domenica 27 novembre 2022

Vino (386) : DEGUSTAZIONE DI BAROLO 17.11.2022

Con i Senzagiacca GV all'Osteria ai Trani - Rovigo - 17 Novembre 2022 - 
Presenti con me: Giorgio B. Moreno B. Pietro C. Guido C. Paolo C. Michele S. Manuel Z. Marco T.


I Senzagiacca GV..... del Barolo!!

Parlare di Barolo vuol di parlare di Nebbiolo, Originaria del Piemonte, è un'uva piuttosto “bizzarra” - “esigente" in condizioni ambientali e climatiche. Ricca di Polifenoli e di grande Acidità genera vini estremamente Longevi!!




Per le sue "esigenze" anche in Piemonte la sua coltivazione è piuttosto limitata, è di tarda maturazione, viene nel miglior modo su colline con esposizione a sud o sud-ovest, classiche della ZONA DEL BAROLO!!

Il Nebbiolo è alla base di n. 7 DOCG: Barbaresco - 
Gattinara - Ghemme - Roero - Sforzato di Valtellina o Sfursat di Valtellina - Valtellina superiore e di un grande numero di DOC.





..... un pò di storia

- Prime notizie 1268, Castello di Rivoli ( Nebbiolo) 
- Nel medioevo i primi vini prodotti
- Il vino secco così come lo conosciamo oggi, inizia ai primi del 1800 …… prima? 
Barolo ….. vino dolce !?! - causato dalla presenza di zuccheri residui che per effetto tarda maturazione e della bassa temperatura di quei luoghi non riuscivano a essere completamente fermentati - erano molto più consumati i vini francesi.

Lo sviluppo del Barolo si deve essenzialmente a Giulia Vittorina Colbert de Maulévrier - nata il 26 giugno 1786 nel castello di Maulévrier in Vandea, Francia. Nel 1806 sposa a Parigi il marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo, divenendo così la celebre Marchesa Falletti di Barolo 

….. lieviti specifici per eliminare gli zuccheri

Enologo Louis Oudart originario della zone dello Champagne (Vallèe de la Marne) Grossi contributi nel migliorare la qualità da parte di Cavour e di Carlo Alberto.




La classificazione dei vigneti e delle sottozone di Barolo fu condotta da Renato Ratti, che negli anni 1980 - dopo studi e ricerche storiche - giunse alla creazione di una mappa dei cru. Comuni principali: Barolo, Castiglione Falletto, La Morra, Serralunga d'Alba e Monforte d'Alba.

Gli stili del Barolo: Lotta sempre aperta

TRADIZIONALISTI che ritengono opportuno adottare lunghi periodi di macerazione e lunghi periodi di maturazione in botte grande;

MODERNISTI che sono invece a favore di macerazioni più brevi e maturazioni di breve periodo in barrique.

Barolo esce sempre e comunque vincitore con vini capaci di confermare le ragioni e l'eccellenza dell'una e dell'altra parte.



Noi abbiamo degustato entrambe le proposte produttive. 





LA DEGUSTAZIONE






(1) - Barolo DOCG "Rocche dell'Annunziata" 2018 - Renato Ratti - (Affina in barriques e poi in botti di rovere)
Colore rosso granato, decisamente consistente. Un naso piacevole, intenso, accattivante. Nette le sensazioni fruttate e floreali; frutti rossi e rosa la fanno da padroni, senza però coprire un finale, per diluizione, di liquirizia ed humus. Lunga la persistenza al palato dove emerge la grande struttura del vino fra note speziate e minerali.        

(2) - Barolo DOCG "Serra" 2017 - Giovanni Rosso - (Affinamento in botte grande)
Di un bel rosso rubino si presenta consistente con lacrime lente e sufficientemente fitte. Un naso "importante", direi ampio, con riconoscibili note di cuoio e scatola di sigari. Non manca il fruttato con ciliegie in confettura, mirtili e more in senzazione evoluta. Un sorso importante pieno, strutturato persistente dove si ritrovano le senazioni fruttate sommate a morbidi tannini, primi sentori del tempo che passa ....

(3) - Barolo Monprivato DOCG 2016 - Sordo - (Invecchiamento di due anni trascorso in grandi botti di rovere di Slavonia)
Rubino, tendente al granato, consistente. Al naso spezie dolci e legno di liquirizia in un complesso fruttato evoluto. Non mancano lievi sentori balsamici e di ginepro. In bocca ancora fresco con morbidi tannini, ma presenti. Retrogusto persistente di frutta nera evoluta e mineralità percettibile.

(4) - Barolo Sarmassa DOCG 2015 - Marchesi di Barolo - (Matura due anni, parte in botti di rovere di Slavonia e parte in barrique di rovere francese)
Ancora rosso granato intenso e ben definito alla vista, ottima consistenza. Prugne, ciliegie, frutti di bosco, immediatamente al naso, poi spezie decise, chiodi di garofano, pepe nero, liquirizia, noce moscata. Tannini morbidi con chiare sensazioni fruttate, una bocca importante e ben definita. Eccellente persistenza finale ancore su frutta e spezie. 

(5) - Barolo Bussia Riserva DOCG "Riserva 7 anni" 2009 Pianpolvere Soprano - (Riposa per ben sette anni in botti di legno grandi)
Alle vista si presenta di un bel rosso granato, segno dell'età, comunque intenso e consistente. Il naso è decisamente evoluto, "strutturato" (se si può dire) con nobili sentori speziati, importante sottobosco "concentrato" di ribes, more e lamponi, e note balsamiche e mentolate. In bocca ancora piacevolissimi tannini, fresco e armonico, chiude in bellezza con una contenuta mineralità. 

(6) - Barolo Chinato - Pio Cesare
Si presenta di un bel rosso rubino, decisamente consistente. Al naso le varie spezie si sentono tutte anche se china e cannella sono preponderanti. In bocca caldo, non poteva essere diversamente con i suoi 16°, morbido ed appagante, trasmette una sensazione gustativa composita e gradevolissima. Chiaramente lunghissima persistenza su note "amaricanti".


Risotto al Barolo con sfilacci di Lepre - Maialino in Porchetta - Torta Barozzi '+' (mia ricetta)


giovedì 24 novembre 2022

Vino (385) : FRANCIACORTA DOCG ROSÈ "BOKÈ" BRUT MILLESIMATO 2018

Cantina : Villa Franciacorta - Monticelli Brusati  BS
Denominazione : Franciacorta DOCG 
Cépages : Pinot Nero 70% - Chardonnay 30%
Alcol: 12,5 % Vol.
Note: Metodo Classico. Sboccatura 07/2022




Questo Franciacorta Rosè Brut Millesimato DOCG 2018 della cantina Villa Franciacorta è un blend di uve Pinot Nero e Chardonnay. Interessantissimo spumante Brut si presenta autorevole e vigoroso. Il vitigno Pinot Nero si percepisce con chiarezza regalandoci una gran struttura e una rara piacevolezza di beva. Di colore rosa tenue ed un perlage fine e persistente. Al naso è elegante, note di piccola pasticceria, mora, ribes e lampone. Al palato "croccante" e fragrante. Di buona struttura e persistenza. 




Fatto senz'altro collegato alla messa in bottiglia nella primavera successiva all'anno della vendemmia; rifermentazione in metodo classico con lieviti selezionati e successivo affinamento sugli stessi per un minimo di 36 mesi nelle cantine interrate a 12-15°. Metodologia classica ma l'assaggio del vino indirizza verso una versione particolarmente curata della varie operazioni di cantina.





E' la classica bollicina a tutto pasto, per me si sposa in modo ideale ai crostacei ma anche con le carni in "semplice cottura". Per noi si è trattato appunto di un abbinamento evoluto; ai Trani, in Rovigo, aperitivo si, ma anche un magico antipasto con il "nostro" abbinato con il Tataki di manzo Garronese veneta, salsa ponzu e buerre blanc. Una vera specialità del locale con un grande abbinamento senz'altro da provare!!




18 Ottobre 2022, "Osteria Ai Trani" a Rovigo, con Fabrizio C. e Luca DB.

venerdì 4 novembre 2022

Vino (384) : MADAME DE RAYNE SAUTERNES 2008 (II°)

Cantina : Château de Rayne Vigneau - Bommes, Francia 
Denominazione : (AOC) Sauternes
Vitigno : 74% Semillon 24% Sauvignon 2% Muscadelle 
Alcol: 13,5% Vol. 





Il Sauternes Madame de Rayne è prodotto da vigneti principali di Château de Rayne Vigneau, Premier Crus Classés de Sauternes; è questo il secondo vino dell’azienda da uve Semillon per il 74%, Sauvignon per il 24% e con un 2% di Muscadelle Blanc.
Lo stesso è da me stato degustato nell'Aprile del 2017 (V194-Madame de Rayne 2008 19-04-17); a tale degustazione si rimanda per le notizie di presentazione. In quanto segue dunque cercheremo di carpirne l'evoluzione in questi ulteriori 5 anni e parleremo inoltre di un "magico" abbinamento con un piatto particolarissimo.
Ancora di colore dorato non da segni del tempo che passa, consistente oltremisura denota, ma era ovvio, una ottima "tenuta". Naso spettacolare che si è arricchito in evoluzione con lo zafferano che comincia a farla da padrone. Non trascurabili però le note fruttate, con ananas ed albicocca, che si intersecano con un vegetale evoluto quasi di hunus e tartufo: il tempo al naso si è quindi preso tutto lo spazio che ha voluto. In bocca dolce, aromatico, fresco, morbido con note aranciate e frutta esotica ... lungo, lungo finale dolce e speziato. 




Permettete, una mia intuizione. Gli gnocchi di patate con burro, zucchero e cannella sono un piatto tipico del Polesine, retaggio Rinascimentale od influenza Austriaca, fatto sta che questo piatto è da sempre presente sulle nostre tavole. Spezie dolci e formaggio, mi sembravano in perfetta armonia con un Sauternes, per dirla alla Totò: miseria e nobiltà, non proprio miseria ma nobiltà quella si. La prova ha dato grandi risultati, merito del grande vino e del favoloso piatto di gnocchi dolci che preparano nell'Antico Caffè Franchin a Rovigo, con una ricetta unica: i più buoni che ho mai mangiato ... il che è tutto dire!! 






24 Ottobre 2022, Antico Caffè Franchin, da Joe - Rovigo, con la famiglia.