domenica 31 luglio 2016

CKT 06 : PROFONDO JONIO CUP

Continua il girovagare di Odisseo nel Mediterraneo.


Il Curaçao è un liquore a base di scorze di arancia amara (laraha) che cresce nell'isola di Curaçao, dipendenza dell’Olanda. Il liquore è colorato con Blu Brillante FCF, un colorante alimentare sintetico ricavato dal carbone. Lo impiego in questo cocktail per il gusto sapido che acquista in combinazione con il Rhum ed il Metodo Classico evocando così profonde ed errabonde sensazioni marine.



Ingredienti per una persona

2,0 cl di Curaçao Blue
2,0 cl Rhum Bianco, meglio Agricole
7,0 cl di Franciacorta Satin
8 cubetti di Ghiaccio
2 Ciliegie al maraschino

Agito nello shaker con molto ghiaccio e per pochi secondi il   Curaçao Blue ed il Rhum, filtro nella coppa ed aggiungo a filo il Franciacorta.
Aggiungo le due Ciliegie al Maraschino, queste ultime bilanciano perfettamente il sapido della preparazione e vanno gustate intervallandole al  cocktail.




30 luglio 2016, Ristorante “ai Trani” a Rovigo, con lo staff al bancone ed Alberto V.


mercoledì 27 luglio 2016

Vino (163) : TESTAROSSA BIANCO 2008

Cantina :  Pasetti - Francavilla a Mare (CH)
Denominazione :  IGT Bianco Colline Pesaresi
Vitigno : Trebbiano 50% Pecorino 50% 
Alcol: 14,0% Vol. 


Diciamolo subito: si tratta di un grande prodotto !!
Costruito con tecniche di cantina ed impiego di legno piccolo e medio, ma pur sempre un grande prodotto; struttura importante, vitigni decisamente e felicemente complementari, operazioni di pigiatura soffice ed illimpidimento a bassa temperatura, maturazione di almeno 12 mesi sulle fecce, sono operazioni di cantina, che oramai qualcuno vuole obsolete, forvianti e non rispettose del vitigno.



Per quanto non interessi a nessuno espongo la mia idea, estrema semplificazione dei concetti, basta con le dotte disquisizioni, i vini sono di sole due categorie: quelli buoni e quelli “tristi” (scadenti, per i non polesani) qualunque sia la tecnica e la filosofia di produzione.
Qui abbiamo a che fare, senza ombra di dubbio, con un vino della prima categoria.

Colore giallo profondo con riflessi dorati ed una ottima consistenza, veste dunque importante che preannuncia un vino bianco che non ha per nulla risentito del lungo periodo di maturazione.

Al naso profumi complessi direi di un miele non di agrumi ma agli agrumi, bella la sensazione fresca ma evoluta con la buccia di arancia candita, ed anche un vegetale, di salvia e lieve rosmarino. Probabilmente un paio di anni fa l’esplosione olfattiva sarebbe stata ancor più complessa, ora la chiusura ricorda la crema cotta con leggere note di idrocarburi.



Un sorso assolutamente morbido, equilibrato, con le note fresche ancora presenti, sensazioni intense che ricordano la frutta candita ed un finale, in diluizione, con mineralità gessosa, non salata.

Un vino “buono”, importante, che ho abbinato ad un piatto semplice ma notevolmente strutturato come le cozze del Delta in guazzetto appena appena piccante.

Succulenza contrastata meravigliosamente dalla importante nota alcolica, il salato ed il lieve piccante amorevolmente equilibrato dalla grande morbidezza del vino, la grande persistenza del piatto resa piacevole e simbiotica dalle finali note gessose: dichiaro quindi un abbinamento assolutamente armonico!!   

Il limone solo per pulirsi le mani !!


20 Luglio 2016, Ristorante “Tavernetta Dante”, Rovigo, con Eugenio B.e Maurizio G.   

domenica 24 luglio 2016

Vino (162) : ANGELORUM RECIOTO 2012

Cantina :  Masi Agricola - Gargagnago di Valpolicella, Verona
Appellation :  RECIOTO DELLA VALPOLICELLA CLASSICO DOCG
Cépages : Corvina, Rondinella e Molinara 
Alcol: 14,0 % Vol. 



Premesso che si tratta di una degustazione atipica di un Recioto condotta con il caldo insopportabile del luglio 2016 e con il vino alla temperatura di 10°C contro i canonici 15°C.
Un Recioto estivo quindi ma non per questo meno importante, un gelato liquido appagante, e per certi versi sorprendente, che non ha svilito il vino anzi, con le giuste ottiche, ne ha decretato, ammesso ne avesse bisogno, un successo impensabile. 
E’ chiaro che la temperatura non ha influenzato l’esame visivo; in piena luce la veste impenetrabile è stata a malapena intaccata, il riflesso rosso rosso rosso rubino ci ha portato ad individuare sprazzi di colore e nuance anche violacee appaganti.


Sono rimaste intatte, fredde ma intatte, le lunghissime confetture di ciliegia e mora, con una nota alcolica, quella si!, meno percettibile e decisamente fine dove i floreali, rispettati da una evaporazione rallentata dell’alcol, ne sono risultati netti e precisi di viola e lavanda.
In bocca, percettibili i tannini non banali appena appena sopra le righe, ammorbiditi però dalla dolcezza e dall'alcol sino a un “perfetto” equilibrio al netto della temperatura, volutamente troppo bassa, che non ha però precluso una persistenza fresco-dolce che ci ha esaltati.


Un piacere ottenuto costringendo un vino al di fuori del suo stato di grazia, ma che ha portato verso altro tipo di sensazioni, il complesso gustativo “freddo da Recioto”, mai provato ma ora parte indelebile del mio modesto bagaglio di degustatore.   



07 luglio 2016, Bar Venezze a Rovigo con Marco C.

sabato 23 luglio 2016

CKT 05 : POLYPHÈME BRETON CUP

Lo sciroppo Monin di mia preferenza: Sirop de Caramel Salé.
Nostalgici ed indelebili ricordi bretoni, con la vista sull’oceano da Pointe du Raz e la colazione al mattino con il burro salato e il salmone.
Come potevo non cercare quindi di ritrovare quelle atmosfere in questa cup, salmastra ed possente, come l’oceano che si infrange sulle scogliere bretoni. 




Ingredienti per una persona

2,0 cl di Sirop de Caramel Salé
1,3 cl Rhum Bianco, meglio Agricole
1,3 cl Vodka
1,3 cl Dry Gin
6,0 cl di Champagne o Franciacorta 
8 cubetti di Ghiaccio
2 marshmallow (per la decorazione) 


Agito nello shaker con molto ghiaccio e per pochi secondi lo sciroppo con i tre distillati, filtro nella coppa ed aggiungo a filo il top di spumante.
Inserisco la guarnizione come da foto.

P.S.
Il nome: Il mio "girovagare fra i flutti", la grande struttura del cocktail e … i due massi ciclopici di guarnizione.



22 luglio 2016, Ristorante “ai Trani” a Rovigo, con lo staff al bancone e Alberto V.

sabato 16 luglio 2016

Vino (161) : BOSCO DELLA DONNA SAUVIGNON 2014

Cantina :  Borgo Stajnbech - Belfiore di Pramaggiore (Venezia) 
Denominazione :  DOC Lison Pramaggiore
Vitigno : Sauvignon Blanc 100% 
Alcol: 13,0% Vol. 




Un prodotto Veneto di eccellenza: vigneto con 4.000 piante per ettaro, terreno argilloso calcareo, una zona di elezione e la maestria di Borgo Stajnbech danno vita a questo vino pluripremiato che vi consiglio assolutamente di bere.
Alla vista si presenta con un colore giallo paglierino con delicati riflessi verdognoli, tipici del Sauvignon Blanc, molto trasparente, cristallino.
Non dobbiamo roteare il bicchiere per incontrare gli aromi di apertura, riconoscibili (senza particolari difficoltà) in pesca, sambuco e ananas; la pesca è un aroma tipico del Sauvignon Blanc che molte volte viene descritto in modo più fantasioso come tutti sappiamo. Con il vino in parete sottile si evidenziano chiaramente le note floreali dove ancora il fiore di sambuco la fa da padrone.


Roteando il calice, la sequenza aromatica si completa con acacia, litchi, mela, ginestra, pompelmo, il tipico peperone e, nel fondo piacevoli accenni di salvia. Nonostante l'impatto aromatico di questo vino sia piacevolmente orientato a note di frutta, la presenza di aromi vegetali come il peperone e la salvia sono piuttosto evidenti e rendono ancor più piacevole il suo profilo aromatico dove mai la definizione di “complessità” può essere più appropriata.
In bocca il vino è piuttosto fresco, ma anche morbido, bilanciatura data dalla perfetta nota alcolica, con un ventaglio di sapori che spaziano fra la pesca, la pera ed ancora l’ananas che rendono il contesto piacevolissimo, intrigante, quasi “lussurioso”.



Formaggio in abbinamento
LA BLANCHA Toma al Tartufo
Fattorie Fiandino di Villafalletto CN
INGREDIENTI:Latte, sale, tartufo (tuber aestivum) <2%, caglio vegetale (Cynara cardunculus).

Grandissimo vino e quindi ricerca di un abbinamento non banale con una Toma al Tartufo (tuber aestivum) con caglio vegetale dato dai fiori di cardo.
Il caglio vegetale permette di ottenere prodotti particolarmente delicati, cremosi, aromatici e per questo ancora più piacevoli se abbinati, in parziale concordanza, con vini come il nostro, morbidi ed appunto aromatici, ma anche in grado con la propria spalla acida, di contrapporsi alla suadente cremosità di questi formaggi.




15 Luglio 2016, Via X luglio a Rovigo con Matteo A.

mercoledì 13 luglio 2016

Vino (160) : CINERINO ABBONA 2014

Cantina :  Marziano Abbona - Dogliani (CN)
Denominazione :  DOC Langhe Bianco
Vitigno : Viognier 100% 
Alcol: 14,0% Vol. 

La prima annata di produzione è stata il 1996 per la voglia di vinificare il Viognier sulle colline di Dogliani dopo le magie con cui lo stesso vitigno si era presentato a Marziano Abbona nella Valle del Rodano; il vigneto ha oramai 20 anni ed è quindi sicuramente in grado di fornire nervo e struttura a questo vino che mi ha completamente stregato.



Fermentazione in legno, batonage giornalieri che diventano settimanali finita la fermentazione, affinamento per 7 mesi sui lieviti in botti di rovere portano a questo gioiello enologico peraltro di prezzo abbordabile.
Viognier dunque che presenta un colore giallo paglierino con riflessi dorati ed una cristallina trasparenza, che già alla vista fanno intuire alcolicità importante ed elegante consistenza.
Al naso profumi complessi di frutta esotica, fiori gialli, mela golden matura e zafferano, con gradevolissimo tocco agrumato che manda la mente alla zona di elezione del vitigno, appunto la Valle del Rodano, ed allo Château-Grillet che ne è la massima espressione.


In bocca è pieno e persistente fresco e sapido, ben bilanciato, con quel tocco di opulenza, quasi iodata, che viene fornita dalle note minerali e fruttate in armonia; lunghissima chiusura fra morbidezza e mineralità.


Un grande vino per un inarrivabile (per noi adriatici) crudo ligure. Magia assoluta !!   


12 Luglio 2016, Ristorante "a Spurcacciun-a", Savona, con Sebastiano C. e Matteo A.   

sabato 9 luglio 2016

CKT 04 : SIRENA CUP

Partiamo da uno sciroppo francese classico, reso famoso dall’ Azienda Monin di Bourges  nel centro della Francia. E' una impresa famigliare che ha fatto degli sciroppi un vero e proprio “cult”; questo che ho impiegato deriva dai passion fruit  che danno un tocco fresco e citrino inconfondibile allo sciroppo. Lo impiego in questa semplicissima versione per un aperitivo od un dopocena estivo fresco ed intrigante.



Ingredienti per una persona

2,0 cl di Sirop de Fruit de la Passion
3,0 cl Rhum Bianco, meglio Agricole
7,0 cl di Franciacorta Rosè
8 cubetti di Ghiaccio
1 Passion Fruit svuotato e rametti di ribes
(per la decorazione) 



Agito nello shaker con molto ghiaccio e per pochi secondi lo sciroppo ed il rhum, filtro nella coppa ed aggiungo a filo il Franciacorta.
Inserisco la guarnizione come da foto.
Più facile di così !!

P.S.
Il nome: è difficile resisterle.

08 luglio 2016, Ristorante “ai Trani” a Rovigo, con lo staff al bancone.


martedì 5 luglio 2016

Vino (159) : CAVA JUVE MASANA BRUT

Bodegas: Covides - Sant Sadurnì d’Anoia, Catalogna (Spagna)  
D.O. : Nessuna 
Uvaggio: Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Meunier  
Gradazione alcolica: 11,5 % Vol.

Il grande successo del FRANCIACORTA in Italia porta alla considerevole produzione di circa 14 milioni di bottiglie annue. Per dare una idea di cosa stiamo parlando la produzione spagnola di CAVA e dell’ordine di 240 milioni di bottiglie; avete letto bene!!


Un motivo ci sarà, oltre alla grande estensione dei vigneti Spagnoli, ed il motivo è da ricercare anche nello straordinario rapporto qualità-prezzo.
Questo Cava non ha denominazione in quanto è ricavato da i tre classici vitigni internazionali e non dai tradizionali Macabeo, Parellada e Xarel-lo ed è inoltre elaborato in Uruñuela (La Rioja) e quindi fuori zona D.O. Cava, ma sotto i “treuro” alla bottiglia credo sia un fatto trascurabile.


La scheda di questo vino non finisce nel mio blog solo per il prezzo ma, principalmente, per una sorprendente piacevolezza e complessità che lascia attoniti; un naso pulito di agrumi e di fiori decisi di sambuco, non coperti dai lieviti, che trasmettono ulteriore freschezza oltre a quella, già notata visivamente, con un bel giallo paglierino con tenui riflessi verdolini. 
In bocca citrino, gradevole, con bollicine non aggressive (obiettivamente un po’ grossolane) ma presenti e di discreta persistenza, fruttato, agrumato, buona intensità con un gradevole finale di mela e pera.


  
Un metodo classico, già detto, sorprendente per il prezzo ma non solo, che ha trovato uno splendido abbinamento con dei “calamaretti spillo” fritti alla perfezione in un ristorante spagnolo di mia preferenza.



27 ottobre 2015, Ristorante “La Torera” San Martino di Lupari PD, con la Famiglia.

sabato 2 luglio 2016

59 - Cucina : GAMBERI ROSSI IN CARPIONE LEGGERO

Rapporto fra gli ingredienti:
1 kg Gamberi rossi (eliminare carapace e intestino)
100 gr uvetta precedentemente ammollata
50 gr di pinoli
1,5 kg gr di cipolla bianca tritata grossolanamente

300 gr olio evo
300 cc aceto bianco
500 cc vino bianco
70 gr di zucchero
bacche di pepe bianco

Il piatto è in "carpione leggero" (potevo anche chiamarlo "saòr leggero") perché il liquido di marinatura, classicamente aceto bianco, è qui reso più gentile da una significativa presenza di vino bianco.



Passare in farina bianca i gamberi, e friggerli(*) sino a leggera doratura ed allinearli in una pirofila dopo aver assorbito l'olio in eccesso.
Filtrare l'olio di frittura e nello stesso cuocere a fuoco basso la cipolla con l'uvetta ed i pinoli. Dopo 5 min. aggiungere vino, aceto, bacche di pepe bianco e lo zucchero e continuare la cottura per circa altri 10÷15 min.
Versare la marinata tiepida sui gamberi e lasciare insaporire per 1÷2 ore in frigo prima di consumarli; sono ottimi anche dopo un giorno, vanno consumati tiepidi.
Veramente uno sfizioso piatto unico estivo, si può accompagnare con una misticanza fresca condita solo con sale e pepe e con bastoncini di polenta fritta od alla griglia.


Il vino
Nell’occasione ho abbinato il piatto con il Moscato Secco ‘A Cengia di Zanovello Cà Lustra una DOC Colli Euganei del 2012 .
Un vitigno classico dei Colli Euganei nella sua versione secca, aromatico, corposo, maturo al punto giusto per un equlibrio con il piatto; un connubio sicuramente ben riuscito!! 



(*) Per un miglior effetto estetico si può infilate uno stuzzicadenti nelle code di gambero in modo che rimangano dritte, a doratura avvenuta togliere lo stuzzicadenti.

Sabato 02 luglio 2016, in Famiglia

venerdì 1 luglio 2016

Vino (158) : P.X. 1985 GRAN RESERVA MONTILLA MORRILES

Bodegas Toro Albalá - Aguilar de la Frontera – Cordoba- Spain 
D.O. : Montilla-Moriles 
Uvaggio: Pedro Ximénez 100%  
Gradazione alcolica: 17,0 % Vol.


Montilla-Moriles è il distretto più caldo della Spagna, ed in assonanza con il limitrofo Jerez de la Frontera produce questi grandi Pedro Ximénez dall'uva omonima, che di fatto è un moscato del tutto simile ad una famosa uva da tavola , il Bianco di Corinto.
La tecnologia di produzione è simile a quella dell'olio di oliva evo, nulla a vedere con la classica vinificazione, ma il discorso ci porterebbe troppo lontano ....


Il Pedro Ximénez è da sempre uno dei miei preferiti anche se, l'amore sviscerato per questa straordinaria tipologia di vino, non mi può fare dimenticare un certo squilibrio dovuto ad una morbidezza effettivamente troppo accentuata, quasi sciropposa che, pur fondamentale per l'abbinamento con il cioccolato amaro, trova in degustazione un limite verso la stucchevolezza.
Comunque questo PX 1985 GRAN RESERVA in virtù dei 25 anni di Criaderas y Soleras (è stato imbottigliato nel 2010) si è presentato, per così dire, a “stucchevolezza contenuta” elevandosi a vette di equilibrio gustativo che raramente mi è stato possibile incontrare.
Alla vista, aggrappato al bicchiere, si è presentato  denso e molto scuro (mogano) con riflessi aranciati quasi da tintura di iodio.
Un improbabile bouquet composito e speziato mi ha sconvolto facendomi, per diluizione, riconoscere carruba, liquirizia, caramella d’orzo, fieno secco, banana disidratata, pepe bianco ed una lievissima (ma gradevole) nota acetica.



Pur essendo stato circa 25 anni in botti di rovere, in bocca si è segnalato per una dolce evoluzione, meravigliosa, non sciropposa come detto, ne legnosa, con una concentrazione di miele di castagno (un po’ amaro per intenderci), caramello, uva passa, frutta cotta, carruba ed un finale lunghissimo (netto, deciso senza cedimenti) di ciliegie sciroppate. La importante nota alcolica (17,0°)  non ha per nulla prevaricato il profilo gustativo che si è presentato completo ed integrato, senza sbavature come appunto capita solo nei grandi vini.



Gran bella avventura che dopo la degustazione iniziale, abbiamo deciso di abbinare una serie di dolcetti al cioccolato, buonissimi, ma non prevaricanti, in modo da lasciarlo, come merita, l’unico protagonista. 

29 giugno 2016, Trattoria "al Ponte" di Lusia (RO), con gli amici Sommelier di Rovigo ed oltre, nella serata AIS Rovigo: “TRA PAELLA E CIOCCOLATO: DEGUSTAZIONE SHERRY”.

I VINI DELLA SERATA "Tra Paella e Cioccolato: Degustazione Sherry"