mercoledì 27 dicembre 2017

Vino (219) : LEYENDA FINO SHERRY

Cantina : Bodegas M. Gil Luque - Jerez De La Frontera, Andalucia, Spain
Tipologia : Sherry Fino
Vitigno : Palomino Fino 100%
Alcol : 15,0 % Vol. 





Dal mio post - Vino (143): "La “crianza”, che potremo tradurre con “affinamento”, indica lo stile con il quale vengono appunto affinati gli Sherry nella zona di Jerez de la Frontera in Andalusia (sud della Spagna). Semplificando si possono definire due tipi di “crianza” la CRIANZA BIOLÓGICA in presenza di “flor” e la CRIANZA OXIDATIVA, dove la “flor” viene eliminata essenzialmente innalzando il grado alcolico del vino sopra i 17,0% vol.
La “flor” è lo strato di lieviti che si forma sulla superficie del vino all'interno della botte scolma, che di fatto protegge il vino dalla eccessiva ossidazione ottenendo diversi stili di Sherry; il Fino, la Manzanilla e l’Amontillado sono prodotti in queste condizioni per così dire “biologiche”. Stili diversi, senza la presenza di “flor”, portano alla produzione di Sherry più scuri ed aromatici quali l’Oloroso, il Palo Cortado e il Pedro Ximenez."




Ora focalizziamo l’attenzione su questo FINO, ottenuto quindi sotto “flor”; color giallo paglierino chiaro, impegna il bicchiere con la sua infinita consistenza, facendosi attraversare dalla luce, rendendola brillante con verdi riflessi di bordo.
Un naso complesso di miele amaro, buccia di mandorla, fiore di limone, gesso e fumo, crosta di pane lievitata, scorza di lime e noci pecan tostate.
In bocca si rivela di media corposità, salmastro e fresco gioca anche su deliziosi spunti agrumati, che a lungo andare portano a camomilla, mele cotogne con un finale di funghi secchi. Grande e succulente persistenza finale!!



Abbinamento di predilezione con un salmone selvaggio svedese, appena appena affumicato, servito con crostini di pane e burro e, mi raccomando, cavolfiore bollito come di mia predilezione.
Gran bel passatempo: si ipotizza però che esistano anche altri modi per passare il tempo!!


09 dicembre 2017, Rovigo via X luglio, degustazione in famiglia.

mercoledì 20 dicembre 2017

Vino (218) : COLMELLO BIANCO 2015

Cantina :  Azienda Agricola Moletto - Motta di Livenza (TV)
Denominazione :  IGT Veneto Orientale
Vitigno : Pinot Bianco 60% Tai (Tocai) 40% 
Alcol: 13,5% vol. 




Da una aziende di mia predilezione vi presento, non certo per primo, questo strutturato e imponente vino bianco che fa onore ad una zona enologica a cavallo fra le provincie di Venezia e Treviso, zona concatenata a diverse denominazioni quali Prosecco DOC Treviso, Piave DOC, Lison-Pramaggiore DOC, Venezia DOC e nelle aree di produzione Piave Malanotte DOCG e Lison DOCG.
Non porti a pensieri sbagliati questa denominazione IGT, più semplice , ma frutto di una grande intuizione per un uvaggio inconsueto ma indovinatissimo fra Pinot Bianco e Tai  (ex Tocai).   

     
Il vino si presenta con un colore giallo dorato brillante e sfumature di giallo dorato, molto trasparente. Al naso esprime personalità con aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di mela cotogna, banana, biancospino e legno tostato seguite da aromi di acacia, ananas, miele, minerale, nocciola, pera, pompelmo e caffè. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso, un attacco fresco e comunque ben equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è molto persistente con lunghi ricordi di mela cotogna, banana, ananas e pompelmo. 
Un grande vino bianco. 
Colmello Bianco fermenta e matura in barrique con lieviti selezionati e dopo il "soutirage" sosta sulle fini fecce per circa 4 mesi. Matura quindi 12 mesi in legno piccolo e si affina ulteriormente in bottiglia.


Grande spaghettata con i frutti di mare assieme a Colmello Bianco; il vino con la sua possente struttura  e la grande morbidezza ha mirabilmente interagito con la strutturata complessità del piatto sino ad un connubio di rara piacevolezza, difficile da dimenticare.


23 luglio 2017, Rovigo via X luglio, domenica in famiglia.   

giovedì 14 dicembre 2017

Vino (217) : BROCHET CHAMPAGNE BRUT 1er CRU (2014)

Domaine : Champagne Louis Brochet - Ecueil (Montagne de Reims)
Appellation : AOC Champagne Brut
Cépages : 15% Chardonnay, 80% Pinot Nero, 5% Pinot Meunier
Cuvée: 50% 2014 - 15% 2013 - 15% 2012 - 5% 2011 - 15% 2010 Solera  
Alcol: 12,0 % Vol. 



La maison Louis Brochet si trova ad Ecueil, comune nella parte nord-occidentale della Montagne di Reims e patria di Pinot Noir vigoroso e dalle sfumature decisamente agrumate.
Dopo 3 anni trascorsi in cantina, questa cuvée RM (récoltant manipulant) si rivela complessa e armoniosa, dando un'impressione di leggerezza ma con sicura pienezza gusto-olfattiva; viene infatti assemblata con il 50% dei vini di riserva che si sommano al vino base 2014.


La sua lunga nota finale vegetale e agrumata suggerisce una perfetta sintonia per l'aperitivo; va da se che le tendenzialmente dolci e grasse note dei fritti leggeri, trovano grande affinità con un vino come questo. Ottimo abbinamento anche ovviamente con i formaggi appena, appena stagionati, magari con crosta fiorita, ma veniamo a noi.


Si presenta con un colore giallo paglierino brillante e sfumature di giallo dorato, molto trasparente, buona effervescenza, perlage fine e persistente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli ed eleganti che si aprono con note di lievito e crosta di pane seguite da aromi di banana, biancospino, mela cotogna, brioche, litchi, pera, pompelmo, nocciola e susina gialla. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco ed effervescente, comunque ben equilibrato, buon corpo, sapori intensi, piacevoli. Il finale è persistente con ricordi di pera, susina, nocciola e pompelmo; si sente tutta la maturazione di 3 anni sui propri lieviti.


02 dicembre 2017, Bar “Venezze” a Rovigo, con Pietro C. e Marco C.

venerdì 8 dicembre 2017

Vino (216) : FRANCIACORTA DOCG “ESSENCE” NATURE 2009

Cantina : Antica Cantina Fratta - Monticelli Brusati BS
Denominazione : Franciacorta DOCG
Uvaggio : Chardonnay 70%, Pinot Nero 30%
Alcol: 13,0 % Vol. 

Anno di sboccatura: 2014


Con un invecchiamento di oltre 42 mesi ed un residuo zuccherino dell'ordine di 2,0 gr/l questo Franciacorta, non dosato, ha tutte le carte in regola per essere definito come un metodo classico di sicuro pregio. 
Mi ha notevolmente intrigato la sua morbidezza, non sempre riscontrabile nei non dosati, con l'elaborazione a 5 atm e quindi probabilmente con un dosaggio zuccherino iniziale di circa 20 gr/l, con residui finali, appunto, di meno del 10%. 
Alla vista si presenta con un bel giallo dorato chiaro con però evidenti sfumature dorate, molto trasparente, perlage fine e persistente. 


Al naso aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati, decisamente persistenti, che si aprono con note di crosta di pane e lievito seguite da aromi floreali di biancospino e fruttati evoluti di banana, scorza d'arancio, nocciola, pompelmo, mela e susina. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco ed effervescente, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Anche il finale gusto-olfattivo è persistente con ricordi di pompelmo, banana e susina.


Ordinato ad inizio pasto come aperitivo ha comunque accompagnato in modo spettacolare anche un grande fritto di qualità, dimostrandosi sufficientemente eclettico in virtù della sua "cremosità" che comunque non ne ha prevaricato il giusto "nervo", ideale contrapposizione alle morbidezze della frittura.



30 luglio 2014, “Molo Ristorante” a Savona con Mosè P., Giovanni B. e Matteo A.

venerdì 1 dicembre 2017

F(14) : DEGUSTAZIONE FORMAGGIO “LATTERIA DI MONTEFOSCA” - 19.11.2017

Con gli amici sommelier di Rovigo, dopo la visita alla cantina Bastianich a Cividale del Friuli, abbiamo preso la strada delle Valli del Natisone ed a Pulfero ci siamo inerpicati per una dozzina di chilometri in mezzo a boschi secolari prevalentemente di castagno.
Un bel po' di curve che sembrava non dovessero finire mai, qualche sguardo incerto e sbigottito nel pulmino, ma alla fine nulla di tragico.
Montefosca, latteria Cernet, formaggio, straordinaria interpretazione casearia che ho acquistato in due maturazioni, un 6 mesi (maggengo ad erba fresca) e un 12 mesi (vernengo a fieno secco, ma di che qualità!!).


Spero di riuscire a farvi a partecipare a questa “esplosione gusto-olfattiva che è stata la degustazione di queste perle casearie, anche non esenti da qualche difetto, ma il fatto è stato da me interpretato in modo assolutamente positivo. 

Formaggi in ordine di degustazione:

1 - Maggengo alimentazione con erba fresca (giugno 2017)
Il colore della pasta risulta giallo chiaro con crosta compatta, di colore giallo paglierino più intenso, con stagionatura sottocrosta di uno spessore compreso fra 4 e 8 millimetri. La pasta è compatta con piccole occhiature irregolari.
Le note olfattive sono qui decisamente virate verso un vegetale evoluto percependo un deciso aroma di pascolo e fieno secco. In bocca sapori in decisa evoluzione, già complessi con buone sensazioni erbacee e speziate, che riempiono il palato. Infinita persistenza su note ancora erbacee ma che piano piano si attestano su decisi sentori agliacei e di frutta secca.
Piacevolissimo e già impegnativo.




2 - Vernengo alimentazione con fieno (gennaio 2017)
Pasta di colore giallo più acceso, segnata da chiare indicazioni di friabilità con numerose occhiature irregolari; la crosta di un bel giallo paglierino mostra anche colorazioni rosa irregolari. Il sottocrosta denota una discreta stagionatura con uno spessore variabile fra 6 e 12 millimetri quest’ultimo verso lo scalzo.
Qui i profumi si fanno complessi, le sensazioni tostate iniziano a prevalere su quelle erbacce, ne rimane comunque un ricordo con ancora note di funghi secchi.
In bocca sapori evoluti verso una speziatura anche dolce ma generalmente decisa con retrogusto finale, piacevole di orzo tostato e noci pecan.
Impegantivo ma, come tutti i grandi formaggi, dotato di una suadente nota speziata ed tostata: una ricercata prelibatezza nel mondo dei formaggi.    



Il vino: "Calabrone" 2012 Bastianich - Venezia Giulia IGT 
Bastianich Winery - Cividale del Friuli Udine
Vitigni: 70% Refosco dal Peduncolo Rosso, 10% Schioppettino, 10% Pignolo e 10% Merlot  
Alcol: 14% vol

Refosco e Schioppettino sono in parte appassite e con gli altri vitigni maturano separatamente in barrique d'Allier per 24 mesi, viene quindi creato l'assemblaggio. Il risultato è un vino, che invecchia ancora 3 anni in bottiglia prima della commercilizzazione, abbastanza concentrato con ricchi profumi, fra il tostato ed il fruttato evoluto; non mancano decise note speziate.
La scheda di degustazione del vino sarà oggetto di specifico post, qui ci basta ricordarne il sorso appena dolce, la discreta complessità e la decisa morbidezza che si è ben si è adattatata ai nostri due formaggi fuoriclasse.


Sufficente spessore e ricchezza, gusto pieno ed avvolgente, il vino è stato capace di integrarsi alla “morbida rusticità” dei formaggi uscendone nobilitato e nobilitando una riuscita degustazione. 

19 novembre 2017, via X luglio a Rovigo, con la famiglia.