mercoledì 28 agosto 2013

25 - Cucina : POLPETTE DI COZZE, CEFALO E LUSERNA - CAGLIATA ALL’ERBA CIPOLLINA - SPINACI NOVELLI UVETTA E PINOLI


Una piatto un po' elaborato valido sia in estate che in inverno, va bene come entrata ma anche come secondo regolando, in crescendo, le dimensioni e/o il numero delle polpette.
Un consiglio: fatevi sfilettare il pesce dal vostro pescivendolo, come oramai comunque è consuetudine, preparando però il piatto il giorno stesso.



POLPETTE DI COZZE (x persona)
- 2÷3 cozze freschissime; 
- 20 gr riso originale lessato; 
- aglio e prezzemolo tritati;
- farina, uovo, pangrattato;
- olio,sale, pepe.
Aprire in padella a fuoco vivo le cozze in un soffritto di olio extravergine, aglio e prezzemolo, sgusciarle. Tritarle grossolanamente ed amalgamarle con il riso lessato regolando eventualmente di sale e pepe.
Fare delle polpette della dimensione di mezzo uovo, infarinarle, passarle nell'uovo appena sbattuto e poi nel pangrattato. Friggerle in olio di vinacciolo (meglio di oliva) per pochi minuti sino a doratura.



POLPETTE DI CEFALO (x persona)
- 25 gr di filetto di cefalo (eliminare accuratamente le spine con l'apposita pinza);
- 10÷15 gr di patate lessate;
- buccia di lime a julienne sottile (senza il bianco interno!!);
- succo di lime (qualche goccia);
- farina bianca.
Tritare a coltello il filetto di cefalo grossolanamente, aggiungere le patate lessate e passate allo schiacciapatate, unire la buccia e poco succo di lime, regolare di sale e pepe. Infarinare le polpette delle dimensioni di quelle precedenti e friggerle come già detto.

POLPETTE DI LUSERNA (PESCE CAPPONE) (x persona)
- 35 gr di filetto di luserna (eliminare accuratamente le spine con l'apposita pinza);
- 7 gr panna liquida;
- 7 gr pangrattato
- un cucchiaio di latte
- aglio tritato;
- farina di riso.
Tritare a coltello il filetto di luserna abbastanza fine, aggiungere la panna, il pane, l'aglio tritato finemente, regolare di sale e pepe e eventualmente diluire con un po' di latte. Infarinare nella farina di riso le polpette delle dimensioni di quelle precedenti e friggerle come già detto.



CAGLIATA ALL’ERBA CIPOLLINA (dose per 2 l di latte)
- 2 l di latte (meglio se di capra);
- 1÷2 cucchiaini di sale da cucina;
- 4-5 cuchiai di aceto bianco;
- erba cipollina
Fare bollire il latte con il sale, spegnere il gas ed aggiungere l'aceto. Mescolare leggermente sino a quando il latte si caglia.
Passare la cagliate al colino molto fine e porre in frigo a scolare ulteriormente sino ad una giusta consistenza . Regolare di sale, pepe ed aggiungere l'erba cipollina tagliata sottile mescolando delicatamente.

SPINACI NOVELLI UVETTA E PINOLI (x persona)
- 50 gr spinaci novelli (da insalata!)
- pinoli, uvetta ammollata in vino bianco;
- olio (burro?), sale, pepe.
Saltare in padella per qualche minuto tutti gli ingredienti sino a quando gli spinaci hanno perso quasi tutta la loro acqua di vegetazione.

IL PIATTO
Porre nel piatto 2-3 cucchiai di spinaci, una pallina di cagliata (utensile per il gelato) e contornare con una polpetta per ogni tipo preparato. 



Questa mia preparazione è stata presentata in occasione della serie di appuntamenti chiamati PROGETTI DI CUCINA 1, in data 19.04.2012 alla trattoria "ai Trani" di Rovigo, serata dedicata ai vini rosati per i quali avevo pensato le ricette ed è stata appunto abbinata al Franciacorta Brut Rosè di Bonomi.

lunedì 26 agosto 2013

Vino (63) : TREBBIANO D'ABRUZZO DOC 2010


Cantina Emidio Pepe - Torano Nuovo TE (Vino Biodinamico) 
Il vino porta in etichetta la dicitura Triple "A" (Agricoltori-Artigiani-Artisti). Il Manifesto dei Produttori di Vini Triple A è stato ideato e redatto da Luca Gargano nel Luglio 2001.



Non amo particolarmente i vini biodinamici o biologici in quanto la qualità deve essere presente a qualunque livello, voglio dire, un vino di questa tipologia non potrà essere confrontato con quelli ottenuti con le usuali e consolidate tecniche di cantina, ma deve comunque essere di qualità.


Esistono sul mercato vini biodinamici o biologici (la differenza checchè se ne dica è di fatto sfumata) chiaramente scadenti e quindi non possono essere presi per ora in considerazione, lo saranno, a mio modo di vedere, quando questo tipo di tecniche e pratiche di vigna e di cantina avranno superato la fase pionieristica entrando nell'ordine di fornire, pur diversi, prodotti di qualità.



Quello degustato peraltro fa parte di quest'ultima categoria, e quindi piacevole è stata la sua degustazione ed il suo abbinamento.
Il Trebbiano d'Abruzzo di Pepe si è mostrato con un bel giallo paglierino carico, consistente, con buona struttura che dava aspetto quasi oleoso.
Olfatto non usuale, fuori dal solito asse fruttato e floreale, che metteva in evidenza maggiormente l'aspetto minerale rispetto ad altri ma che comunque portava, in seconda battuta, a riconoscimenti erbacei, fruttati, amari.
In bocca si definiva subito fresco e sapido, di ottima struttura e lunga persistenza, che finiva su note ben riconoscibili di mandorla e nocciola; una nota agrumata era comunque presente chiaro collegamento alla ricordata freschezza (acidità per i non addetti ai lavori). 


In uno dei miei ristorante preferiti, luogo che coniuga logiche di professionalità, qualità e classe al passo dei "tempi attuali", mi sono assolutamente divertito a gustare questo vino con una straordinaria "Ricciola cotta a 50° in olio allo zenzero e menta con crema di lattuga e vongole" rodendomi un pò il fegato per la rabbia di non avere "pensato" io questo piatto.



05 agosto 2013, LOCANDA SAN LORENZO, Puos D'Alpago [BL] con la famiglia.   





sabato 24 agosto 2013

24 - Cucina: GRANITA AL LAMBRUSCO


Le granite (sorbetti) accompagnano sempre le mie serate e sono di norma servite prima del piatto forte; la loro preparazione è assolutamente artigianale e non necessita di macchine per gelato o simili ma solo di un freazer e di un cucchiaio di ferro per mescolare il composto mentre ghiaccia.
La cremosità che si ottiene deriva dalla giusto rapporto acqua-zucchero (attenti, condiderare eventualmente anche lo zucchero della frutta); i cristallini di ghiaccio vengono lubrificati dallo sciroppo di zucchero, che li mantiene separati ed impedisce che crescano troppo, donando così alla granita la sua cremosità caratteristica.



Per circa 4 dosi facciamo bollire, per qualche minuto, 600 gr. di acqua con 350 gr. di zucchero ed alcune foglie di erba limoncina (melissa).
Fare raffreddare ed aggiungere 400 gr di Lambrusco, il succo di una arancia e di mezzo limone filtrati; mescolare bene e mettere il composto in congelatore (meglio in un contenitore di acciaio) mescolando con un cucchiaio ogni mezz’ora sino alla giusta consistenza e cremosità. 




Altri riferimenti sulle granite nel mio BLOG: 
Ritornando a noi è' chiaro che anche un altro vino rosso va bene per questo tipo di preparazione!


Questa granita è stata presenta nella serata " ENRICO E L'INGEGNERE 1" il 06 febbraio 2013, serata dal titolo: "I giorni della merla", ovviamente presso la Trattoria "al Ponte" di Lusia (RO); il vino servito con i piatti "il maiale e le verdure invernali" era ovviamente costituito da una serie di Lambruschi a complessità crescente con lo sviluppo dei piatti. La granita si presta bene comunque anche ad un consumo estivo, dopocena! 



mercoledì 21 agosto 2013

Vino (62) : Sciacchetrà Cinque Terre DOC 2003


Cantina Bisson, Chiavari (GE)
Uve : le classiche dello Sciacchetrà, Bosco 60%, Vermentino 30%, Albarola 10%

Ci troviamo in casa una Demeltorte acquistata ieri (15.08.13) a Vienna nella famosissima pasticceria che compete, in prestigio ed importanza con la celeberrima pasticceria Sacher.


Ovviamente penso ad un abbinamento degno di tale "fortuna": interno tipico con noci e cioccolato, copertura con cioccolato al latte e violette candite.
Se volessi pensare come un sommelier (cosa che peraltro sono) parlerei di grande  complessità gustativa e quindi di un abbinamento, come sempre in questo caso, difficile o comunque non banale.


Scelgo nel mio frigo-cantina questo Sciacchetrà 2003 che so essere in grado di "soddisfare", senza battere ciglio, alle "esigenze" della torta e cerco di degustarlo al di la delle "implicazioni amorose" fra i due (torta e vino).
Osservo un colore ambrato con chiari riflessi ramati, consistente, quasi denso, archetti fitti e lenti indicano subito la chiara nota alcolica (15°).
Ampio al naso con note iniziali di albicocca disidratata, forse anche dattero che si apre, dopo ossigenazione in un ventaglio dove il caramello, il miele scuro ed il cioccolato al latte la fanno da padroni.


In bocca dolcissimo e fresco di agrumi, come i passiti di razza, si presenta con una doppia anima, incredibilmente avvolgente da solo e con squisita armonia con la nostra torta che trova in questo vino un degno sostituto di un TBA o di un Ausbruch che assonanze geografiche potrebbero senz'altro consigliare.


Finale lunghissimo che trova una chiusura che sfuma lentamente su una piacevole nota minerale e iodata.
Una serata decisamente fortunata!  

16 agosto 2013, via X Luglio a Rovigo con la famiglia.



lunedì 19 agosto 2013

Vino (61) : Champagne Ayala Brut Majeur (Champagne - AOC)


Cantina Ayala - Aÿ dipartimento della Marna regione della Champagne-Ardenne. Zona Vinicola Montagne de Reims 
Uvaggio: Pinot Nero (45%), Chardonnay (35%) e Pinot Meunier (20%).

E' questo il prodotto base di Casa Ayala, che appartiene alla più nota Bollinger dal 2005, elaborato a basso dosaggio per mantenere intatte le caratteristiche di nervosità e stoffa trasferite dalle uve rosse che sono preponderanti (65%) nel suo assemblaggio.
Diciamo subito che si tratta di uno spumante di grande finezza, di un bel colore giallo brillante con riflessi verdi, perlage decisamente fine e persistente.


Al naso risulta floreale e fruttato con una intensa gradazione odorosa di fiori bianchi (biancospino) e di frutta (pera e mela) con la nota calda del lievito e della crosta di pane.


In bocca nervoso, fresco, decisamente secco, con un corpo non eccessivo che dona aspetti gustativi verso la susina ed il ribes; persistenza non eccezionale ma gradevole di agrumi ed ancora lieviti. Esaurito l'effetto della CO2 si può apprezzare un finale sapido e minerale.

Aperitivo al Caffè Interni a Rovigo

Un gran bel aperitivo, come peraltro da noi degustato nell'occasione, ma che trova accompagnamento anche, ad esempio, con un bel carpaccio di salmome anche con soia e wasabi (poco) alla asiatica.

Carpaccio di salmone

Rimanendo in Italia lo vedrei molto bene abbinato a dei crostini caldi di lardo di colonnata magari assieme a formaggi morbidi a crosta fiorita quali lo Scimudin della Valtellina o la Paglierina piemontese.

Crostini di lardo di Colonnata

Scimudin (Valtellina)

Paglierina (Piemonte)

29 luglio 2013, Caffè Interni a Rovigo con Giovanni B.





sabato 17 agosto 2013

23 - Cucina : PANINO APERTO CON CARPACCIO DI MAIALE “SUPER MARINATO” E CREMA DI PEPERONE E PARMIGIANO


Una tecnica molto in voga per la marinatura è il sottovuoto. Il classico carpaccio, qui di maiale (a torto poco usato), viene reso morbido e gustoso con questa tecnica, peraltro molto semplice ed alla portata di tutti.

CARPACCIO DI MAIALE "SUPER MARINATO"
1 lonza di maiale perfettamente pulita dal connettivo e dal grasso
50 cc dl di Porto o Marsala
menta, finocchina, salvia, erba cipollina
olio extravergine, sale , pepe.
Preparare la marinata tritando abbastanza fini le erbe aromatiche, unire l'olio, il Porto (Marsala)e fare aderire bene questo composto alla carne prima salata e pepata.
Mettere la carne sotto vuoto nell'apposito sacchetto e lasciare in frigo almeno 1÷2 giorni. Prima di servire passare in freezer per un'oretta in modo da facilitare il taglio sottile (meglio con l'affettatrice) della carne. 



SALSA DI PEPERONE (Ricetta 20 del 13.07.2013)

PANINO APERTO
Prendere una ciabatta di piccole dimensioni (meglio di pane comune) tagliarla non completamente, condire con olio, sale e pepe e grigliarla, in forno o su una piastra, sino alla giusta croccantezza.



IL PIATTO
Porre nel piatto un pugno di misticanza appena condita con sale, pepe poco olio ed aceto di mele, aggiungere a piacere qualche pomodorino, disporre sopra il panino aperto e disporre, come nella foto o nello schema, alcune fette di carpaccio, contornare a piacere con la salsa di peperone.




Questa preparazione, realizzata assieme allo chef Enrico Rizzato, è stata presentato il 06 febbraio 2013  alla "Trattoria al Ponte" di Lusia, nella serata dal titolo "I Giorni della Merla", primo appuntamento della serie “Enrico e l’Ingegnere”. 


venerdì 16 agosto 2013

Vino (60) : Pian delle Vette Traminer Aromatico IGT VENETO ORIENTALE


Azienda Pian delle Vette - Pren di Feltre (BL) 

Questo Traminer Aromatico prodotto in Comune di Feltre (BL) con viti poste a 500 m sul livello del mare presenta caratteristiche non usuali per questa tipologia di vino; non usuali ma decisamente interessanti.
Si presenta con un bel giallo paglierino, luminoso, con nuance dorata, consistente, sorprende subito con questo impatto quasi oleoso.


Al naso più fruttato che floreale, regala sensazioni non facilmente riconducibili alla tipologia classica del vitigno, con note espresse di frutta gialla, basilico e spezie dolci.
In bocca corposo, denota una maturazione equilibrata sulle fecce, con corpo definito da un alcol ben amalgamato ma che fornisce decisa sensazione pseudocalorica (13,0°).


Abbastanza fresco, rotondo, anche sapido, ripropone al palato le indicazioni definite al naso con il gusto di mela golden matura ed un finale lungo di nocciola, mandarino e garbatamente minerale.
Belluno, con Rovigo le parenti povere della enologia veneta, trova in questo vino una chiara indicazione di possibilità enologica, anzi, la non conformità con lo stereotipo TRAMINERAROMATICO ne indica potenzialità e personalità non uniformata, di cui il mondo del vino veneto, spesso omologato, ha sicuramente bisogno.


Perché non provarlo ad esempio con del Prosciutto di Sauris oppure, cambiando ottica merceologica, abbinare la sua gradevole morbidezza alla sapidità "morbidosa" delle ostriche!?











27 luglio 2013, Ristorante LA BUONA TAVOLA 2, a Belluno con l'amico sommelier Roberto F.

mercoledì 14 agosto 2013

22 - Cucina: GRANITA MELE E BASILICO


Le granite (sorbetti) accompagnano sempre le mie serate e sono di norma servite prima del piatto forte; la loro preparazione è assolutamente artigianale e non necessita di macchine per gelato o simili ma solo di un freazer e di un cucchiaio di ferro per mescolare il composto mentre ghiaccia.
La cremosità che si ottiene deriva dalla giusto rapporto acqua-zucchero (attenti, condiderare eventualmente  anche lo zucchero presente nella frutta); i cristallini di ghiaccio vengono lubrificati dallo sciroppo di zucchero, che li mantiene separati ed impedisce che crescano troppo, donando così alla granita la sua cremosità caratteristica.


Ma tralasciamo la chimica e facciamo bollire per qualche minuto lo sciroppo formato da 1 litro di acqua e 500 gr di zucchero, mettiamo in infusione un pugno di basilico spezzato a mano, lasciamo raffreddare.
A questo punto aggiungiamo 500 gr di mele a pezzetti e frulliamo il tutto dopo aver eliminato la maggior parte basilico: passiamo al chinois non troppo fine e aggiungiamo un bicchiere (200 cc) di Calvados (Distillato di mele prodotto in Normandia).
Mettiamo il composto in congelatore (meglio in un contenitore di acciaio) mescolando con un cucchiaio ogni mezz’ora sino alla giusta consistenza e cremosità.
Poi arriva la notte, non mescoliamo più, e il composto forse solidifica troppo: non succede niente, basta portarlo a temperatura ambiente mezz'ora prime di servirlo e continuare a mescolare man mano che il blocco comincia a sciogliersi.
State tranquilli (ammesso che Vi siate agitati!) il risultato si ottiene sempre!  



Questa granita è stata presenta nella serata ENOZIONI 8 il 10 giugno 2010, serata dal titolo: "Pesce .... facciamolo strano", ovviamente presso l'OSTERIA AI TRANI in Rovigo.

lunedì 12 agosto 2013

Ingegneria 10 : VASCHE DI ACCUMULO ACQUA POTABILE (CHIOGGIA BIVIO MADONNA)


Prog. N. 415 (2003 - 2004)

La vasca in costruzione


L'alimentazione del territorio del Comune di Chioggia è garantita dall'impianto di potabilizzazione di Cavanella d’Adige che preleva l’acqua dal fiume Adige e provvede, dopo la sua sterilizzazione, all’immissione nella rete cittadina, lunga 320 chilometri.
Per risolvere i problemi collegati alle richieste di picco, nel periodo estivo, della zona balneare di Sottomarina è stata costruita questa importante vasca di accumulo per una capacità di 24.000 mc.

Costruzione della platea di fondazione 1

Costruzione della platea di fondazione 2

Costruzione della platea di fondazione 3

Si tratta di una vasca circolare del diametro platea pari ad 80,00 m, con asse della parete circolare più esterna pari a 78,50 m; la stessa è parzializzata da altre due pareti circolari interne. La prima,  stagna di diametro pari a 55,50 m ed una seconda aperta di diametro di 32,50 m. L'altezza delle pareti dallo spiccato della platea di fondazione è di 5,50 m con un livello max. dell'acqua pari a 5,10.

Casseri delle pareti

Pareti e soletta

I casseri rotanti con sistema modulare


Le dimensioni geometriche sono riassunte nella seguente tabella:

S(m2)  H(m) V(m3)
Vasca 1 2.315 5,10 11.808
Vasca 2 2.376 5,10 12.117
Totali 4.691 5,10 23.925

Come al solito mi sono occupato della progettazione geotecnica e strutturale dell'opera commissionatami dalla società A.S.P. S.p.a. di Chioggia ( ora V.E.R.I.T.A.S. S.p.a.) e realizzata dalla C.P.M. Cooperativa  Padovana  Muratori  s.c.r.l. di Ponte San Nicolò (PD).
Si è trattato di una fondazione diretta definendo a priori i cedimenti, che per geometria di carico si erano previsti uniformi, e predisponendo i collegamenti idraulici con la rete tramite giunti i grado di compensarne la loro differenzione in relazione ai vari livelli di carico idraulico all'interno della vasca.

La soletta superiore parzialmente realizzata

Soletta prima dello scassero

Interessante ed particolare è stata la realizzazione della copertura tramite l'impiego di casseri rotanti, tecnica che avevo impiegato per la prima volta nella realizzazione dei solaio dell'ospedale di Trecenta (RO) (vedi relativo post) e che mi ha spesso accompagnato nelle mie realizzazioni più importanti.

Interno della vasca

I lavori sono stati portati a termine in tempo di record con una cantierizzazione complessiva che è durata meno di 8 (otto) mesi per un importo lavori dell'ordine di 2,8 milioni di euro. 
Ora la vasca è stata ricoperta di terreno e costituisce il "Giardino della Navicella" un parco pubblico di recupero ambientale con varie destinazioni.

Il Parco della Navicella, sopra alla vasca


Notizie sul modello di calcolo F.E.M. eseguito al solito con Nolian di Softing sono riportate nel sito della Società di software all'indirizzo:

sabato 10 agosto 2013

Vino (59) : Babylon 2012 - Marche Bianco IGT


Cantina Umani Ronchi Osimo (AN)
Vitigni : Passerina – Sauvignon Blanc – Verdicchio in parti uguali

Questo vino si ispira alla Babilonia di razze nella quale stiamo vivendo (subendo!?), aggregando tre vitigni non usualmente vinificati assieme; la Passerina un autoctono del centro Italia da qualche anno riscoperto, il Sauvignon, presente in tutto il mondo ed il Verdicchio, il più diffuso bianco delle Marche.


Devo dire che la maestria di una grande cantina si vede tutta in questo vino assemblato e vinificato a bassa temperatura, fermentato in acciaio, che si porta appresso un bagaglio olfatto-gustativo di gradevole ed appagante impatto.
Mi sono piaciute subito le note fruttate di nettarina a pasta bianca, il lieve erbaceo di fieno quasi secco e il fondo agrumato che ne conclude il bagaglio olfattivo.
Alla vista brillante e consistente, porta subito in bocca sensazioni di estrema morbidezza e complessità dalle quali si riconoscono la frutta esotica ed una vegetalità di salvia ed limoncella.
Fresco, ma non freschissimo chiude al palato con una gradevole nota sapida lievemente amara.


Se avessi voglia e meno caldo, per cambiare i soliti abbinamenti scontatati, mi farei un risotto con le quaglie ed il pepe nero; credo che questo Babylon mi accompagnerebbe, nell'occasione, con giusto e piacevole equilibrio.

06 agosto 2013, Osteria "ai Trani", Rovigo, con i fratelli Conforto.

domenica 4 agosto 2013

Vino (58) : Sameirás Blanco 2011 - Denominacion De Orixe RIBEIRO


Cantina Antonio Cajide Gulín - Ribadavia (Galizia - Spagna)
Uvaggio: Treixadura 55%, Albariño 20%, Altre locali. 

La denominazione Ribeiro si trova nel sud della Galizia in zona interna rispetto la costa atlantica, con vigneti terrazzati con quota variabile fra i 100 ed i 400 m di altitudine.
La zona è riparata dalle tempeste oceaniche e fornisce una zona di transizione fra clima oceanico e mediterraneo fornendo vini aromatici ma con spiccata acidità.


Questo degustato si presentava di un giallo-verde con nuance dorate che fornivano di fatto un aspetto decisamente brillante.
Fresco al naso, non potente ma livellato su una fine aromaticità, nella quale rispetto il fruttato usuale potevano riconoscersi aromi vegetali: erba fresca, origano, finocchio.


Questa nota olfattiva, non scontata, si ritrovava poi in bocca dove la notevole freschezza ed un alcol non eccessivo (13,0%) lasciavano posto a garbate sensazioni gustative da ricondursi ad agrumi gradevolmente amari (pompelmo), nocciola e in chiusura una mineralità iodata.
Un vino interessante perché non usuale; "se lo trovate" lo penso abbinato (per assonanza galiziana) al polpo arrosto, credo eccezionale per contrastarne la spiccata tendenza dolce.


18 maggio 2013, Trattoria "al Ponte" di Lusia (RO) con i Colleghi Sommelier della Delegazione di Rovigo.


sabato 3 agosto 2013

21 - Cucina : FRUTTI DI BOSCO CARAMELLATI CON GELATO CASALINGO ALLA VANIGLIA


Una altra ricetta facile per una serata d'estate, con il piccolo inconveniente che i frutti di bosco vanno preparati al momento ... poco male, il risultato compenserà la relativa fatica.

Gelato alla vaniglia
Ingredienti
400 gr latte
100 gr panna
100 gr zucchero
5 tuorli
2 stecche di vaniglia tagliata in due longitudinalmente

Fare bollire il latte con la panna e le stecche di vaniglia, e toglierle lasciando intiepidire. Montare i tuorli con lo zucchero fino a quando diventano spumosi e quasi bianchi, aggiungere a filo il composto tiepido di panna e latte. Rimettere sul fuoco mescolando in continuazione e portare a circa 80°, fino a quando "si vela il cucchiaio". Raffreddare a passare in gelatiera secondo le istruzioni della macchina.

Frutti di bosco caramellati
Ingredienti
100 gr zucchero
500 gr frutti di bosco misti
50 gr succo d'arancia
10 gr burro 
1/2 bicchiere di Grand Marnier o Aurum (liquori all'arancia).

Mettere lo zucchero, il burro ed il succo di arancia a caramellare sino al color nocciola chiaro. Aggiungere il liquore, scaldare e fare infiammare e riprendere il calore. Mettere i frutti di bosco e farli caramellare rigirandoli nel composto per pochi attimi.

Il piatto
Mettere i frutti di bosco caldi in una coppa da Martini, aggiungere due cucchiaiate di gelato, spolverizzare con un po' di zucchero a velo e finire con alcune gocce di aceto balsamico.




Servire con un Pineau des Charentes Rosé freddissimo (vedere il mio post del 31 maggio 2013).



Questa ricetta è stata pensata per una cena fra amici il 24 luglio 2001 e presentata anche in occasione della serata ENOZIONI 6 del 31 maggio 2007 presso l'Osteria "ai Trani" di Rovigo.