venerdì 29 novembre 2013

28 - Cucina : BRASATO DI MANZO AL CLINTO E CIOCCOLATO

Il vino prodotto da uva Clinto, frutto di vitigni ibridi americani non avrebbe cittadinanza enoica, come peraltro legalmente non ha.

Però nei ricordi di infanzia per noi Trecentani il Clinto occupa una fetta importante spesso legata ai primi "vini" aspri, duri, "volpini" (come diceva il Veronelli), che  al pomeriggio accompagnavano una fetta di salame di casa fra due calci ad un pallone ed una nuotata in Canal Bianco.


Va da se che nel tempo ho elaborato una ricetta ad hoc per questo vino corregendo l'eccessiva acidità con il cacao operazione appunto canonica in cucina quando, in una preparazione, l'acidità deriva dal vino.
Senza voler strafare ricordo invece che quando l'acidità deriva dal pomodoro la correzione e la gradevolezza viene affidata ad una piccola quantità di zucchero, meglio se di canna.  
E' chiaro che si tratta di una ricetta nota ma che io impiegando il clinto (e questo non è usuale) elaboro in questo modo.


Per 1 kg di controgirello o piccione di manzo che faccio scottare bene in tutti i lati con poco olio e pepe; finita l'operazione che dura 5-6 minuti o più, levo la carne dal fuoco e metto a soffriggere ovviamente nella stessa pentola un trito grossolano con scalogno, cipolla, carota e sedano con un trito invece fine di salvia e rosmarino assieme.


Faccio sfumare con un mezzo bicchiere di Marsala secco e lo faccio evaporare, aggiungo due foglie di alloro e la carne rosolata aggiungendo 1 l di clinto.
Porto ad ebollizione il tutto senza coperchio per alcuni minuti, metto il coperchio a tenuta ed abbassando la fiamma lo lascio bollire per circa 1 ora.
Quando il vino comincia a ridursi aggiungo mezzo litro di brodo anche vegetale e continuo la cottura per un'altra ora.


In un bicchiere stempero un mezzo cucchiaio di cacao con un po' di vino ottenendo una crema (il cioccolato ... che cioccolato non è) che aggiungo alla preparazione negli ultimi 10-15 minuti.
Levo la carne dalla pentola e passo al mixer il fondo di cottura con le verdure (vado meglio trasferendo tutto nel bicchiere del frullatore!).
Ricompongo la preparazione nella pentola e continuo la cottura ancora per una decina di minuti.


Servo subito a fette e con la sua salsa, accompagnando con una polenta calda; ma io lo trovo invitante anche con una ciabatta polesana e con due patate bollite appena condite con sale e pepe.
E' chiaro che accompagno la preparazione con un bicchiere di Clinto, ma un Valpolicella Ripasso andrebbe decisamente meglio.



Questa mio modo di fare il brasato non è stato mai presentato in pubblico ... pazienza! 

lunedì 25 novembre 2013

Vino (70) : CASAL DI SERRA 2012 - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore

CANTINA : UMANI RONCHI - OSIMO (AN)

La prima annata di produzione è stato il 1983 e quindi questa bottiglia presenta in etichetta una indicazione della trentesima vendemmia.
Descrivo con grande piacere questo vino che conosco bene e che presenta, da sempre, uno straordinario rapporto qualità-prezzo: un grande vino con un prezzo abbordabile.


Verdicchio prodotto con  un prolungato contatto sui lieviti presenta un colore giallo paglierino con riflessi dorati ed una ottima consistenza, che già alla vista fa intuire alcolicità importante (13% vol.) e morbidezza.
Al naso profumi complessi di pesca gialla e mela golden matura mandano la mente ad una raccolta di uve surmature, dove inconfondibile è anche il profumo della nespola. Il burro e la nocciola completano il ventaglio odoroso in un finale decisamente minerale.


In bocca è pieno e persistente fresco e sapido, bilancia con equilibrio la notevole morbidezza data dalla surmaturazione e dall' alcol.
Chiude con una lunga sensazione di oppulenza quasi iodata con le note minerali e fruttate che lo rendono inconfondibile nella tipicità del Verdicchio.


Abbinamento sicuro con i pesci importanti, magari appena "scottati" come questo salmone in stile giapponese, ma anche con i formaggi freschi non salati quali le mozzarelle e le burrate.

21 novembre 2013, Osteria "ai Trani", Rovigo, degustazione del vino con i fratelli Conforto.     
  

mercoledì 20 novembre 2013

27 - Cucina : FRUTTA AUTUNNALE AFFOGATA NEL PORTO E ZABAIONE BRUCIATO

FRUTTA AFFOGATA
- 2÷3 x Prugne, Mele, Pere pulite e tagliate a tocchetti non troppo piccoli;
- 750 cc Vino rosso anche di media qualità (Supermercato);
- 500 cc Porto del tipo RUBY (il più economico, acquistato sempre nello stesso posto);
  • 2÷3 stecche di cannella;
  • un pizzico di curry (facoltativo)
  • 70 gr zucchero di canna.

Mescolare vini, zucchero e cannella (curry) e sul fuoco basso portarli ad ebollizione per qualche minuto.
Aggiungere la frutta, far riprendere il bollore e cuocere per pochi minuti : che risulti ancora soda non sfatta!.
Levare la frutta e tenerla da parte e continuare a bollire il composto sino ad ottenere uno sciroppo denso.




ZABAIONE
Fate uno zabaione con 5 tuorli d’uovo, 5 cucchiai di zucchero semolato, un bicchiere di Marsala o meglio del Madera (tanto quello è difficile da trovare ... ma al solito supermercato forse, forse....).
Si può anche aggiungere un po’ di Rum, diciamo 20÷30 gr, non di più.
Al solito sbattere le uova con lo zucchero “a mano od in lavatrice (col frullino)” sino ad ottenere un composto biancastro.
Aggiungere il vino ed il Rum a filo sempre mescolando piano nello stesso verso; amalgamato il tutto cuocere a bagno maria, sempre mescolando, sino a quando il composto risulta gonfio e spumoso.
Levare dal fuoco e raffreddare su un piano di marmo o di acciaio (freddo insomma!) sempre mescolando.

LA COPPA

Mettere la frutta sul fondo di una ciotola e irrorare con 2÷3 cucchiai di sciroppo, versare un mestolo di zabaione, un cucchiaino di zucchero di canna, e bruciare la superficie con l’apposito utensile che se non avete, sostituirete l’operazione con il passaggio sotto il grill caldo per un paio di minuti.  





Questa mia preparazione è stata presentata in occasione della serie di appuntamenti chiamati Enrico e l'Ingegnere, 4° puntata, il 26.10.2013 alla trattoria "al Ponte" di Lusia (RO). 
Ho abbinato il piatto con un FRIULARO PASSITO 2003 del Dominio di Bagnoli.

sabato 16 novembre 2013

Vino (69) : BARDOLINO NOVELLO D.O.C. 2013 

Azienda Agricola Monte del Frà
Sommacampagna (VR) 

La macerazione carbonica, la tecnica di vinificazione che permette di ottenere i VINI NOVELLI, ha per anni messo in contrapposizione gli enologi; quelli che ne aborrivano i risultati (il vino è ottenuto e pronto per il consumo in una ventina di giorni) e quelli che sulla scorta del famoso Beaujolais Nouveau, il vino di riferimento per questa tecnica, ne lodavano l'immediatezza, la mancanza di tannini, la "fruibilità fruttata" di un prodotto che ben si adatta alla cucina moderna, sempre alla ricerca comunque di preparazioni poco impegnative.


Io, che enologo non sono, sono invece (senza esagerare) comunque a favore di questi ultimi; ai primi di novembre un bicchiere di novello, fruttato, morbido, ruffiano abbinato magari ad un risotto di funghi secchi è una soluzione da non scartare, anzi!!!
Il nostro Bardolino deriva appunto dal classico uvaggio veronese con Corvina veronese, Rondinella ed un 5% di Sangiovese; si presenta con un accattivante colore porpora con la lucentezza propria della tipologia.


In bocca fresco, leggero, di poca struttura ma con gradevole fruttata morbidezza che invita a bere ed a confrontarsi anche con le cucine orientali, di carni leggere e speziate, che è ora di non abbinare più con "lasolitabirra" ma di nobilitare con i vini più adattabili a questi stili di cucina.

Spiedini di pollo con prugne e soia
Il nostro presentava inoltre un naso semplice ma di personalità spiccata, con gli aromi di ribes e lampone in chiara evidenza entro il ventaglio di vinosità proprio della gioventù.
Va bene, tutti indicano le caldarroste come abbinamento, ma proviamolo anche con le indicazioni che Vi ho dato .... scommetto che non ve ne pentirete!

14 novembre 2013, Rovigo Via X Luglio con Matteo A.

giovedì 7 novembre 2013

26 - Cucina : INSALATA DI PICCIONE MARINATO, CRESCENTINA DI GRANO SARACENO E MARMELLATA AMARA DI LIMONI

Una piatto adatto come entrata in un pranzo importante, il piccione può essere anche sostituito dal fagiano ed al limite dalla faraona, il risultato sarà comunque diverso.
La complessità della carne di piccione crea un magnifico contrasto con gli agrumi della marinata sino ad un piatto raffinato ma che mantiene allo stesso tempo una certa rusticità.



PICCIONE 
- 1 Piccione per 3÷4 persone; 
- cipolla, sedano, carota, prezzemolo, sale, pepe in grano, vino bianco,fette di limone per la preparazione del court-bouillon; 
Preparare il court-bouillon facendo bollire gli ingredienti per almeno 1/2 ora prima di lessare i piccioni puliti per circa un'ora.
Lasciare intiepidire e poi scolarli e spolparli ancora caldi evitando accuratamente residui di pelle ed ossa.



MARINATA  
In una terrina miscelare olio extravergine di oliva con succo di limone e di arancia in parti uguali, la buccia delle arance e dei limoni tagliate a julienne sottile, prezzemolo tritato grossolanamente, pepe nero di mulinello, sale. Emulsionare sbattendo con una frusta a mano aggiungendo un bicchiere di vino bianco.

Mettere a marinare (almeno 12 ore) la polpa del piccione aggiungendo uva passa ammollata e pinoli.




CRESCENTINE DI GRANO SARACENO
Sono i classici "pinzin polesani" nobilitati dall'impiego della farina scura di grano saraceno e del formaggio grana.
- 300 gr di farina di grano saraceno;
- 200 gr di farina bianca;
- un bicchierino di grappa o gin;
- lievito di birra;
- 100 gr di formaggio grattugiato.
- acqua gassata freddissima.
Preparare l'impasto regolando la quantità d'acqua sino alla consistenza della pasta da stendere con il mattarello, lasciare riposare in frigo sino al momento dell'impiego.



MARMELLATA AMARA DI LIMONI
- 100 gr di limoni lavati e tagliati a dadini con la buccia, eliminando i semi.
- 60 gr di zucchero semolato
- 20 gr di glucosio.
La dose va adattata alla quantità che si vuole ottenere. Bollire piano gli ingredienti per circa 1 ora, sino a quando il composto comincia a colorire.
Lasciare appena raffreddare e frullare nel mixer, passare al chinois a maglia non particolarmente fitta sino ad ottenere una marmellata grossolana. 



IL PIATTO
Stendere la pasta abbastanza sottile e dare una forma circolare di circa 15 cm di diametro.
Friggere le cresentine in olio a circa 180°; metterle in un piatto di portata aggiungendo sopra un po' di insalatina condita solo di sale e pepe, e sulla quale appoggerete la porzione di polpa di piccione con la sua marinata.
Servire a parte, nel piatto, un cucchiaio abbondante di marmellata amara di limoni.


Questa mia ricetta è stata presentata in occasione della serie di appuntamenti chiamati Enrico e l'Ingegnere, 4° puntata, il 26.10.2013 alla trattoria "al Ponte" di Lusia (RO). 
Ho abbinato il piatto con un vino bianco del Dominio di Bagnoli, storica cantina del padovano, vicinissima a Rovigo.
Il San Lorenzo 2003 (diecianni), vino particolare ed affascinante ottenuto da un uvaggio di Chardonnay 40%; Sauvignon 40%; Friularo 20%, con uve aggredite da Botrytis cinerea (muffa nobile) e lungamente maturato in botte piccola.
Per me, e per la stragrande maggior parte dei commensali, un grande piatto ed un grande abbinamento..... ma questo forse non lo dovevo dire.


sabato 2 novembre 2013

Vino (68) : Nicolas Potel - Corton-Charlemagne Grand Cru 2008

Cantina Nicolas Potel - Côte de Beaune, Bourgogne, France
Uvaggio : Chardonnay 100%

Si parte da questo assioma di Potel padre, Gérard : produrre grandi vini è in gran parte dovuto alla età delle viti.

Le vecchie vigne Potel a Nuits-Saint-Georges.

Questa magica cantina della Borgogna (Côte de Beaune) applica questo principio sommando a ciò anche l' acquisto nella zona di uve biologiche ed applicando pratiche di cantina senza lieviti , batteri , enzimi e acidi.
Si ottiene un prodotto magico per finezza e mineralità, di colore giallo dorato, brillante e con grande e decisa consistenza. 
Al naso le note di frutta gialla risultano integrate da una fragranza floreale, fine ma decisamente presente; si continua poi con fresche note di vaniglia (non stucchevole) e con mineralità che trascende verso sensazioni più dolci anche di cannella e nocciola.


In bocca grande freschezza ed equilibrio assoluto, tessuto su note straordinarie di sapidità e sensazioni morbide date dall'alcol  (13°), in un mix di morbidezza, mineralità e finezza.
Finale lunghissimo che sembra impossibile su un vino ancora giovane, e non è finita, per poterlo gustare al meglio bisognerà che gli anni contribuiscano a far virare la sua acidità gessosa in direzione di una ulteriore morbidezza che porterà senz'altro  "all'armonia" questo vero fuoriclasse.



24 ottobre 2013, ANTICO CANEVONE LOUNGE PUB a Rovigo con Luciano R., Valerio SC., Andrea ed il mitico Joe.