giovedì 22 giugno 2017

Vino (200) - CLOS DE TART GRAND CRU 2004

Domaine - Mommessin (Monopole) - Morey-Saint-Denis (Bourgogne)
Denominazione: Gran Cru bourgogne
Vitigno : Pinot Noir 100%
Gradazione : 14,0 %Vol


Leggo dal sito del produttore: “Il Clos de Tart è stata fondata nel 1141 dalle suore Bernardine dell'Abbazia di Tart, un ramo della vicina Congregazione Cistercense.
Nel 1791, Clos de Tart divenne proprietà di Marey-Monge poi fu venduta nel 1932 alla famiglia Mommessin, originaria di Macon, che è tuttora l'unico proprietario. Si tratta di un vigneto di un terreno di 7,53 ettari sui territori comunali di Morey-Saint-Denis nella Côte de Nuits. Fin dalla sua creazione, questo Clos non è mai stato parzializzato ed è attualmente la più grande proprietà classificata Grand Cru in Borgogna”.


L’appezzamento, rettangolare di 300 m di lunghezza e 250 m di larghezza si trova al centro di un pendio fra quota 269,00 m e 302,00 m. L'appezzamento è uniformemente esposto ad est-sud-est e circondato da un muro pietra di circa 1,10 km da cui ovviamente deriva il nome Clos. 
L’esposizione vigneto è omogenea ma la geologia dell’appezzamento è complessa: il terreno, argilla e calcare, sono associati in diversi tipi di rapporto che definiscono in pratica 6 terroirs diversi, che sono raccolti separatamente come se si trattasse di appezzamenti diversi e magistralmente assemblati dopo la vinificazione.


A differenza della stragrande maggioranza dei vigneti della Côte d'Or i vigneti di Clos Tart sono piantati con un orientamento nord-sud perpendicolare alla linea di pendenza della collina. La grande importanza del fatto e che questo orientamento aiuta a contenere l'erosione durante le piogge invernali. La geometria d’impianto inoltre consente ai grappoli di essere irragiati alternativamente su entrambi i lati tra il mattino e il pomeriggio garantendo una migliore maturazione. Inoltre, attraverso questa alternanza di radiazione solare, le uve sono più resistenti al calore nelle ore più calde durante l'estate.


Questo particolare orientamento dei filari, molto raro sulle colline Borgogna, rende difficile la meccanizzazione del raccolto a causa della forte pendenza trasversale, per questo motivo la maggior parte del lavoro è fatto a mano. L'intero vigneto ha un'età media di 60 anni e alcune viti hanno più di 100 anni. Inoltre Clos de Tart ha un "nido" dove sono conservati i ceppi selezionati del "domaine"; questi vitigni sono utilizzati per sostituire le viti morte oltre a servire da reimpianto.


Degustato il 16 marzo 2014 riporto di seguito le note archiviate.
Nulla da dire, alla vista,  per un vino di “appena” 10 anni, con il suo rosso scarico classico del pinot noir, aromi penetranti di frutta rossa con precise note di incenso e crisantemo; grande complessità che si sviluppa, dopo la rotazione, in ciliegia, ribes e un sottobosco atipico, quasi gessoso.
Tannini levigati in bocca, con corpo profondo, pieno, intenso; impatto gustativo lungo e speziato, di buona freschezza ed eccellente mineralità. Lunga chiusura su note di china e rabarbaro.
Degustato da solo ha trovato alla fine un validissimo accompagnamento con del roast-beef appena al sangue, ma in pratica il mio consiglio non può che essere: gustatelo da solo, cercate, con calma, di carpirne l’anima!!



16 marzo 2016, Trattoria “al Ponte” di Lusia (Ro), con Luciano R.

sabato 10 giugno 2017

Vino (199) : MALVASIA 2014 DRIUS

Cantina : Az. Agric. Mauro Drius - Cormòns GO
Denominazione : DOC ISONZO del FRIULI 
Cépages : 100% Malvasia
Alcol: 13,0 % Vol.


Cormons, è a cavallo tra il Collio e l’Isonzo, dove Mauro Drius ha saputo rimodellare in chiave moderna le tradizioni contadine. La Malvasia, uno dei vitigni aromatici per eccellenza, in questa versione si presenta con una veste fresca e minerale veramente notevole. Vinificazione e maturazione in acciaio sui propri lieviti per sei mesi.



Ma andiamo con ordine, un bell’aspetto giallo paglierino, lievi nuance verdi, fanno intravvedere appunto la vinificazione completamente in acciaio. Il naso conferma inoltre la maturazione sui lieviti, con quelle note precise di frutti di bosco, che quasi coprono un floreale di fiori gialli, forse di mimosa. Non mancano note complesse, sempre fresche comunque, che portano al pepe rosa ed al coriandolo.


Al palato si presenta vellutato e piacevolmente morbido con un delicato sentore di agrumi amari ed erbe aromatiche; buon corpo, persistente nota finale di una mineralità espressa, sapida, ma ancora avvolgente.


Abbinamento di elezione con un grande baccalà mantecato veneziano, grassezza e tendenza dolce si sono innamorate subito della sapida mineralità del vino. Gusto e pulizia hanno dunque caratterizzato un abbinamento di rara efficacia quasi a carpirne, per una volta, la vera essenza!! 
    
09 novembre 2015, Trattoria Alla Pesa di Mogliano Veneto con Giovanni B.

giovedì 8 giugno 2017

63 - Cucina : RISOTTO ZAFFERANO (delle Venezie) e BRESAOLA

Dosi indicative:
400 gr Riso Roma
1 scalogno tritato
100 gr Bresaola a filetti
120 gr Formaggio stagionato a tocchetti
1 bicchiere vino bianco
1,5 l fondo di verdura
4 ampolle di zafferano delle Venezie ALBORI
olio/burro, sale, pepe, grana (poco)



ALBORI, Fiume Veneto PN: zafferano di altissima qualità.


Tecniche di coltivazione biologiche, in tale ottica anche ovviamente i concimi, diserbo rigorosamente fisico (meccanico) senza l’ausilio della chimica, rotazioni colturali e tutto quanto necessario per ottenere un prodotto di fatto unico e sorprendente; colorazione tenue ai piatti, ma gusto ed aromaticità fuori dai canoni a cui, ahimè, ci siamo abituati. 



Mettere a bagno in acqua tiepida il contenuto delle ampolle di zafferano, lasciare in infusione almeno un’ora.


Far andare con poco olio evo lo scalogno tritato finemente quando tutto è traslucido tostare il riso nel soffritto, vecchia metodologia ma vi garantisco è quella che da i migliori risultati. Sfumare con il vino bianco e fare evaporare completamente.


Quindi bagnate poco alla volta con il brodo vegetale e fate cuocere per circa 16-18 minuti. Poco prima di finire la cottura aggiungere lo zafferano con il suo liquido, poi i filetti di bresaola ed infine il formaggio stagionato a tocchetti, che deve si fondere ma non completamente. 


Spengo il fuoco, lasciare riposare coperto 5 minuti. Servo il risotto accompagnato con alcuni filetti bresaola.
Ho accompagnato questo risotto con un semplice Bianco Pinot  Montenetto, IGT di Capriano al Colle della Azienda Agricola Botti, fresco ed fragrante ha ben accompagnato la persistente aromaticità dello zafferano, veramente incredibile rapportata alle solite bustine. Uno straordinario prodotto, una azienda di élite nel panorama della grande ristorazione.  



23 maggio 2017, Rovigo via X luglio, in famiglia.

venerdì 2 giugno 2017

Vino (198) - ÒRRIU SULLE BUCCE VERNACCIA 2015

Azienda  - Soc. Agr. Quartomoro di Sardegna - Arborea (Oristano)
Denominazione: IGT Vernaccia Valle del Tirso
Vitigno : Vernaccia del Tirso 100%
Gradazione : 14,0 %Vol




Il vitigno Vernaccia è vinificato tradizionalmente e maturato generalmente sotto flor alla tregua dei grandissimi Sherry spagnoli, è questa una “Crianza (Maturazione) Biologica” ed è in stile ossidativo. La flor è strato di lievito che si forma sulla superficie dei vini durante la fermentazione in botti scolme, lo stesso protegge il vino dalla eccessiva ossidazione che comunque caraterizza questi vini.
Questa Vernaccia “sulle bucce” è invece interpretata in stile riducente (senza ossigeno) ottenendo da una vinificazione “tradizionale” uno stile più moderno di questo grande vino.
Magnifica interpretazione in tal senso questo ÒRRIU SULLE BUCCE VERNACCIA 2015, che mi ha immediatamente appassionato, con un colore giallo carico che ricorda comunque i vini “sotto flor”.


Un naso caratteristico, dove si riconosce la presenza del precursore aromatico aldeide acetica, che porta senza incertezze alle note caratteristiche di agrumi amari, noci e mandorle verdi con sentori speziati sino ad un leggero curry.
Grande struttura per un palato complesso, liscio e “glicerico” con i suoi 14° di alcol ben amalgamati; buoni ricordi ancora di frutta secca con note, anche evolute, di una sapidità gessosa, caratteristica ed intrigante.


Un gran bel vino che ho gustato come aperitivo accompagnadola con una grande porchetta, tipo trevigiana non salata, sapidità che gli ha garbatamente fornito il vino in un grande abbinamento.

31 maggio 2017, Enoteca “Otto” a Rovigo, via Bedendo, da solo!!!