domenica 30 marzo 2014

Ingegneria 13 : IMPIANTO DI DEPURAZIONE SASSARI CANIGA

L’impianto di Depurazione di Sassari (2004-2008) è senz'altro l’intervento geotecnico-struttuale maggiore fra quelli riguardanti la depurazione delle acque già trattati nel blog all’indirizzo:


Digestori e Gasometri



Questa progettazione merita senz’altro un post a parte per le dimensioni dell’intervento su un’area maggiore a 25.000 mq e per un costo complessivo dell’ordine dei 18 milioni di euro, di cui almeno il 40% in strutture.

La roccia calcarea e le alluvioni


Mai come in questo caso la mia doppia anima professionale (GEOTECNICA E STRUTTURALE) ha avuto modo di confrontarsi con un problema reso complesso, oltre che dalle dimensioni delle opere, anche dal fatto che molte singole strutture sono state progettate in parte su pali ed in parte con fondazioni dirette su roccia.

Pali + Fondazioni a Platea

La zona infatti presentava una congrua porzione di rocce calcaree affioranti in fregio ad un fondovalle costituito da alluvioni limo-argillose di modeste caratteristiche meccaniche; sedimentatori di oltre 2500 mq e chiariflocculatori con diametro maggiore di 30,00 m, spesso si sono trovati a cavallo delle due zone con notevoli problemi di stabilità.
I pali di fondazione, Ø 500 mm del tipo CFA (Continuous Flight Auger), generalmente della lunghezza di 8,00-9,00 m hanno integrato le fondazioni dirette su roccia, ed in alcuni casi, setti di diaframma realizzati dove l’elica rotante dei pali dava problemi operativi dovuti al terreno, non ancora roccioso, ma sufficiente a fare prevedere deformazioni differenziali in seno ad un singolo manufatto.
Sono quindi stati realizzati dei setti dello spessore di circa 40 cm con l’impiego di uno scavatore fornito di lungo braccio e di una apposita benna per lo scavo.

Veduta Aerea dell' Impianto in costruzione

Le opere civili realizzate sono state dunque:

1] STOCCAGGIO CLORURO FERRICO
Dimensioni planimetriche : 4,90 X 4,90 m
Serbatoio Ø 300 cm ; P = 40.000 kg

2] SEDIMENTATORE PRIMARIO
Vasca in c.a. delle dimensioni planimetriche di circa 38,80 x 63,70 m, con una altezza della parete in c.a. paria 2,90 m ed una altezza dell'acqua di 2,90 m.

3] POST-ISPESSITORE 
Si tratta di  una vasca circolare di Ø int. = 13,20 m con una altezza della parete apri a 4,80 m, parzialmente 
interrata. Lo spessore della platea e delle pareti in elevazione sono apri a 35 cm, la fondazione è del tipo diretto ed il carico idrostatico max. è pari a 4,45 m.

4] PRE-ISPESSITORE 
Si tratta di  una vasca circolare di Ø int. = 15,00 m con una altezza della parete apri a 4,95 m, parzialmente 
interrata. Lo spessore della platea e delle pareti in elevazione sono apri a 30 cm, la fondazione è del tipo 
diretto ed il carico idrostatico max. è pari a 4,45 m.

Ispessitori e Trattamento

5] PLATEA STOCCAGIO REAGENTI
Fondazioni dirette a platea generalizzata a Q. 85,60 m
Murature in c.a. sino a Q. 87,20 m
Dimensioni palnimetriche 5,00 x 9,40 m 
N. 2 serbatoi da 37,5 t/cad.


6] EDIFICIO DIGESTIONE E COGENERAZIONE
Pannelli esterni prefabbricati
Dimensioni Planimetriche : 14,00 x 25,80 m.

7] OPERA DI ARRIVO E GRIGLIATURA
Struttura in opera con platea e pozzetti
Fondazioni su monopalo o setto sino al livello della roccia.
Opera in accosto con la Dissabbiatura e Disoleatura.
Dimensioni Planimetriche : 8,90 x 16,20 m circa.

Spingitubo per il sottovaso ferroviario

8] EDIFICIO SERVIZI
Fondazioni dirette a platea generalizzata a Q. 93,95 m
Murature in c.a. sino a Q. 96,00 m
Elevazione con telaio in c.a. 
N. 2 solai intradosso Q. 97,26 m e Q. 100,50 m.
Dimensioni palnimetriche 11,40 x 16,20 m (fabbricato)


9] BASAMENTO GASOMETRO A PALLA
Si tratta di  un solido parallelepipedo in c.a. ottagonale inscritto in un cerchio di Ø = 15,10 m dello spessore 
di 35 cm.


10] RACCOLTA E RILANCIO FANGHI
Pozzetto tipo A e C fondazioni su n. 4 pali Ø 500 mm.
Pozzetto tipo B fondazioni su n. 4 pali Ø 500 mm.
Dimensioni planimetriche Tipo A/C: 5,10 x 6,35 m
Dimensioni planimetriche Tipo B: 5,10 x 6,35 + 2,80 x 2,60 m


11] EDIFICIO DIGESTIONE E COGENERAZIONE
Struttura in elevazione Prefabbricata
Fondazioni dirette con plinto a bicchiere prefabbricato.
Pannelli esterni prefabbricati
Dimensioni Planimetriche : 8,10 x 26,70 m.

Digestori Anaerobici con fasciatura in FRP

12] EDIFICIO DISIGRATAZIONE FANGHI
Struttura in elevazione Prefabbricata
Fondazioni su monopalo e plinto a bicchiere prefabbricato.
Pannelli esterni prefabbricati
Dimensioni Planimetriche : 12,10 x 17,40 m.


13] EDIFICIO PRODUZIONE OZONO 
Struttura in elevazione Prefabbricata
Fondazioni su monopalo e plinto a bicchiere prefabbricato.
Pannelli esterni prefabbricati


14] POZZETTO RIPARTITORE AI CHIARIFLOCCULATORI 
Si tratta di  una vasca parallelepipeda con un'ingombro planimetrico paria a circa 5,90 x 8,10 m con una 
altezza della parete pari a 4,95 m, e con una altezza max. dell'acqua pari a 6,35 m .   
Lo spessore della platea e delle pareti in elevazione sono apri a 30 cm, la fondazione è del tipo diretto a platea impostata a circa quota -2,75 dal p.c. 

Visione Parziale Impianto

15] MANUFATTO DI FILTRAZIONE
Si tratta di un solido parallelepipedo in c.a. delle dimensioni esterne in asse pari a circa 40,90 x 20,42 x 6,05 m entro il quale trovano alloggio i filtri prefabbricati e le apparecchiature per il processo di filtrazione.


16] POZZETTO SOLLEVAMENTO FOGNATURA INTERNA
Si tratta di  un pozzetto interrato con un'ingombro planimetrico paria a circa 2,50 x 2,50 m con una 
altezza della parete pari a 2,70 m, e con una altezza max. dell'acqua pari a 2,20 m .   
Lo spessore della platea è pari a 30 cm e quello delle pareti in elevazione è di 25 cm, la fondazione è 
del tipo diretto a platea impostata a circa quota -2,50 dal p.c. 


17] CHIARIFLOCCULATORI 
Si tratta di  una vasca circolare di Ø int. = 31,00 m con una altezza della parete apri a 3,90 m .
Lo spessore della platea e delle pareti in elevazione sono apri a 35 cm, la fondazione è del tipo diretto.



Linea di Chiarificazione in costruzione



18] PRE-ISPESSITORI
Si tratta di una vasca circolare di Ø int. = 15,00 m con una altezza della parete pari a 4,95 m, parzialmente interrata. Lo spessore della platea e delle pareti in elevazione sono apri a 30 cm, la fondazione è del tipo diretto ed il carico idrostatico max. è pari a 4,45 m.


19] POST-ISPESSITORI
Si tratta di una vasca circolare di Ø int. = 13,20 m con una altezza della parete apri a 4,80 m, parzialmente interrata. Lo spessore della platea e delle pareti in elevazione sono apri a 30 cm, la fondazione è del tipo diretto ed il carico idrostatico max. è pari a 4,45 m.


20] DIGESTORI ANAEROBICI
Si tratta due vasche circolare di Ø int. = 20,00 m m con una altezza della parete apri a 18,00 m, parzialmente interrate


Impianto in funzione


Da un punto di vista impiantistico, per finire, posso ricordare che il Progetto ha portato ad un impianto avveniristico che serve un bacino di 180 mila abitanti, 100 mila per Sassari (sono cioè esclusi Li Punti, Ottava e altre borgate, che sono serviti da differenti sistemi) e hinterland, lo stesso fornisce 16 milioni di mc di acque depurate all'anno che potrebbero anche essere riutilizzate, ma che per ora sono smaltite in mare senza alcun tipo di inquinamento.








sabato 22 marzo 2014

Vino (83) - CHARDONNAY LIDIA 2001

Cantina : La Spinetta -  Castagnole Lanze  (AT)
Vitigni: Chardonnay (100% )
Grado alcolico:  13,5° %  

Bere un vino bianco italiano di 13 anni e pur sempre un’esperienza perlomeno rara, se poi si aggiunge che il prodotto è straordinario bisogna senz’altro considerarsi fortunati.
La fortuna mi è capitata il 21 marzo 2014 presso la Trattoria “al Ponte” di Lusia (RO), dove l’amico Luciano preso da non so quale impeto enologico, si alza, interrompendo la solita chiacchierata ed esordisce: “beviamo un grande vino bianco!”.


Lo chardonnay Lidia prende il nome dalla mamma dei celebri fratelli Rivetti, che hanno reso la Spinetta una azienda vinicola di primo piano anche nel panorama internazionale del vino; si è presentato subito con una veste dorata, consistente, vellutata.
Il lungo invecchiamento e la successiva maturazione, partito in barrique e finita con la lunga permanenza in bottiglia, lo ha spogliato della solita veste paglierino-verdolina per fargli assumere questa stoffa dorata, accattivante, promettente…
Al naso sentori terziari ma con note di verdura non ancora svanite, vaniglia, legno, un po’ duro all’inizio, si è gradatamente addolcito andando verso profumi speziati, quasi di Green Tea.
In bocca imponente, sapido ma ancora con note di decisa freschezza, sapore tostato e complesso con un lungo finale lievemente aromatico (mi ha ricordato le noccioline salate).


Alle fine si è unito a noi lo chef Enrico, mio compagno di ventura nella, per ora, fortunata serie “Enrico e l’Ingegnere”.
A proposito di Enrico, provate questo vino con il suo “carpaccio” sui generis: cotto lungamente a bassa temperatura assume caratteristiche sia organolettiche che di morbida consistenza uniche, come unico risulterà l’abbinamento con questo straordinario Chardonnay.

Il carpaccio di Enrico, sullo sfondo una buratta di Luca Faggioni (Cerea)

21.03.2014, trattoria “al Ponte” di Lusia (RO), con Enrico e Luciano R.

martedì 18 marzo 2014

40 - Cucina : Tris di asparagi di Lusia con calamaro e sifone allo yogurt

Questo è una entrée che ho presentato presso l'Osteria ai Trani il 19 maggio 2011 nell’ambito del 10° ed ultimo appuntamento della fortunata serie enogastronomica ENOZIONI.
Il titolo data alla serata, certamente coinvolgente era “CHAMPAGNE.... E POCO ALTRO”.


Una ricetta ispirata agli asparagi locali, ricordo elaborata con l’ultima raccolta di quella stagione; ora la presento invece all’inizio della produzione appunto degli asparagi bianchi di Lusia, prodotto di punta, assieme al radicchio, di questa zona orticola famosa in tutta Italia.  

Asparagi e calamaro: un coinvolgente abbinamento


1. Asparagi semplicemente lessati e conditi nel modo più tradizionale con olio extravergine, sale e pepe nero.

2. Polpette di asparagi
Gambi degli asparagi lessati al dente 1 kg
(conservare le punte per il ripieno)
Formaggio grana grattugiato 50 gr
Mollica di pane 200 gr, bagnata nel latte e strizzata
Uova n. 4
Frullare i gambi e mescolare tutti gli ingredienti regolando di sale e pepe. Fare delle polpette della grandezza di una susina, infarinarle e friggerle in olio di vinacciolo per pochi minuti sino a completa doratura.

3. Calamari ripieni di asparagi
Pulire i calamari separando le teste dalle sacche, eliminare la penna ed il becco, lavare bene in acqua corrente; tritare i tentacoli abbastanza finemente a coltello.
Tritare al coltello le punte degli asparagi, condirle con sale, un trito sottile di timo e/o maggiorana. Tagliare a dadini sottili delle patate e delle carote in parti equivalenti alle punte di asparago; farle andare in padella con poco olio, assieme ai tentacoli dei calmati tritati, cuocere con un po’ di vino bianco sino a rendere il tutto tenero, aggiungere le punte di asparagi condite, legare con un uovo, regolare di sale e pepe.
Farcire le sacche dei calamari con il composto preparato, ungere con poco olio una pirofila, adagiare le sacche ripiene e chiuse con uno stecchino, salare e pepare ed aggiungere qualche cucchiaio di vino bianco. Chiudere la pirofila con della stagnola, passare al forno a 180° x 10 minuti, levare la stagnola e finire la cottura facendo evaporare quasi tutto il liquido formatosi.

4. Sifone allo Yogurt
100 gr Yogurt
100 gr Panna
aglio schiacciato, erba cipollina tritata
sale, pepe
Scaldare a circa 60° la panna e lo yogurt, mettere in infusione per due ore l’aglio e l’erba cipollina. A tempo debito regolare di sale e pepe, passare al chinois (passino) senza spremere le erbe, caricare il sifone e mettere in frigo. In mancanza del sifone montate il composto, dopo averlo raffreddato, come fosse panna.


IL PIATTO 
In un piatto porre qualche foglia di insalata, mettere una o due calamari farciti, due o tre polpette di asparago, due o tre asparagi lessati e conditi, disponendoli a raggiera; farcire nel centro del piatto con una buona dose di sifone allo yogurt (o con lo stesso composto montato).




Come ricordato la serata era denominata “CHAMPAGNE.... E POCO ALTRO” ed ho quindi abbinato questa preparazione con uno CHAMPAGNE Drappier “Blanc de Blanc Gran Cru”, un prodotto splendido, ottenuto solo da prima spremitura di uve Chardonnay 100%, che mantiene grande freschezza e chiude con una coinvolgente nota di fine mineralità.  


sabato 15 marzo 2014

Vino (82) - Cà del Bosco Cuvée Prestige 2013

Cantina : Cà del Bosco -  Erbusco (BS)
Vitigni: Chardonnay (75% ), Pinot nero (15% ) e Pinot bianco (10% )
Grado alcolico: circa 12,5° %  - Sboccatura: Autunno 2013

Uno spumante molto famoso, un gioiello enologico nato nel 2007 e che porta con se tutto il sapere di questa grande cantina.
Un prodotto quindi “costruito” ma che rispecchia tutta la parte migliore del termine, esprimendo un grande vino adatto a tutte le occasioni.


Presentato in una bottiglia trasparente (tipo Cristal per intendersi!) si mostra subito accattivante, festoso con il suo colore dorato ma ancora con riflessi quasi verdi, indice di grande freschezza, un vino lucente, quasi brillante, affascinate.
Bollicine fitte e persistenti (come si usa dire) che portano con se una fortissima sensazione fruttata che colpisce subito e trasmette la grande personalità del prodotto.
Al naso subito una dolcezza agrumata, estremamente fine, che lascia ricordi vanigliati e di spezie dolci. 
Al gusto si conferma la nota fruttata percepita al naso; pompelmo, ananas intenso, quasi una mela dolce. La freschezza, decisa, non presenta alcuna nota amara confermando un grande equilibrio su note finali di scorza di arancia estremamente eleganti.


Un vino quindi ideale come aperitivo ma che trova nelle preparazioni a base di pesce una grande affinità, infatti e con queste ultime che si può meglio apprezzare la sua capacità di pulire il palato e lasciare in bocca una sensazione di fruttata freschezza.



Come aperitivo noi abbiamo esagerato, raccomandati come siamo, oltre alle solite “tapas” abbiamo aggiunto il famoso Baccalà di Livio e degli spiedini di cappesante, gamberi e peperoni. Il vino ci ha seguiti in questo “percorso ad ostacoli” dandoci l’appoggio necessario ma esaurendosi ahimè troppo presto: pazienza!



14 marzo 2014, Trattoria “ai Trani” in Rovigo, con Bubu (D.J.) ed i Fratelli Conforto.

sabato 8 marzo 2014

Vino (81) - Sancerre A.O.C. 2012

Vitigno : Sauvignon Blanc
Cantina: Domaine Vacheron - Sancerre, Loire (Francia)

La zona del Sancerre è nella parte alta (ad est) della Valle della Loira dove i Sauvignon assumono una connotazione inimitabile e dove i calcari e la selce presenti nel terreno trasferiscono al vino sentori vegetali e minerali di pietra focaia, sino all’affumicato, ben percettibile nella vicinanze di Pouilly-sur-Loire con il celeberrimo Pouilly-Fumé.



Ma parliamo di questo Sancerre, che si presenta con una veste giallo pompelmo e con una brillantezza notevole che fa trasparire subito l’estrema freschezza.
Al naso è splendido di pompelmo e mango che diluendosi, in seconda battuta, liberano la nota minerale, gessosa, complessa, quasi croccante.
Austero in bocca, grande freschezza che trasmette sensazioni erbacee e vegetali con note presenti di agrumi ed uva spina e una netta sensazione finale di asparago verde.



Finezza è il sostantivo che definisce compiutamente questo vino!

Grande vino da crostacei, dove la freschezza (acidità) si contrappone splendidamente alla tendenza dolce degli stessi, e questo abbiamo appunto sperimentato all’Antica Quercia abbinando, questo Sancerre, con un’astice al forno in crosta di patate.


Per fortuna ci sono ancora posti dove è possibile pranzare in questo modo senza “svenarsi”: una colazione di lavoro da ricordare a lungo!!    

28 febbraio 2014, Ristorante Antica Quercia a Solesino (PD), con Sebastiano C.

giovedì 6 marzo 2014

39 - Cucina : Fondente al cioccolato con caramella mou liquida e spianata di mandorle e pomodori secchi

Questo è il dessert che ho presentato presso l'Osteria ai Trani il 19 Aprile 2012 nell’ambito della prima serata  del ciclo denominato PROGETTI DI CUCINA. 
Una composizione golosa ed invitante dove la “caramella liquida” lega il fondente al cioccolato con la base di pan di spagna alle mandorle e pomodori secchi.



FONDENTE AL CIOCCOLATO (4 persone)
Cioccolato Venezuela 80% 120 gr
Albume 75 gr
Zucchero 50 gr
Panna poco montata 30 gr
Montare gli albumi a neve densa. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria. Sciogliere lo zucchero sul fuoco con poca acqua senza caramellare. In una terrina incorporare zucchero e cioccolato agli albumi mescolando piano dal basso verso l’alto, aggiungere la panna mescolando sempre allo stesso modo. Mettere in frigo per almeno due ore a solidificare.

CARAMELLA LIQUIDA
Zucchero 250 gr
Panna 350 gr
Acqua 50 gr
Sciogliere lo zucchero nell’acqua e fare caramellare a color nocciola chiaro. Fuori dal fuoco aggiungere la panna, poca alla volta , mescolando con una frusta. Riportare sul fuoco e far riprendere bollore, fare raffreddare.

SPIANATA ALLE MANDORLE
Rossi d’uovo n. 5
Bianco d’uovo n. 3
Farina di mandorle 90 gr
Zucchero 80 gr
Farina 80 gr
Burro 50 gr
Zucchero 80 + 50  gr
Pomodori secchi 4÷5
Sbattere i rossi d’uovo con 80 gr di zucchero sino ad ottenere un composto filante. Unire le farine fra loro setacciandole. Montare con la frusta elettrica gli albumi con 50 gr di zucchero ottenendo una meringa soda. Mescolare il composto di rossi d’uovo con il 50% della meringa e le farine, mescolando con una spatola dal basso verso l’alto. ottenuto un composto liscio aggiungere piano il rimanente 50% della meringa ed i pomodori secchi tagliati a piccola julienne. Finire aggiungendo il burro sciolto e lasciato intiepidire. Mettere il composto in una teglia da forno con uno spessore di 3÷4 cm e cuocere al forno a 190° x 22÷25 minuti.




IL PIATTO 
In un piatto fondo mettere una buona dose di caramella liquida, porre un porzione quadrata di spianata e con un dosatore da gelato (o con un cucchiaio) aggiungere una pallina abbondante di fondente di cioccolato.



Ho abbinato questo piatto con l’Aleatico di Gradoli D.O.C. Riserva Liquoroso (16% vol.) - Cantina Oleficio Gradoli (VT), un vero caposaldo per l’abbinamento con i dolci al cioccolato.




sabato 1 marzo 2014

Vino (80) - SAUVIGNON BLANC LAFÓA 2011


Cantina : Produttori Colterenzio Soc. Agr. Coop. - Cornaiano (BZ)
Vitigno: 100 % Sauvignon bianco - Grado alcolico: circa 13,5° %  in etichetta, ma forse di più.

Un Sauvignon intigante e per certi versi (quelli olfattivi) inconfondibile che presenta una grande alcolicità che trattiene una carica aromatica straordinaria.
Ma andiamo per ordine: alla vista si presenta giallo giallo paglierino brillante e sfumature verdoline, molto trasparente. 
Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di pesca e salvia seguite da aromi di litchi, ananas, banana, con un finale ben definito di pera matura. 


L’abbiamo scelto per accompagnare un piatto di crudo particolare, dove alla grande freschezza e qualità del pescato lo chef ha aggiunto note aromatiche e gustative diverse quali salsa di soia con un nulla di wasabi, uvetta, liquirizia, tutto appena appena accennato, sulle righe, in modo da non snaturare il piatto.


E la scelta  è risultata particolarmente azzeccata con un impatto gustativo in perfetto accordo con lo sviluppo olfattivo, con un un attacco fresco, ma non eccessivo, ben  equilibrato dall'alcol, importante con i suoi circa 14°, e con un corpo ricco di sapori intensi, piacevole di pesca, ananas e pera, con un finale persistente, che tradisce la parziale maturazione in barriques, di legno e liquirizia.


Un gran piatto di crudo con un grande vino …… per quello che si può (in questo periodo) una buona giornata !!

12 febbraio 2014, TRATTORIA OSTERIA “Alla BUSA” - S. Martino di Venezze (RO) con Eugenio B. e Maurizio G.