sabato 29 febbraio 2020

Vino (293) : CREMANT DE BOURGOGNE BRUT VEUVE AMBAL

Cantina: Veuve Ambal - Montagny Les Beaune (Côte-d'Or, Borgogna)
Denominazione : AOC Crémant de Bourgogne 
Uvaggio: Pinot Noir, Chardonnay, Aligoté, Gamay  
Gradazione alcolica: 12,0 % Vol.
Nota: Grande Cuvée Blanc Brut



A Montagny Les Beaune, confinante con la celeberrima Beaune, si trova questa interessante cantina Veuve Ambal specialista nella produzione dei Crémant de Bourgogne, fatto raro per le cantine della zona vocatissima per i grandi rossi da Pinot Nero. Ovviamente la presenza del Pinot Nero vinificato in bianco è predominante anche in questa cuvée, composta inoltre dagli interessantissimi Aligoté e Gamay oltre al classico Chardonnay. Questo metodo classico rimane dai 12 ai 18 mesi sui lieviti raggiungendo una soddisfacente complessità che cercherò di descrivere.


Si presenta con un bel giallo paglierino brillante e con un perlate fine, elegante e decisamente persistente. Al naso si esprime con note di lievitazione e di agrumi, limone in primis, fiori bianchi, e sentori finali evoluti di litchi.
Fresco ed intenso, non manca però di una piacevole cremosità a cui non è estranea la lavorazione a bassa pressione classica dei crémant. Precise le note agrumate, già percepite al naso, che si evolvono lentamente verso la frutta gialla, con un gradevole finale su note minerali.



È chiaro che la tentazione di provarlo anche con una grande anguilla alla griglia era notevole (lumache e spaghetti alle vongole permettendo). Di fatto la nota fresca e minerale si è ben adattata alla dolce ma importante grassezza del pesce, in un contesto di equilibrio e piacevolezza. Esperienza sicuramente da ripetere. 


20 febbraio 2020, "Tavernetta Dante 1936" a Rovigo con Alessandro F.

mercoledì 26 febbraio 2020

Vino (292) : TORCULUS RABOSO PASSITO 2018

Cantina :  Abbazia di Praglia - Teolo (PD)
Denominazione :  IGT Veneto
Vitigno : 100% Raboso Veronese 
Alcol: 11,5% Vol.



Prodotto dei Monaci Benedettini di Praglia il Torculus è un vino rosso da dessert ottenuto da uve Raboso Verona 100% passite naturalmente. Dopo la torchiatura viene affinato per qualche tempo in barriques di rovere che non lo snaturano ma, pur dolce, fanno in pieno riconoscere tutta la personalità del Raboso: freschezza, nerbo e sapidità.


Ma andiamo con ordine; questo 2018 si presenta di un bel rosso granato, luminoso. Al naso è gradevole, fruttato e decisamente aromatico con anche precise note di sapidità. In bocca dolce, non smaccato, riserva decise sensazioni di freschezza completate da succose note di frutta rossa in confettura con una lunga chiusura sapida ed aromatica, caratteristica!! 
Ultimo giorno di Carnevale 2020, svincolati dalle solite frittelle ripiene di pasticceria, buone ma di solito banali, ritorno alla vecchia ricetta casalinga delle frittelle di mele ed uvetta classiche Venete. 


Fritte in casa, si presentano golose, appena dolci e con un certo grado di untuosità, fatti che ne connaturano il pregio al di la della non raggiunta perfezione. Si diceva freschezza e sapidità del vino appena dolce, magia quindi di abbinamento in piena sintonia gustativa e tradizionale con il piatto: con i tempi che corrono la buona tradizione non è  certamente da trascurare.   


25 Febbraio 2020, Via X Luglio a Rovigo, in famiglia.

sabato 15 febbraio 2020

RU10 : DEMERARA RUM 1974 SAMAROLI

Stile: Rhum Agricole maturato in Scozia ed imbottigliato nel 2001
Disponibilità: 510 bottiglie. Bottiglia n. 46/510
Territorio: rive del Rio Demerara (Guyana) 
Alcol: 45,0% in volume



Una bottiglia da collezione acquistata una quindicina di anni fa è stata centellinata, in varie occasioni, con gli amici: in "pura" degustazione, con il cioccolato, con i dolci al cioccolato e per finire all'ultimo con un provolone "bucato", apoteosi del gusto. Ricordi indelebili che cercherò ora di organizzare.
Ambrato scuro, brillante, grande trasparenza. 


Alla prima rapida olfazione, senza rotazioni, sale una nota alcolica non preponderante che lasciava spazio a gradevoli sensazioni terziarie con vaniglia "bruciata" in primis, e note legnose nel finale. 
La seconda olfazione, più ravvicinata al bicchiere, indicava sensazioni floreali di lavanda, forse, ma certo di essenze dolci inebrianti. 
Infine, roteando il bicchiere, il complesso aromatico virava decisamente verso il cuoio, il tabacco, il caramello ed un "che" di frutta scura sotto spirito con note candite.
In bocca, dopo le prime note alcoliche non brucianti però, un vero patrimonio gustativo, ampio e complesso sia per concentrazione aromatica iniziale, che per "diluizione" verso un infinito ventaglio di eleganza ed appagamento. 


Che dire dell'abbinamento con cui abbiamo "finito la bottiglia"; provolone bucato irpino centellinando questo straordinario Rum, badate bene, ripeto, per finire la bottiglia! Un ricordo indelebile di sapori straordinari coniugati fra loro, non perfetti, ma unici!


12 settembre 2019, Rovigo, via X Luglio, in famiglia.