mercoledì 8 febbraio 2017

Vino (188) : CHAMPAGNE BRUT ROSÉ RÉMY MASSIN

Domaine : Rémy Massin - Ville sur Arce (Côte des Bar)
Appellation : Champagne AOC
Cépages : Pinot Noir 85% Chardonnay 15% 
Alcol: 12,0 % Vol. 




L'azienda, classificata RM (récoltant manipulant), è quindi una azienda che produce Champagne da sole uve di proprietà. La magia del Pinot Nero della Côte des Bar, le vigne di almeno 30 anni, il terreno ricco di scheletro in forma di penetranti pietre bianche, sono componenti che lasciano il segno in un prodotto che convince in pieno.
Già il colore porta ad una attenta analisi visto che si tratta di un magnifico rosa, con note grigio-verdi che non mascherano una brillantezza decisa, perlage “sottile e persistente” come si suol dire!!  


Un naso di lampone senza incertezze, mai come qui riconoscibile, ed ancora rosa e melissa per il floreale, complesso e iodato chiude con note anche tropicali, probabilmente dovute ai necessari dosaggi con MCR (mosto concentrato rettificato), comunque il tutto dotato di grande equilibrio.
In bocca fresco fresco, verticale, setoso, con un impeccabile attacco fruttato che chiude su note minerali nitide e persistenti; un fruttato salino che lo distingue e lo colloca in prima linea fra i rosé di fascia media. 


Mi porto questa bottiglia da casa per abbinarlo al baccalà ed alle trippe migliori, in ricetta tradizionale,  che io conosco: il baccalà e le trippe di Pinos’ a Vangadizza di Legnago. Morbidezze, grassezze, tendenze dolci magnifiche dei piatti, in contrapposizione con la fruttata morbidezza e la briosa sapidità dello spumante, golosa magia di una domenica che non si può dimenticare!!   
  
29 Novembre 2015, Trattoria “Pinos’ a Vangadizza (VR) luculliano pranzo con la famiglia.

domenica 5 febbraio 2017

61 - Cucina : COTECHINO IN RISOTTO (alla mia maniera)



Dosi indicative:
400 gr Riso Roma
1 scalogno tritato
800 gr  Cotechino
1 bicchiere vino rosato
1 bicchiere liquido di risulta dalla cottura del cotechino
1,5 l fondo di verdura
4 bustine di zafferano
olio/burro, sale, pepe, grana (poco)


Non amo il riso Carnaroli, va bene nella ristorazione per le sue caratteristiche di tenuta  ma per me ha poca anima; sempre per me, che vado poco in cucina e quindi affronto con calma il problema, meglio il Vialone Nano o il Roma come in questo caso. I suoi chicchi lunghi, grossi e tondeggianti sono ideali in questa preparazione, guardate la foto, completamente padroni del condimento si presentano ben sgranati dopo la tostatura dando al piatto colorite e complesse note gustative.


Cuciniamo per circa 3 ore i cotechini, in busta a bagnomaria, ottenendo un duplice vantaggio:
1) il salume non viene slavato dall’acqua e mantiene sapore e morbidezza unica;
2) il salume viene notevolmente sgrassato come risulta dall’abbondante untuoso liquido di risulta. Una piccola parte dello stesso viene impiegata nella preparazione. 
Fare andare con poco olio evo lo scalogno tritato finemente quando tutto è traslucido tostare il riso nel soffritto, vecchia metodologia ma vi garantisco è quella che da i migliori risultati. Sfumare con il vino rosato e fare evaporare completamente.



Quindi bagnate poco alla volta con il brodo vegetale e fate cuocere per circa 16-18 minuti, aggiungendo anche un bicchiere del liquido di risulta della cottura dei cotechini di cui abbiamo già parlato. Poco prima di finire la cottura aggiungere sia le bustine di zafferano stemperate in un po’ di brodo e 2-3 fette di cotechino tritate grossolanamente.
A fuoco spento mantecate con poco parmigiano grattugiato. Lasciare riposare coperto 5 minuti.
Servo il risotto accompagnato da due fette di cotechino rinforzando così la piacevolezza del piatto e rendendolo un piatto unico.


Ho cucinato il riso ed accompagnato poi il piatto con un semplice Leveranno DOC Rosato da uve Negroamaro 80% e Malvasia Nera 20%; giusta struttura e garbata acidità hanno raggiunto l’armonia nell’abbinamento, non sovrastando il piatto (come avrebbe fatto un rosso) ma accompagnandolo per mano sia nelle note grasse che nelle morbide e ”paciose” sensazioni gusto-olfattive.
Fuori dalle mode (che peraltro non aborro) è un piatto unico sicuramente da provare.



30 gennaio 2017, Rovigo via X luglio, in famiglia.