venerdì 31 maggio 2019

Vino (269) : BERNKASTELER DOCTOR RIESLING SPÄTLESE 2011

Cantina : Weingut Dr. H Thanisch - Bernkastel-Kues Mosella
Denominazione : Deutscher Prädikatswein
Vitigno : Riesling 100%  
Alcol: 7,5% Vol.
Note: Jubiläumswein (Vino dell'anniversario)



Questo Jubiläumswein (Vino dell'anniversario)è stato prodotto per festeggiare i 375 anni della Cantina che senza interruzioni vinifica dal 1636. Ho acquistato questo vino nel 2012 in azienda dopo aver visitato il vigneto, il Bernkastel Doctor, tra i più famosi del mondo. Steso su un ripido pendio di ardesia scura, in faccia al paese di Bernkastel-Kues sulla Mosella, questo vigneto produce uve "magiche" dal quale si ricavano vini bianchi di eccezionale longevità. 

Il vigneto Bernkastel Doctor, sullo sfondo Bernkastel-Kues 

Bere questo vino a maggio del 2019 è stato un "infanticidio" ma oramai i tempi erano maturi; la bottiglia nel frigo-cantina già da qualche tempo "mi guardava" e l'occasione di un grande aperitivo tra amici a fatto il resto. Spätlese, letteralmente vendemmia tardiva, è fra i Prädikatswein tedeschi il secondo nella scala crescente delle dolcezze, si pone fra il Kabinet (secco) e l'Auslese dove la dolcezza e la bottrite si cominciano a sentire. Un vino appena dolce che lascia dopo un attimo il posto ad una mineralità sconvolgente. Quasi oleoso nel bicchiere nonostante solo 7,5° alcolici, si presentava limpido e di color giallo paglierino, nulla che faceva prevedere un impatto gusto-olfattivo straordinario. 



Prima ovviamente il naso ricco e complesso di frutta; si riconoscevano chiaramente pesca, pera, pompelmo, albicocca, mela e soprattutto frutta esotica. In seconda battuta sono usciti gli aromi caratteristici dei Riesling della Mosella, burro, miele, cera ed un elegante e ricercato aroma di idrocarburi, caratterizzante!!
In bocca grande equilibrio, la sferzante freschezza era in grande armonia con le note morbide e suadenti del vino, la ricordata nota dolce assieme ad una grande morbidezza portava ad un'insieme di raro impatto gustativo; in chiusura, sempre in equilibrio, la mineralità si sposava ancora con note di frutta esotica con una persistenza "sconvolgente". Che dire, abbinato con salmone, acciughe del Cantabrico e petto d'anatra affumicato, ha veicolato un "ape" che rimarrà storico nella nostra mente.



29 Maggio 2019, "Franchin Lounge Bar" a Rovigo con Andrea P. ed il mitico Joe!! 

venerdì 24 maggio 2019

Vino (268) : ALOIS LAGEDER - GEWÜRZTRAMINER 2017

Cantina : Alois Lageder - Magrè BZ
Denominazione :  Alto Adige DOC
Vitigno : 100 % Gewürztraminer
Alcol: 12,5% Vol. 



Un interessante Gewürztraminer ricavato da uve selezionate dalla zone di Magrè e limitrofe , con vigneti piantati ad altitudini variabili da 250 a 750 metri s.l.m., in terreni sabbiosi, ghiaiosi e in parte argillosi. Questa combinazione di uve da "terroir" diversi è una forza di questo vino che prende dalle zone più basse corpo e note di morbidezza e dalle uve in quota aromaticità e freschezza: insomma un mix decisamente indovinato.


Alla vista si presenta con un colore giallo paglierino chiaro e sfumature appene appena grigie, molto trasparente, cristallino. Al naso esprime aromi intensi, puliti e gradevoli che si aprono con note di frutta matura (ananas, pera, albicocca), seguite da un floreale di rosa gialla, caratteristico.
Come anticipato grande equilibrio in bocca, freschezza ed alcol in equilibrio, corpo e aromaticità importanti per un vino di fatto "base". Lungo finale di buona persistenza gusto-olfattiva su note di pesca gialla, pera matura e, caratteristiche, spezie dolci.

Prugnoli: una magica cassetta!!

Per me i primi funghi dell'anno, dall'Appennino tosco-emiliano i PRUGNOLI. Serviti con dei tagliolini di casa con il loro sugo fresco, per finire con una deliziosa ed "antica" frittata (cotta!!). Magia del Gewürztraminer in abbinamento, che non poteva non farsi scegliere da una carta vini non eccelsa ma "giusta", per l'ambiente e la cucina. Grande concordanza fra la gusto-olfattiva del vino e la spigolosa aromaticità caratteristica dei funghi, che si è poi mirabilmente integrata anche con le sue note di equilibrata morbidezza.



10 Maggio 2019, Ristorante "Manubiola", Berceto PR con Matteo A., Eddi R., Maurizio V., Paolo A. ed altri amici.

sabato 18 maggio 2019

Vino (267) : ORTRUGO MONTESISSA BRUT

Cantina :  Az. Vitivinicola Montesissa - Rezzano di Carpaneto PC  
Denominazione :  
Vitigno : Ortrugo 100% 
Alcol: 12,0 % Vol.
Note: Metodo Tradizionale 18 mesi sui lieviti



Il Metodo tradizionale considera un vino prodotto con la fermentazione "sur lies" o "col fondo", ed è detto anche "metodo ancestrale". Da tale metodo, appreso alla Abazia di Limoux, Dom Perignon prese lo spunto per la codifica della produzione dello Champagne. Di fatto il metodo ancestrale è più semplice, la fermentazione è del tutto naturale (manca di norma il liqueur de tirage) e prevede una sboccatura più semplice o del tutto assente anche con vini che presentano una certa torbidità finale.


L'Ortrugo è un vitigno piacentino, che sembrava essere perduto, ritrovato all’inizio degli anni Settanta, con alcune vinificazioni sperimentali, il cui successo ha portato alla situazione odierna di significativa ed importante produzione. Rispetto ad uno spumante champenois le sensazioni sono più semplici, con note di lievito più accentuate, con una minore effervescenza ed una sensazioni di sapidità pronunciata e qualificante.
Il nostro degustato si presentava di color giallo paglierino scarico con riflessi verdognoli, classici del vitigno. Non limpidissimo a causa di una filtrazione non spinta per scelta produttiva. Bollicine abbastanza fini e decisamente persistenti.
Un naso pulito di lieviti e frutta con note di susina, pera e non ultima una decisa "crosta di pane", fresca da lievito.


In bocca rotondo, con effervescenza non invadente che lasciava la possibilità al palato di apprezzare note gustative agrumate di pompelmo e cedro che portavano verso un finale abbastanza persistente.
Uno spumante di facile beva, che ho abbinato con un trancio di ombrina alle erbe fini. La garbata effervescenza ha fatto il suo dovere con la moderata grassezza del pesce; in equilibrio le note gusto olfattive del piatto con e le relative intensità del vino per una centrata piacevolezza dell'insieme.



02 Giugno 2014, Locanda del Falco, Castello di Rivalta, Gazzola (PC), con la famiglia.        

72 - Cucina : RISOTTO CON IL LUCCIOPERCA

SUGO BASE DI LUCCIOPERCA
Dosi indicative 
600 gr pomodoro a dadini
2÷3 teste di luccioperca
300 gr filetti di luccioperca
500 dl fondo di verdure
olio evo - aglio - timo - cipolla tritata
sale - pepe



Fare andare in una pentola la cipolla tritata e l’aglio intero, aggiungere il timo fresco tritato grossolanamente. Prima che prenda colore aggiungere le teste dei luccioperca spaccate a metà e fare soffriggere bene. Aggiungere il pomodoro a cubetti e poi il fondo di verdura. Fare cuocere per circa 45’ aggiungendo ancora liquido se il sugo asciuga troppo. Regolare di sale e pepe, frullate con il mixer dopo aver eliminato le teste e passare al chinois, pestando bene per fare passare la polpa del pesce staccatasi dalle teste. Tagliare a tocchetti piccoli i filetti di Luccioperca circa 40÷50 gr a persona aggiungerli al sugo di pomodoro far bollire per qualche minuto.



IL RISOTTO 
Faccio andare in un tegame un po' di olio extravergine con un battuto sottile di scalogno (meglio) che eventualmente posso sostituire con cipolla tritata assieme ad una puntina di aglio, faccio imbiondire appena e verso il riso (70 gr/persona) operando la tostatura del riso cioè sino a quando diventa traslucido.
Sfumo con un bicchiere di vino bianco, consumato il quale aggiungo il pepe macinato al momento e continuo la cottura aggiungendo mano a mano il fondo di verdura (inutile un brodo di pesce!).


Quando il riso è a 3/4 di cottura aggiungo il sugo di pesce, arrivo a cottura e faccio una mantecatura con poco formaggio grana.
Lascio riposare per 3÷4 minuti e completo il piatto, al cento, con un ulteriore cucchiaio di sugo che avevo tenuto a parte. 



Un piatto dai sapori caratteristici dati dal pesce di acqua dolce, si abbina a meraviglia con un vino semplice ma con buon impatto gusto-olfattivo. Il risotto reso strutturato dalla presenza del pomodoro, in giusta dose per non coprire l'eccellente qualità del pesce, ha trovato un degno alleato in questo semplice, ma non banale, SAUVIGNON I.G.P. EMILIA 2017 di Corte Madonnina (Pomposa FE), "vino delle sabbie" che ha accompagnato perfettamente l'aromaticità del piatto innescando la giusta sinergia anche con note fresche del vino e la non banale tendenza dolce del piatto.
PS: il pesce era stato pescato nel Po di Volano in zona vicina al vigneto del Sauvignon.  

10 Marzo 2019, Rovigo, via X Luglio, in famiglia.   

giovedì 2 maggio 2019

Vino (266) : RIESLING 'COLLEZIONE DI FAMIGLIA' ROENO 2013

Cantina :  Società Agricola Roeno - Brentino Belluno  VR
Denominazione :  IGT Riesling delle Venezie
Vitigno : Riesling Renano 100%  
Alcol: 11,5% Vol.




Prodotto di punta della famiglia Roeno è questo un vino ottenuto per lenta vinificazione in acciaio, affinato poi per 18 mesi in rovere, riposa per altri 3 anni in bottiglia. E' chiaro che si tratta di un Riesling che non si può produrre tutti gli anni ma che necessita, per completare correttamente la propria evoluzione, di uve particolari per qualità e maturazione.


Degustato di sera, si è presentato nel bicchiere con una buona consistenza, con un luminoso giallo paglierino e con buona trasparenza.
Un naso di buon impatto che ha presentato una preponderante nota fruttata di pera, limone e lieve melone bianco. Di seguito, dopo ossigenazione, si è ulteriormente aperto con un ventaglio, anche floreale di rosa gialla, continuando con frutta più evoluta di banana e mela gialla matura e con un finale lievemente minerale anche su note vanigliate.


In bocca morbido, frutta matura, con ottima corrispondenza con il naso, freschezza e mineralità a vantaggio di quest'ultima, accenni di idrocarburi, ottima struttura e persistenza su note finali di frutta gialla.
Un vino di buon corpo e struttura, meritava un abbinamento di pari livello; una pizza salmone e burrata ci ha dato dunque l'occasione per un "aperitivo evoluto" che ha condotto la degustazione verso livelli di decisa piacevolezza.  


Morbidezza del vino e Tendenza Amarognola del salmone si sono magicamente combinate portando le reciproche persistenze al completo equilibrio: un abbinamento voluto e riuscito.


28 Aprile 2019, Franchin Lounge Bar a Rovigo con Pietro C. ed il mitico Joe.