mercoledì 27 dicembre 2017

Vino (219) : LEYENDA FINO SHERRY

Cantina : Bodegas M. Gil Luque - Jerez De La Frontera, Andalucia, Spain
Tipologia : Sherry Fino
Vitigno : Palomino Fino 100%
Alcol : 15,0 % Vol. 





Dal mio post - Vino (143): "La “crianza”, che potremo tradurre con “affinamento”, indica lo stile con il quale vengono appunto affinati gli Sherry nella zona di Jerez de la Frontera in Andalusia (sud della Spagna). Semplificando si possono definire due tipi di “crianza” la CRIANZA BIOLÓGICA in presenza di “flor” e la CRIANZA OXIDATIVA, dove la “flor” viene eliminata essenzialmente innalzando il grado alcolico del vino sopra i 17,0% vol.
La “flor” è lo strato di lieviti che si forma sulla superficie del vino all'interno della botte scolma, che di fatto protegge il vino dalla eccessiva ossidazione ottenendo diversi stili di Sherry; il Fino, la Manzanilla e l’Amontillado sono prodotti in queste condizioni per così dire “biologiche”. Stili diversi, senza la presenza di “flor”, portano alla produzione di Sherry più scuri ed aromatici quali l’Oloroso, il Palo Cortado e il Pedro Ximenez."




Ora focalizziamo l’attenzione su questo FINO, ottenuto quindi sotto “flor”; color giallo paglierino chiaro, impegna il bicchiere con la sua infinita consistenza, facendosi attraversare dalla luce, rendendola brillante con verdi riflessi di bordo.
Un naso complesso di miele amaro, buccia di mandorla, fiore di limone, gesso e fumo, crosta di pane lievitata, scorza di lime e noci pecan tostate.
In bocca si rivela di media corposità, salmastro e fresco gioca anche su deliziosi spunti agrumati, che a lungo andare portano a camomilla, mele cotogne con un finale di funghi secchi. Grande e succulente persistenza finale!!



Abbinamento di predilezione con un salmone selvaggio svedese, appena appena affumicato, servito con crostini di pane e burro e, mi raccomando, cavolfiore bollito come di mia predilezione.
Gran bel passatempo: si ipotizza però che esistano anche altri modi per passare il tempo!!


09 dicembre 2017, Rovigo via X luglio, degustazione in famiglia.

mercoledì 20 dicembre 2017

Vino (218) : COLMELLO BIANCO 2015

Cantina :  Azienda Agricola Moletto - Motta di Livenza (TV)
Denominazione :  IGT Veneto Orientale
Vitigno : Pinot Bianco 60% Tai (Tocai) 40% 
Alcol: 13,5% vol. 




Da una aziende di mia predilezione vi presento, non certo per primo, questo strutturato e imponente vino bianco che fa onore ad una zona enologica a cavallo fra le provincie di Venezia e Treviso, zona concatenata a diverse denominazioni quali Prosecco DOC Treviso, Piave DOC, Lison-Pramaggiore DOC, Venezia DOC e nelle aree di produzione Piave Malanotte DOCG e Lison DOCG.
Non porti a pensieri sbagliati questa denominazione IGT, più semplice , ma frutto di una grande intuizione per un uvaggio inconsueto ma indovinatissimo fra Pinot Bianco e Tai  (ex Tocai).   

     
Il vino si presenta con un colore giallo dorato brillante e sfumature di giallo dorato, molto trasparente. Al naso esprime personalità con aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di mela cotogna, banana, biancospino e legno tostato seguite da aromi di acacia, ananas, miele, minerale, nocciola, pera, pompelmo e caffè. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso, un attacco fresco e comunque ben equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è molto persistente con lunghi ricordi di mela cotogna, banana, ananas e pompelmo. 
Un grande vino bianco. 
Colmello Bianco fermenta e matura in barrique con lieviti selezionati e dopo il "soutirage" sosta sulle fini fecce per circa 4 mesi. Matura quindi 12 mesi in legno piccolo e si affina ulteriormente in bottiglia.


Grande spaghettata con i frutti di mare assieme a Colmello Bianco; il vino con la sua possente struttura  e la grande morbidezza ha mirabilmente interagito con la strutturata complessità del piatto sino ad un connubio di rara piacevolezza, difficile da dimenticare.


23 luglio 2017, Rovigo via X luglio, domenica in famiglia.   

giovedì 14 dicembre 2017

Vino (217) : BROCHET CHAMPAGNE BRUT 1er CRU (2014)

Domaine : Champagne Louis Brochet - Ecueil (Montagne de Reims)
Appellation : AOC Champagne Brut
Cépages : 15% Chardonnay, 80% Pinot Nero, 5% Pinot Meunier
Cuvée: 50% 2014 - 15% 2013 - 15% 2012 - 5% 2011 - 15% 2010 Solera  
Alcol: 12,0 % Vol. 



La maison Louis Brochet si trova ad Ecueil, comune nella parte nord-occidentale della Montagne di Reims e patria di Pinot Noir vigoroso e dalle sfumature decisamente agrumate.
Dopo 3 anni trascorsi in cantina, questa cuvée RM (récoltant manipulant) si rivela complessa e armoniosa, dando un'impressione di leggerezza ma con sicura pienezza gusto-olfattiva; viene infatti assemblata con il 50% dei vini di riserva che si sommano al vino base 2014.


La sua lunga nota finale vegetale e agrumata suggerisce una perfetta sintonia per l'aperitivo; va da se che le tendenzialmente dolci e grasse note dei fritti leggeri, trovano grande affinità con un vino come questo. Ottimo abbinamento anche ovviamente con i formaggi appena, appena stagionati, magari con crosta fiorita, ma veniamo a noi.


Si presenta con un colore giallo paglierino brillante e sfumature di giallo dorato, molto trasparente, buona effervescenza, perlage fine e persistente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli ed eleganti che si aprono con note di lievito e crosta di pane seguite da aromi di banana, biancospino, mela cotogna, brioche, litchi, pera, pompelmo, nocciola e susina gialla. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco ed effervescente, comunque ben equilibrato, buon corpo, sapori intensi, piacevoli. Il finale è persistente con ricordi di pera, susina, nocciola e pompelmo; si sente tutta la maturazione di 3 anni sui propri lieviti.


02 dicembre 2017, Bar “Venezze” a Rovigo, con Pietro C. e Marco C.

venerdì 8 dicembre 2017

Vino (216) : FRANCIACORTA DOCG “ESSENCE” NATURE 2009

Cantina : Antica Cantina Fratta - Monticelli Brusati BS
Denominazione : Franciacorta DOCG
Uvaggio : Chardonnay 70%, Pinot Nero 30%
Alcol: 13,0 % Vol. 

Anno di sboccatura: 2014


Con un invecchiamento di oltre 42 mesi ed un residuo zuccherino dell'ordine di 2,0 gr/l questo Franciacorta, non dosato, ha tutte le carte in regola per essere definito come un metodo classico di sicuro pregio. 
Mi ha notevolmente intrigato la sua morbidezza, non sempre riscontrabile nei non dosati, con l'elaborazione a 5 atm e quindi probabilmente con un dosaggio zuccherino iniziale di circa 20 gr/l, con residui finali, appunto, di meno del 10%. 
Alla vista si presenta con un bel giallo dorato chiaro con però evidenti sfumature dorate, molto trasparente, perlage fine e persistente. 


Al naso aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati, decisamente persistenti, che si aprono con note di crosta di pane e lievito seguite da aromi floreali di biancospino e fruttati evoluti di banana, scorza d'arancio, nocciola, pompelmo, mela e susina. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco ed effervescente, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Anche il finale gusto-olfattivo è persistente con ricordi di pompelmo, banana e susina.


Ordinato ad inizio pasto come aperitivo ha comunque accompagnato in modo spettacolare anche un grande fritto di qualità, dimostrandosi sufficientemente eclettico in virtù della sua "cremosità" che comunque non ne ha prevaricato il giusto "nervo", ideale contrapposizione alle morbidezze della frittura.



30 luglio 2014, “Molo Ristorante” a Savona con Mosè P., Giovanni B. e Matteo A.

venerdì 1 dicembre 2017

F(14) : DEGUSTAZIONE FORMAGGIO “LATTERIA DI MONTEFOSCA” - 19.11.2017

Con gli amici sommelier di Rovigo, dopo la visita alla cantina Bastianich a Cividale del Friuli, abbiamo preso la strada delle Valli del Natisone ed a Pulfero ci siamo inerpicati per una dozzina di chilometri in mezzo a boschi secolari prevalentemente di castagno.
Un bel po' di curve che sembrava non dovessero finire mai, qualche sguardo incerto e sbigottito nel pulmino, ma alla fine nulla di tragico.
Montefosca, latteria Cernet, formaggio, straordinaria interpretazione casearia che ho acquistato in due maturazioni, un 6 mesi (maggengo ad erba fresca) e un 12 mesi (vernengo a fieno secco, ma di che qualità!!).


Spero di riuscire a farvi a partecipare a questa “esplosione gusto-olfattiva che è stata la degustazione di queste perle casearie, anche non esenti da qualche difetto, ma il fatto è stato da me interpretato in modo assolutamente positivo. 

Formaggi in ordine di degustazione:

1 - Maggengo alimentazione con erba fresca (giugno 2017)
Il colore della pasta risulta giallo chiaro con crosta compatta, di colore giallo paglierino più intenso, con stagionatura sottocrosta di uno spessore compreso fra 4 e 8 millimetri. La pasta è compatta con piccole occhiature irregolari.
Le note olfattive sono qui decisamente virate verso un vegetale evoluto percependo un deciso aroma di pascolo e fieno secco. In bocca sapori in decisa evoluzione, già complessi con buone sensazioni erbacee e speziate, che riempiono il palato. Infinita persistenza su note ancora erbacee ma che piano piano si attestano su decisi sentori agliacei e di frutta secca.
Piacevolissimo e già impegnativo.




2 - Vernengo alimentazione con fieno (gennaio 2017)
Pasta di colore giallo più acceso, segnata da chiare indicazioni di friabilità con numerose occhiature irregolari; la crosta di un bel giallo paglierino mostra anche colorazioni rosa irregolari. Il sottocrosta denota una discreta stagionatura con uno spessore variabile fra 6 e 12 millimetri quest’ultimo verso lo scalzo.
Qui i profumi si fanno complessi, le sensazioni tostate iniziano a prevalere su quelle erbacce, ne rimane comunque un ricordo con ancora note di funghi secchi.
In bocca sapori evoluti verso una speziatura anche dolce ma generalmente decisa con retrogusto finale, piacevole di orzo tostato e noci pecan.
Impegantivo ma, come tutti i grandi formaggi, dotato di una suadente nota speziata ed tostata: una ricercata prelibatezza nel mondo dei formaggi.    



Il vino: "Calabrone" 2012 Bastianich - Venezia Giulia IGT 
Bastianich Winery - Cividale del Friuli Udine
Vitigni: 70% Refosco dal Peduncolo Rosso, 10% Schioppettino, 10% Pignolo e 10% Merlot  
Alcol: 14% vol

Refosco e Schioppettino sono in parte appassite e con gli altri vitigni maturano separatamente in barrique d'Allier per 24 mesi, viene quindi creato l'assemblaggio. Il risultato è un vino, che invecchia ancora 3 anni in bottiglia prima della commercilizzazione, abbastanza concentrato con ricchi profumi, fra il tostato ed il fruttato evoluto; non mancano decise note speziate.
La scheda di degustazione del vino sarà oggetto di specifico post, qui ci basta ricordarne il sorso appena dolce, la discreta complessità e la decisa morbidezza che si è ben si è adattatata ai nostri due formaggi fuoriclasse.


Sufficente spessore e ricchezza, gusto pieno ed avvolgente, il vino è stato capace di integrarsi alla “morbida rusticità” dei formaggi uscendone nobilitato e nobilitando una riuscita degustazione. 

19 novembre 2017, via X luglio a Rovigo, con la famiglia.   

venerdì 24 novembre 2017

Vino (215) : MARTHA 2015 IGT frizzante

Cantina :  Azienda Agricola Marco Sambin  - Padova 
Denominazione :  Delle Venezie IGT frizzante
Vitigno : 100% Garganega 
Alcol: 10,5% Vol.



Se fosssimo nella Côtes-du-Roussillon,(sud della Francia) e avessimo a che fare con Crémant de Limoux elaborato con il “Méthode Ancestrale” saremo in condizioni di assaggiare un vino tecnologicamente simile a questo MARTHA 2015 Garganega in purezza dei Colli Euganei. E’ chiaro che l’ Azienda di Marco Sambin fa riferimento a dettami di conduzione biodinamica e quindi questo vino “rifermentato in bottiglia” dal punto di vista organolettico differisce significativamente dal cugino francese, ma in se ne condivide “l’anima tecnologica” che di fatto ispirò Dom Pérignon (considerato il padre dello Champagne) dopo una visita all’ Abazia di Limoux verso la fine del 1600.  


Noto subito un evidente color oro grigio, forse verdolino, incontrollabile e forse non ripetibile per rifermentazioni in bottiglia, valuto appena appena una interessante, ma contenuta, effervescenza.
Naso decisamente complesso con ricordi di cantina, frutta gialla e buccia di agrume, floreale delicato, trasportato dall’efervescenza, verso note di fiori gialli, forse narciso o mimosa.
Sapidità completa ed avvolgente in bocca che esce dopo i primi impatti fruttati e vegetali, di incerta finezza gustativa, ma la stessa non è chiaramente ricercata in questa metologia; le sensazioni erbacee quindi la fanno da padrone sul fruttato, nota leggermente amarognola finale, gradevole ma significativa, si integra nel ricordato lungo finale sapido.


Il vino ha retto con imparzialità diversi assaggi di “pizze gourmet” trovando la migliore collocazione con quella alla Burrata Pugliese, pomodori confit filetti di Alici e olive Taggiasche. 




27 luglio 2017, Ristorante “Valpomaro” di Arqua' Petrarca PD, con la famiglia.

giovedì 16 novembre 2017

Vino (214) : PECORINO TERRE DI CHIETI IGP

Cantina :  Cantina di Tollo  - Tollo (CH)
Denominazione :  Terre di Chieti Igp
Vitigno : 100% Pecorino 
Alcol: 13,0% Vol.



Passerina e Pecorino sono due uve bianche autoctone del Piceno nel sud delle Marche. Il Pecorino è un vitigno riscoperto negli anni ottanta che ho conosciuto durante la gestione di alcuni miei cantieri da quelle parti. Ricordo le prime esperienze con questo vino allo straordinario ristorante “tuttopesce” Il Brigantino a Francavilla al Mare. La inusuale (per Noi allora, fine anni ’90) qualità di quel pesce, si armonizzava con questo vino, agrumato ed appena appena esotico al naso, con i grandi crudi che si cominciavano allora ad apprezzare, portando a chiusure gustative belle e rispettose della intriganti percezioni fornite dal pesce.
Il nostro si presenta giallo paglierino tenue con lievi riflessi verdolini, cristallino, aspetto che indirizza subito verso una grande freschezza.


Al naso denota aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di pera, mela e ginestra seguite da aromi di pesca, susina, ananas, nespola, biancospino, camomilla e con un discreto soffio minerale.
In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di mela, pera e ananas.
Non un grande vino ma un vino giusto, degustato come aperitivo ha invitato a parecchi sorsi, che noi limitatamente abbiamo assecondato; ha risposto a meraviglia anche a dei crostini di mortadella, con la sua freschezza gusto-olfattiva, la sua calibrata sapididà e quel tocco persistente finale che ha abbracciato ed armonizzato i ricordi gustativi dell’insaccato.

   

02 ottobre 2016, Trattoria “ai Trani” di Rovigo, con Fabrizio C. ed Andrea C.

sabato 11 novembre 2017

Vino (213) : TRAMINER BEERENAUSLESE 2005

Cantina : Weingut Seiler - Rust, Burgenland, Austria
Appellation : Österreich Prädikatsweinen 
Cépages : Traminer
Alcol: 13,0 % Vol.



Il Burgenland è la seconda regione vinicola del paese in termini di superficie e si trova al confine con l'Ungheria, ed è qui che si producono i famosi ed eccellenti vini dolci dell'Austria. Questi particolari tipologie di vino sono prodotte con uve attaccate dalla muffa nobile (Botrytis Cinerea) al quale viene aggiunto mosto fresco e parzialmente botritizzato, seguendo, in questo aspetto, la tecnica di produzione dell'Ungherese Tokaji Aszú. I migliori Ausbruch, così come i migliori Beerenauslese e Trockenbeerenauslese, sono prodotti nella parte settentrionale della regione, nella zona del lago Neusiedl, che gli Austriaci chiamano Neusiedlersee, e in particolare nell'area di Rust, da dove viene il nostro vino degustato. 


Si presenta con un color giallo dorato intenso, brillante; decisamente aromatico ma con grande finezza porta subito a ricordi di frutta tropicale, anche in confettura. Kumquat, papaja e maracuja danno il primo impatto seguito subito dopo da sentori floreali di rosa e garofano, bianchi, e camomilla disidratata. Mineralità avvolgente.
In bocca fruttato, fresco, minerale, con persistente pastosità e morbidezza che lascia alla fine ricordi dolci di mandarino e miele di castagno.


Chiaramente un grande vino, zona e tecnica enologica evoluta nella tradizione non tradiscono, degustato rigorosamente in meditazione è stato abbinato alla fine con una pasta dolce lievitata, cotta in vasocottura. Aromatica ed affinata dal tipo di cottura, il dolce ha trovato nelle importanti note gusto-olfattive del vino una completa simbiosi.  

29 ottobre 2017 -  via X luglio, Rovigo, in famiglia.

sabato 4 novembre 2017

RU06 : MONTEBELLO RHUM VIEUX RARE MILLÉSIME 1982

Distilleria: Carrère - Petit-Bourg - Guadeloupe
Materia prima: canna da zucchero (Rhum Agricole)
Dipartimento d'Oltremare della Francia 
Gradazione alcolica: 45,0 % Vol.



Un rhum prodotto dall'invecchiamento del rhum bianco in fusti di quercia. Il suo gusto è rotondo e ricco di sentori di vecchio Cognac. Carrère è una Distilleria situata nella cittadina di Petit Bourg, piccolo centro nell'isola di Basse Terre nel dipartimento francese d'oltremare di Guadalupa, fu fondata nel 1930 e produce alcuni Vieux rhum di notevole qualità. Senz’altro non sfugge a questa definizione il Rhum in degustazione che in virtù dei suoi 35 anni mostra carattere, stoffa ed immensa struttura.
Si presenta con un color ambra scuro, brillante, con decise note tra il bronzo e l’oro. 


Il naso offre note tostate anche di zucchero bruciato, note verdi di buccia di noce e più evolute di liquirizia; ben evidenziate anche le note fruttate “scure” con una composta concentrata di prugna con lievi ricordi alla marasca sotto spirito.
Con leggere rotazioni ed ad una seconda olfazione i sentori fruttati diventano più percettibili con note esotiche di papaya, pesca, albicocca disidratata e note finali mentolate.  
Al palato, subito una sensazione “grassa” che si concentra in crescendo, offrendo la ricchezza già intuita al naso: la liquirizia, le spezie, lo zucchero bruciato e un po 'fumoso, il salmastro, lo iodio (anche di olive nere), che in modo deciso, ma non prevaricante, coinvolgono le papille gustative mescolandosi armoniosamente anche con vecchi tannini gallici. 


Un Rhum asciutto in bocca, difficile da dimenticare, sempre in equilibrio fra gusti ora netti ora sfuggenti di fruttato (prugna in primis), crostata di frutta secca (mandorla e nocciola),  esotico ed agrumato (anche arancio e mandarino) e caramellato (albicocca disidratata). Finisce in bocca delicatamente, con liquirizia e frutta secca, con un ritorno iodato bello ed caratterizzante.


Dopo la degustazione, abbiamo abbinato al Rhum (come al solito peraltro) una fetta cadauno della TORTAGIANDUIOTTO del mio amico Maurizio della pasticceria L'Abbazia di Badia Polesine, uno dei dolci più intriganti che io conosca, come più volte detto, unico nell’abbinamento con il Rhum !!!


29 ottobre 2017, Rovigo - via X Luglio, con qualcuno della famiglia.

giovedì 26 ottobre 2017

F(13) : DEGUSTAZIONE FORMAGGI FRANCESI 27.08.2017

Formaggi in ordine di degustazione:



1 - SAINT-FÉLICIEN (ex Delfinato) *
Originariamente questo formaggio è stato fatto con latte di capra ma ora è più spesso fatto con latte di vacca. La sua pasta è morbida con crosta fiorita di colore avorio naturale scuro. Quello degustato al naso dava chiari odori di di funghi e di stalla, gradevolissimi; in bocca gusto preciso, morbido, fresco ed ancora latteo con sentori di panna, persistente al palato verso una chiusura sapida e caratteristica.
Viene prodotto nel Delfinato, antica provincia ora sparsa in diversi dipartimenti, nella zona di Lione, sino al confine con l’Italia.  


2 - BRILLAT-SAVARIN (Normandia, anche in Borgogna) *  
Classico formaggio a latte vaccino pastorizzato arricchito di panna, è un prodotto che affina 4-5 settimane durante le quali si ricopre di una crosta fiorita dalla quale spunta una caratteristica lanugine.
Un naso tessuto su note delicate di panna e muffa, in bocca dona sensazioni di dolcezza, morbidezza e vena appena appena acidula; il tutto con una veste complessiva di grande finezza, un formaggio, nella sua semplicità, esaltante!




3 - CAMEMBERT AU CALVADOS (Normandia) * 
È un Camembert dalla Normandia, realizzato con latte vaccino crudo o pastorizzato, che subisce un trattamento speciale all'inizio della raffinazione: la sua crosta è leggermente raschiata, poi il formaggio è immerso in un bagno di puro calvados in cui rimane da 3 a 4 ore. La sua crosta è poi ricoperta di pangrattato per fissare gli aromi.
Viene maturato una ventina di giorni risultando con chiari profumi di frutta al naso e con un gusto corposo e pieno che ricorda, ma non solo, il distillato. Una piacevolissima scoperta. 


4 - CHÈVRE DE BEAUMONT DU VENTOUX (La Tuilière, ai piedi del Mont Ventoux) *
Una meraviglia ricavato da una caseificazione è interamente manuale come la salatura, ed una subcultura di fermentazione fatta il giorno precedente e con l'aggiunta di caglio naturale che garantisce coagulazione. Nel nostro caso le capre sono alimentate oltre che dal pascolo anche con orzo che dona particolare note di "colore" al formaggio. Si tratta di un formaggio dolce, cremoso con nota di stalla appena pronunciata; il nostro, freschissimo, era alloggiato in una fascerà per evitare che si sfaldasse. Una vera rarità! 




5 - TRICORNE CENDRÉ (Regione Poitou-Charente)
Il Tricorne cendré è un formaggio di latte di capra crudo con una crosta naturale trattata con sottile cenere naturale ottenuta da verdure: il fatto lo rende di aspetto più accattivante.
Si tratta di un formaggio a pasta molle ma compatta, emana decisi aromi di lievito e fungo, il gusto e dolce, lattico ma sufficientemente deciso. Ha trovato al 5° posto la sua collocazione ottimale nella nostra degustazione.


6 - PICODON DE L’ARDÈCHE (Dipartimenti la Drôme e l'Ardèche) *
Il Picodon è un formaggio di capra con pasta fresca e una crosta floreale color bruno.
Il Picodon è così chiamato Picaudon in occitano, il che significa in francese "piccolo formaggio piccante". Viene raffinato circa un mese con frequenti lavaggi della crosta con vino bianco. Da ciò il suo odore leggero di fermentazione alcolica che si sposa magnificamente con il suo personale gusto di nocciola e di note lievemente piccanti.




7 - CHABICHOU DU POITOU AOC (Regione Poitou-Charentes) * 
Prodotto latte di capra puro il Chabichou du Poitou ha la forma specifica di un piccolo tronco di cono, una forma a "tappo" di chiusura per i barili.
Crosta fiorita spolverato con Penicillium, il nostro mostrava una crosta giallo grigio decisamente invitante, colore assunto probabilmente con un'affinamento di 2÷3 settimane.
Questo tempo di maturazione ha portato a chiare note di frutta secca che mi hanno decisamente colpito; pasta molle, fondente, di estrema persistenza gustativa ha fornito in chiusura note di nocciola ed anacardo frammiste ad altre delicatamente caprine. Assolutamente personale!


8 - Banon AOC (Regione Haute-Provence) *
E' un formaggio Provenzale prodotto esclusivamente con latte di capra crudo e intero, viene raffinato in foglie di castagno marrone e legato con un rametto di rafia naturale.
In una terra di lavanda, timo, santoreggia e rosmarino è chiaro che il formaggio assumi profumi strettamente legati al territorio oltre, ovvio, alle note caprine. Eliminate le foglie di castagno il formaggio si è mostrato con una crosta giallognola, cremosa, fine, una pasta morbida sino al nucleo; i precisi profumi vegetali sono stati poi ritrovati all'assaggio con una miscela di dolcezza e sapori forti, di fatto un sapore unico che lo rende un formaggio decisamente di carattere.




Indovinata la scelta del vino in abbinamento:

Château Redortier Monsieur Le Comte
Domaine : Château Redortier - Suzette - Provenza
Vallée du Rhône - Sud (méridional)
Appellation : Beaumes-de-Venise
Vin rouge - AOC - Cépages : Syrah, Grenache noir

Vino che si è presentato con un vestito scuro e si è aperto con un naso di frutti rossi estremamente espressivi. Al palato vellutato, ampio, morbido e succoso con il suo straordinario fruttato si è meravigliosamente abbinato con i formaggi, accompagnando per mano i primi degustati e, con i più corposi, instaurando una chiara simbiosi gustativa tessuta su note di invidiabile equilibrio.
Il "Château Redortier Monsieur Le Comte" sarà oggetto di una scheda specifica nel settore "VINO" del blog.

 27 agosto 2017, Rovigo via X Luglio, con la famiglia.

venerdì 20 ottobre 2017

(212) : CHATEAU MONT-REDON LIRAC Rosé 2016

Domaine : Château Mont-Redon - Châteauneuf-du-Pape - France
Appellation : Appellation Lirac  Contrôlée 
Cépages : Grenache - Syrah
Alcol: 13,0 % Vol.




Nella zona di Châteauneuf-du-Pape, Rodano Meridionale, le roccaforti dei grandi rosé sono Tavel e Lirac dove il Grenache e lo Syrah trovano appunto la loro massima espressione di vinificazione in rosa



E' questa la zona dei famosi “galets” grossi sassi rotondeggianti che ricoprono completamente il terreno; il loro ruolo è quello di trattenere il calore accumulato durante le calde ed aride giornate così da limitare l’escursione termica tra il giorno e la notte accelerando la maturazione degli acini regolando l’umidità del suolo impedendo stress idrici.


In tali condizioni pedo-climatiche i rosati assumono un grande stoffa rinforzata dai tannini non del tutto assenti.   
Questo Château Mont-Redon Rosé 2016  si presenta con un colore rosa buccia di cipolla luminoso con sfumature appena appena dorate, cristallino. Al naso denota aromi intensi, puliti e gradevoli che si aprono con note di ciliegia, fragola e lampone seguite da aromi di ciclamino, mirtillo e susina. 



In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di ciliegia, lampone e fragola.
Acquistato nell'estate 2017 direttamente in azienda Château Mont-Redon devo dire che è un vino che mi ha stupito, grande beva fresca e personale, una continua esplosione di note fruttate, magnifica sapidità, non invadente, mi ha portato a pensare all'armonia, rara, rarissima in un vino rosato.



Abbinamento d'eccezione con un magnifico ventaglio di torte e brioches salate acquistate, prima del ritorno, a Les Halles di Avignone, mercato coperto, magico e di infinita gastronomia!!!


21 agosto 2017, via X luglio a Rovigo, con la famiglia.

lunedì 9 ottobre 2017

Vino (211) : COL SASSOSO LAMBRUSCO 2011

Cantina :  Cavicchioli - San Prospero (Modena) 
Denominazione : DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro 
Vitigno : Lambrusco Grasparossa 85% , Lambrusco Fontana e Malbo Gentile 15%
Alcol: 11,0% Vol. 



Gran bel Lambrusco, non è come il celeberrimo Vigna del Cristo ma poco ci manca; vinificazione in rosso con le uve diraspate è seguita dalla fermentazione a 22-25 C° per 5-7gg a contatto con le bucce e dalla sapiente presa di spuma con l’ausilio di lieviti selezionati.


Più colorato del Vigna del Cristo , si presenta con un rosso rubino intenso con orli violacei, frizzante ma non troppo; intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di ciliegia, fragola e lampone seguite da aromi di ciclamino, mirtillo, violetta, pesca e rosa.
In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e appena appena tannico, sensazione alcolica equilibrata, buon corpo, sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è abbastanza persistente con ricordi di ciliegia e mora.



Gran bel abbinamento con un classico modenese: il cotechino fritto. Lo preparo lessando il cotechino per circa 3 ore, lo taglio a rondelle spesse che passo nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato.
Friggo in olio di vinacciolo a 180 gradi sino a completa doratura (due-tre minuti).


Nell’occasione ho servito il cotechino (abbinato al Col Sassoso) con dei fagiolioloni Lima in umido alla mia maniera, fatti insaporire in un trito finissimo di salvia e rosmarino, sfumati con il lambrusco, e dopo l’aggiunta della passata di pomodoro cotti per due ore aggiungendo l’acqua necessaria.


Un menu rustico di grande piacevolezza per una tranquilla domenica di primavera. 



19 Maggio 2013, Rovigo, via X luglio, con la famiglia.