemmia Tardiva




Beaumes de Venise è una denominazione del Rodano Meridionale famosa per il suo Moscato VDN (vin doux naturel) tra i più apprezzati di Francia. Sono questi vini dolci con 15° alcolici ottenuti con mutizzazione; il mosto fermentato viene integrato con alcool etilico per fermare la fermentazione al fine di preservare lo zucchero residuo ed il fruttato. Il nostro invece presenta basso grado alcolico (10,0 % Vol.) e deriva da una minuziosa raccolta di acini sovramaturati (Grain d'Or) eseguiti in più riprese verso la fine di ottobre.


Ne esce un vino di estrema eleganza e giusta concentrazione (non passito ma surmaturo!!) con una veste cristallina giallo oro. Al naso uva passa, note candite, noci e nocciole su una base floreale di tiglio e sambuco. In bocca, freschezza e dolcezza si combinano perfettamente, dando un vino di grande armonia, con importante persistenza su note di miele millefiori. 



Ho approfittato dell'armonia di questo "elisir" come accompagnamento ad un vassoio di "mignon", della migliore pasticceria di Rovigo. La grande dolcezza ed il basso impatto alcolico si sono completamente integrati con la variabilità dei singoli sino a cementare un insieme di festante appagamento.


26 Novembre 2019, Rovigo via X Luglio, compleanno in famiglia.

mercoledì 27 novembre 2019

73 - Cucina : RISOTTO con PASSATO DI VERDURE e PORCHETTA

Un risotto interessante che recupera il passato di verdure eventualmente avanzato e lo abbinama con la porchetta a cubetti che ne completa la struttura e lo rende goloso ed appetibile. 


La Porchetta
Tagliare a cubetti 200 gr di porchetta eliminando la cotenna e le parti troppo grasse, e tenerla da parte.

Il passato di verdure
- Sedano 100 g
- Carote 100 g
- Cipolle rosse 100 g
- Zucchine 300 g
- Patate 200 g
- Zucca 300 g
- Sale fino q.b.
- 1/2 peperoncino piccante (trucco!)
- Pepe nero q.b.
- Olio extravergine d'oliva 50 g
- Acqua a temperatura ambiente 1 litro 

Preparate tutti gli ortaggi sbucciati e pelati e tagliati a pezzettoni. In una pentola dal bordo alto scaldate l’olio di oliva, poi unite la cipolla la carota e il sedano, a pezzi più piccoli, lasciate rosolare per 2-3 minuti. Unite poi anche le patate, le zucchine, la zucca e coprite le verdure con l’acqua. Cuocete a fuoco medio per 20-25 minuti. A cottura ultimata, aggiustate di sale e pepe e frullate le verdure con un mixer ad immersione fino ad ottenere una crema omogenea. Tenete in caldo il passato di verdura che per il risotto deve risultare ancora abbastanza liquido. 



Il Risotto
- riso Vialone Nano o Roma 350 gr
- 1 scalogno
- crema di verdure 600÷700 cl
- un bicchiere di vino rosato
- burro 50 gr
- parmigiano grattugiato n. 4 cucchiai
- sale, pepe nero q.b.

Fare tostare il riso con l'olio e lo scalogno prima brevemente soffritto, quando il riso diventa traslucido aggiungere il vino e fare sfumare completamente. Pepare. Bagnare poco alla volta con il passato per 12÷13 min. sino a quasi cottura. Aggiungere la porchetta e completare la cottura al dente. Spegnere il fuoco e mantecare con poco burro ed il formaggio. Lasciare riposare un 3÷4 minuti sino a giusta consistenza e servire.



Il vino
Il piatto si abbina a meraviglia con un vino rosato secco; ad esempio io ho impiegato un LIRAC AOC 2016 sia in cottura che in abbinamento. Un rosato dal Rodano Meridionale, di grande stoffa, è chiaro che un classico rosato pugliese, penso al Five Roses di Leone De Castris, avrebbe ugualmente svolto egregiamente il suo compito. Un buon risotto "di recupero" che per la semplicità ed il risultato vale la pena di provare.

   
25 Novembre 2019, Rovigo via x Luglio, in famiglia.

martedì 19 novembre 2019

Vino (286) : PHILIPPE DEVAL AOC SAUMUR BRUT

Cantina: Les Caves de la Loire - Brissac-Quincé 
Denominazione: Saumur AOC 
Uvaggio: Chenin Blanc 100%   
Gradazione alcolica: 12,0% Vol.



Saumur zona centrale della Loira, patria dello Chenin Blanc, la varietà bianca assoluta protagonista del tratto tra Tours ad Anger. Chiamato anche “Pineau de la Loire” trova diversi tipi di vinificazione appunto dagli spumanti sino a straordinari “grains nobles”. Le prime raccolte sono destinate a strutturati bianchi secchi o basi per ottenere fini bollicine, come nel nostro caso dove è stato impiegato il "metodo tradizionale" che consiste, come è noto, in una seconda fermentazione in bottiglia e affinamento sulle fecce per almeno 9 mesi: un méthode champenoise, nei tempi, semplificato!!


Si presenta con un giallo paglierino con riflessi verdi, numerose bollicine, persistenti e abbastanza fini. Un naso prettamente floreale e di frutta bianca, quindi agrumi e precisi ricordi esotici su lieve sfondo di lieviti; intenso e raffinato, sorprendente per il livello di prezzo che si mantiene sotto i 6,00 euro!!
In bocca è secco con acidità pronunciata, deciso l'impatto gusto-olfattivo, pieno e persistente su ricordi evoluti di frutta gialla e brioche; gran beva finale con note di "gustosa sapidità". Un rapporto qualità prezzo, ripeto, sorprendente!!
Per mantenere in equilibrio il livello economico, dopo la descritte degustazione, questo SAUMUR BRUT e stato abbinato ad un fritto misto di strada "del venerdì". Baccalà, chele non meglio identificate, anelli, calamari, gamberoni, ecc. si sono fatti magistralmente accompagnare da questo spumante; la non banale struttura e l'effervescenza del vino si sono dati la mano con la tradizionale tipicità del fritto, in un contesto di decisa e rustica piacevolezza.  



15 Novembre 2019, via X Luglio a Rovigo, in famiglia.

mercoledì 13 novembre 2019

Vino (285) : CA' LIPTRA DOSAGGIO ZERO LE LUTE

Cantina :  Soc. Agr. Cà Liptra s.s. - Cupramontana AN   
Vitigno : Verdicchio 100 %
Alcol: 12,5 % Vol.
Note: Affinamento 36 mesi sui lieviti - Sboccatura 2017



Colore giallo paglierino intenso con nuances decisamente dorate. Aspetto molto luminoso brillante. Bollicine numerose, fini e persistenti: fin qui nulla di strano!!


Eleganza estrema al naso, con un inconfondibile aroma post fermentativo,  con crosta di pane, in primis, per chiudere con note  di brioches appena sfornate. E poi ancora note fruttate e floreali con pesca, scorza di limone e cenni di frutta esotica che lasciano anche il posto a delicato aroma di fiori di tiglio.


Notevolmente fresco al palato in un sorso equilibrato e gradevolissimo; freschezza dunque ma "stoffa" morbida, cremosa e sapida assieme a note fruttate decisamente equilibranti.
Dunque un "Pas Dosé" pieno ma estremamente bilanciato che conferma un Verdicchio di partenza di grande spessore ed equilibrio. Decisamente un grande Metodo Classico da provare! 


Grandissimo aperitivo al bancone del formidabile Calandrino di Alajmo. Uovo molle, salsiccia di pesce, sandwich di polenta fritta con il baccalà mantecato, arancino, polpette con salsa di pomodoro ed ancora, ancora, ancora!
Il Ca’ Liptra si è fatto in quattro, euforia e piacere non hanno consigliato puntigliose precisazioni gusto-olfattive. Grande piacere e stop!!   



11 Novembre 2019, "Il Calandrino" a Sarmeola PD, con Alberto G.

mercoledì 30 ottobre 2019

Vino (284) : RABOSO VENETO FRIZZANTE I.G.T. DOLCE

Cantina :  Az. Agr. Loreggian Adriano  - Arquà Petrarca  PD
Denominazione :  IGT Veneto
Vitigno : 100% Raboso Veronese 
Alcol: 8,0% Vol.



Un vino semplice ma intrigante specialmente per abbinamenti "difficili". Ottenuto da uve Raboso Veronese con fermentazione mediante l’uso di lieviti selezionati che viene bloccata, raffreddando il mosto, quando si raggiunge il grado alcolico desiderato. E' chiaro che con tale metodologia, ottenuto un grado alcolico di 8% vol, il vino che risulta è "dolce"; appena dolce, giusto!!
Di colore rosso rubino con riflessi violacei, è caratterizzato da una leggera spuma, gradevole, al naso è fruttato e decisamente aromatico, con note di lampone e preciso sentore di rosa. In bocca è dolce, fragrante ed equilibrato, mediamente persistente chiude tranquillamente con note "fruttate" caratteristiche per la tipologia.




Avete provato ad abbinare il "tiramisù", operazione per niente facile. Dolcezza, grassezza, caffè non sono mica scherzi da abbinare con un vino. Ho provato il nostro Raboso Dolce in queste difficili condizioni, uscendone "non sconfitto", ovvero molto meglio di altri vini più blasonati. La contenuta dolcezza e la semplice spuma si è ben adatta alla grassezza, scivolando gradevolmente anche quando l'impegno era maggiore, leggasi caffè. Un vino "familiare" che mi ha piacevolmente sorpreso.



06 Ottobre 2019, Quartiere S. Chiara a Trecenta, con la famiglia allargata.    

martedì 29 ottobre 2019

Vino (283) : CAPO DI STATO 2015

Cantina :  Conte Loredan Gasparini  - Volpago del Montello TV 
Denominazione : DOC Montello - Colli Asolani
Vitigno : Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc, Malbec 
Alcol: 14,0% Vol.


La storia che questo vino venne molto apprezzato da Charles de Gaulle, nella fine anni Sessanta quando ere capo di stato francese, la conoscete tutti. Non sapete, forse, che la prima annata venne realizzata nel 1964 come frutto della selezione delle migliori uve provenienti dalla vigna più vecchia dell’azienda, denominata “Le 100 Piante” che è situata a Venegazzù, frazione di Volpago del Montello. Inoltre l'etichetta, notevole, opera del pittore padovano Tono Zancanaro, rappresenta un giovane Bacco, in una operazione di marketing riuscita ed intrigante.


Il vino è di grande livello, questo 2015 è robusto e maestoso, maturato in botte per circa 18 mesi presenta un bouquet ricco e complesso, con note di confettura, amarene, humus e spezie dolci. Il colore è un rubino intenso con sfumature granate, di grande consistenza, riempie in modo esclusivo il bicchiere concedendosi a poco a poco alle rotazioni di rito: impressionante!! Ma è nel gusto-olfattivo che da il meglio di se, con un sorso caldo, infinitamente persistente, ancora sufficientemente fresco e con tannini settosi che accompagnano un lungo ricordo finale su note evolute di frutta scura e vaniglia.


E noi allora, PER FARGLI RABBIA, lo abbiamo abbinato al bollito, il "super bollito" di Giovanni a Padova. Parti grasse e parti magre, in ordine sparso, si sono giovate completamente della sua notevole struttura, della sua persistenza, dei suoi tannini in equilibrio con le modeste untuosità, chiudendo magicamente sul cotechino ovviamente di ultimo assaggio.
Non è la prima volta da Giovanni e sicuramente non sarà l'ultima!!



30 Settembre 2019, Ristorante da Giovanni a Padova con Pepe S., Joe P. e Mario M.