sabato 17 gennaio 2015

46 - Cucina : COTECHINO FRITTO CON RADICCHIO DI LUSIA MARINATO E ZABAIONE AL LAMBRUSCO

Chi c'era lo ricorda ancora, caposaldo della mia cucina, innovativa negli accostamenti, ma saldamente ancorata ai gusti della tradizione.

Radicchio di Lusia Marinato
Per il court bouillon facccio bollire per 10÷15 minuti:
2 l acqua
0,50 l aceto bianco
0,20 l vino bianco
150 gr di zucchero
1 cucchiaio sale grosso
chiodi di garofano, alloro, peperoncino (poco), pepe
Filtro e vi faccio scottare i piccoli caspi di radichhio per 30 sec.

Radicchio di Lusia

Per la Marinata mescolo olio evo, aglio schiacciato, basilico tritato, origano e semi di finocchio schiacciati grossolanamente, faccio insaporire per una mezzoretta.
Dispongo i radicchi scottati in una pirofila, li condisco con con la marinata e lascio riposare per 1÷2 giorni.



Cotechino Fritto
Lessate in cotechino per 2÷3 ore secondo la quantità di cotica; è chiaro che maggiore sarà la % di cotica e maggiore sarà il tempo di cottura.
Fare delle fette abbastanza grosse, passarle nell'uovo sbattuto e poi nel pane grattugiato e ripetendo due volte l'operazione.
Friggere in abbondante olio per pochi minuti.

Zabaione al Lambrusco
La dose tipica è.
2 rossi d'uovo
2 cucchiai di zucchero
100 gr di lambrusco
In una pentola con il manico montare i rossi d'uovo con lo zucchero, aggiungere a filo il Lambrusco e mettetela poi in un altra pentola più grande contenente dell'acqua calda, portate il tutto sul fuoco e con l'aiuto di una frusta montate lo zabaione a bagnomaria fino a quando sarà diventato soffice, gonfio e leggero stando attenti a non farlo bollire; va servito subito appena intiepidito. 


  
Il piatto
Disporre una generosa dose di zabaione tiepido a specchio su di un piatto, adagiare due fette di cotechino fritto, una divisa a metà, aggiungere per finire uno o due pezzi di radicchio marinato. 




Lo chef Enrico Rizzato ha realizzato questo mio piatto nella serata: "ENRICO E L'INGEGNERE 1" , il 06.02.2013 alla Trattoria "al Ponte" di Lusia (RO).
Nella occasione è stata servita con il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC “Vigneto Cialdini” di CLETO CHIARLI.




mercoledì 14 gennaio 2015

Vino (109) - Piano di Montevergine 2007 Taurasi


Azienda: Feudi di San Gregorio, Sorbo Serpico (AV)
Denominazione: Taurasi Riserva DOCG
Vitigno :  Aglianico 100%
Gradazione : 14,5 %Vol

Vino che proviene da un vigneto simbolo della Feudi di San Gregorio, il “Piano di Montevergine”, dove la vite è allevata assieme ad alberi di nocciole ed ulivi: un vero Aglianico, che qualcuno definisce il Barolo del sud, per quella sua eleganza nell'invecchiare, ed una impossibilità, quasi allergica, alla pronta beva.


Questo bambino del 2007 (bevuto a Maggio 2013) comunque si presentato ancora con un colore rosso rubino profondo con sfumature sempre rosse poco poco ingiallite che hanno dato la conferma, se ce ne fosse stato bisogno, della sua vocazione alla longevità.
Il naso ha rivelato personalità con aromi intensi, puliti, gradevoli, eleganti e raffinati che si sono connotati sia con note fruttate di mora, amarena sotto spirito e sia di un bel floreale verso la violetta. 



Man mano che si è proseguita la degustazione sono emersi aromi di mirtillo, prugna, tabacco, liquirizia, vaniglia, cioccolato e decisi accenni di cannella, chiodo di garofano e un finale mentolato (giuro non ho esagerato... non lo avevo di fatto ancora assaggiato per poter essere già preda di esaltazione alcolica).
I circa 20 mesi in barriques di rovere francese e botti da 50 hl di media tostatura, seguite da 2 anni in bottiglia  si sono fatti dunque sentire all'olfatto e sono continuati poi in bocca con ottima corrispondenza con il naso.

Guardate gli archetti.....

Un attacco tannico, comunque ben equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, grande struttura. Il finale è risultato ovviamente molto persistente con lunghi e intensi ricordi di mora, amarena, mirtillo e prugna.
Un vino italiano da bere il più spesso possibile! Una vera prelibatezza l'abbinamento con quel cosciotto di capretto cucinato lentamente a bassa temperatura...



20 Maggio 2013, Trattoria "al Ponte" di Lusia (RO), con Claudio B. e Luciano R.

giovedì 8 gennaio 2015

RU03 : Seven Tiki Aged Rum


Luogo di produzione: Isole Fiji 
Tipologia: Fiji Aged Rum 
Materia prima: Melassa (Rum industriale) 
Gradazione alcolica: 40,0 % Vol.

Rum Invecchiato almeno 5 anni in botti di Quercia Bianca Americana rispecchia in pieno una qualità data dal "Terroir" unico ed irripetibile in queste isole del Pacifico Sud Occidentale, dove la canna da zucchero viene coltivata, su terreni vulcanici, da migliaia d'anni.


Non estranea alla grande e stupefacente singolarità del prodotto è l'impiego di acqua purissima, cristallina ancora di origine vulcanica.
Raramente bevo Rum industriali, quelli prodotti da melassa per intenderci, e questo non per un particolare vezzo, ma per precisa scelta di limitare il campo ai soli Agricoli per non entrare in un'universo infinito.


Questo però mi ha stupito per la pulizia dell'alcol e per le infinite note aromatiche classiche appunto dei rum Agricoli.
E' un Run scuro, marrone ambrato intenso, cristallino e di straordinaria lucentezza.
Alla prima olfazione, quasi all'esterno del bicchiere, si notano subito i sentori di legno scuro e vaniglia, di grande finezza olfattiva. Avvicinando il naso senza roteare il bicchiere (lo sviluppo degli aromi e lasciato alla grande presenza dell'alcol e della sua volatilità) un floreale delicato si mescola a note salmastre ben definite. 


Nella terza olfazione, entrando nel bicchiere, in rapida successione si possono distinguere  note di banana, pesca, tabacco e legno di liquirizia; il finale al naso, dopo modesta roteazione, porta ad eleganti note di quercia, vaniglia, frutta secca e caramella inglese.
In bocca, come detto, un alcol puro, pulito, piacevole anche se un po' aggressivo inizialmente, si diluisce poi sino ad lungo finale, complesso e leggermente fruttato.
Un Rum in equilibrio, per nulla dolciastro, dove il legno sposa l'alcol e gli trasferisce complessità ed eleganza in un'insieme decisamente indovinato.



04 novembre 2014, Antico Canevone di Rovigo con Pietro C. ed il mitico Joe.  

mercoledì 7 gennaio 2015

Ingegneria 16 : ALTRE STRUTTURE OSPEDALIERE

Oltre che l'Ospedale di Trecenta, opera alla quale sono più affezionato,



mi sono occupato anche di altre importanti strutture ospedaliere eseguendo sempre per tutte il PROGETTO GEOTECNICO E STRUTTURALE.


Di seguito qualche nota relativa a queste realizzazioni che di fatto, vista anche la loro localizzazione, mi hanno introdotto, in tempi non sospetti a Progettazioni di tipo Sismico. 

1) Committente
U.L.S.S. N. 18 Rovigo Viale Tre Martiri 89 - Rovigo
Ampliamento (esecuzione Corpo "D") dell' Ospedale di Rovigo 
Imp. COSTRUZIONI CECCHETTO - Rovigo (1987)
Importo lavori 5.990.000,00 Euro

Ospedale di Rovigo - Corpo D

2) Committente
U.L.S.S. N. 18 Rovigo Viale Tre Martiri 89 - Rovigo
Collegamento monoblocco al Corpo "D" dell' Ospedale Civile di Rovigo Imp. Imp. COSTRUZIONI CECCHETTO - Rovigo (1988)
Importo lavori 950.000,00 Euro

Collegamento Interrato Blocco Principale con Corpo D

3) Committente
Casa di Cura "S. Maria Maddalena" S.p.a. Via Gorizia 2 - Santa Maria Maddalena (Ro)
Ristrutturazione ed ampliamento 
Imp. C.L.E.S. - Stienta (Ro) (1988)
Importo lavori 320.000,00 Euro

Casa di Cura S. Maria - telaio in elevazione

Ampliamento Casa di Cura S. Maria 

U.L.S.S. N. 18 Rovigo Viale Tre Martiri 89 - Rovigo
4) Committente
Nuovo box portineria dell' Ospedale Civile di Rovigo 
Imp. Coop. COSTRUZIONI - Modena (1990)
Importo lavori 200.000,00 Euro

Nuova portineria (1990) Ospedale Civile di Rovigo

5) Committente
Casa di Cura S. e A. Rizzola S.p.a. Via Gorizia 4 - S. Donà di Piave (Ve)
Ristrutturazione ed ampliamento - Opere di Fondazione 
Imp. LA SANDONATESE s.r.l. - S. Donà di Piave (Ve) (1990)
Importo lavori 1.100.000,00 Euro

Opere di Fondazione Ampliamento Clinica RIZZOLA
Ampliamento Clinica RIZZOLA

6) Committente
U.L.S.S. N. 18 Rovigo Viale Tre Martiri 89 - Rovigo
Ampliamento ospedale civile - Comune di Castelmassa (Ro)  
Imp. C.L.E.S. - Stienta (Ro) (1992).
Importo lavori 1.800.000,00 Euro

Ampliamento Ospedale Civile di Castelmassa (RO)

7) Committente
U.L.S.S. N. 18 Rovigo Viale Tre Martiri 89 - Rovigo
Realizzazione "Corpo infettivi" dell' Ospedale di Rovigo 
S.T.S. – Bologna, Imp. C.L.E.S. - Stienta (Ro) (1993 – 1997)
Importo lavori 3.800.000,00 Euro


Corpo Infettivi - Solaio

Corpo Infettivi Ospedale di Rovigo

8) Committente
Centro Servizi Sociali "Villa Resemini" Via Maffei 370 - Stienta (Ro)
Ampliamento e ristrutturazione di "Villa Resemini" RSA (1996).
Imp. C.L.E.S. - Stienta (Ro)
Importo lavori 450.000,00 Euro

Villa Resemini (1996)  - Occhiobello (RO)

9) Committente
U.L.S.S. N. 5 - Pisa Via Roma 67 - 56126 Pisa
Realizzazione "Edificio Servizi di Distretto e Poliambulatori" dell' Ospedale Civile di Pontedera (Pi) (1997).
Importo lavori 1.900.000,00 Euro

Edificio Servizi Pontedera (PI)



Modello di calcolo F.E.M. (1997)


10) Committente
U.L.S.S. N. 18 Rovigo
Ristrutturazione corpo D1 Nuovo Pronto Soccorso ROVIGO
Imp. PIANTA COSTRUZIONI S.p.A. PORTO VIRO (RO) (2003)
Importo lavori 450.000,00 Euro

Nuovo Pronto Soccorso Ospedale di Rovigo


Nuovo Pronto Soccorso collegamento con ex Corpo Infettivi

11) Committente
U.L.S.S. N. 18 Rovigo
Progettazione Preliminare Strutturale 
Nuovo Polo Angiografico (2004)
Importo lavori 250.000 Euro

Polo Angiografico (2204) - Struttura in acciaio

12) Committente
Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara
Completamento della Nuova Sede dell' Arcispedale Sant'Anna  in Cona  (FE)
Progetto Esecutivo Opere di Fondazione (2007)
CCC CONSORZIO COPERATIVE COCTRUZIONI
Importo lavori 2.000.000,00 Euro

Ospedale di Cona (FE) - Opere di fondazioni (parziale)
Ospedale di Cona (FE) - Elevazione (parziale)

Ospedale di Cona (FE) - Visione aerea interventi

13) Committente
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA
Policlinico Sant'Orsola Bologna
Realizzazione del Nuovo Polo Cardio-Vascolare
Consulenza Opere di Fondazione a Mezzadri Ingegneria di Ferrara (2008)

Sant' Orsola Bologna - Fondazioni Speciali



domenica 4 gennaio 2015

Vino (108) - Champagne "R" di Ruinart


Maison : RUINART - Epernay, France
Denominazione: Champagne Brut 
Vitigni : Chardonnay 40% - Pinot nero 50÷55% - Pinot Meunier 5÷10% 
Gradazione : 12,0 %Vol

Uno BRUT celeberrimo, elaborato dalla più antica Maison di Champagne (1729) non ha certo bisogno di una modesta scheda di degustazione fatta dal sottoscritto!
Fatto sta che, bevuto un tale vino fra la baldoria della Happy hour del sabato, mi sento in grado di avventurarmi in questa direzione con la spensieratezza che la mia impegnativa età non ha ancora del tutto assopita.


Colore giallo paglierino brillante e sfumature di giallo dorato, molto trasparente, buona effervescenza, perlage fine e ovviamente decisamente persistente.
Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli ed eleganti che si aprono con note di lievito, crosta di pane e burrosa brioche, seguite da aromi fruttati di banana, mela cotogna, litchi, pera, pompelmo, susina ed altri più evoluti, forse nocciola e mandorla decisamente dolce. 
Non possiamo trascurare i floreali, di biancospino e tiglio, anche se di difficile individuazione nel ventaglio aromatico dominato da fragranza e  fruttuosità.


In bocca il famoso "gusto Ruinart", dato essenzialmente dallo Chardonnay proveniente dalla Côte des Blancs e dalla Montagne de Reims, si sente tutto con una ottima corrispondenza con il naso, dove un attacco fresco ed effervescente, comunque ben equilibrato dall'alcol, si sposa a un buon corpo ed a sapori intensi di piacevole morbidezza. Il finale è persistente con ricordi di banana matura, pompelmo e miele.


Aperitivo si diceva, dunque Ai Trani di Rovigo dove abbiamo abbinato questo Ruinart con il pezzo forte (a mio avviso) della Burgheria Polesana, l'ormai famoso N. 4 con baccalà mantecato, cipolla caramellata, pomodoro e misticanza .
Come spesso capita, purtroppo solo in quest'ottica (!).... serata da ricordare!!

03 gennaio 2015, Osteria "ai Trani" di Rovigo, con Fabrizio C.    
    


giovedì 1 gennaio 2015

Vino (107) - TRENTO BRUT Pfaffe Metodo Classico


Azienda Agricola Marco Baldessari - loc. Povo TRENTO
Denominazione: Trento DOC 
Vitigno :  Chardonnay 100%
Gradazione : 13,0 %Vol

In una pizzeria "evoluta", un metodo classico da uve biologiche certificate (CCPB srl di Bologna) e spumantizzato con uno spirito completamente votato al territorio, con uve Chardonnay di un' unico vigneto, in frazione Celva, nella periferia di Trento, posto su un terreno ad elevata pendenza ad una quota di circa 700 metri.


Si presenta con un colore giallo verdolino brillante con numerose bollicine a grana fine e perlage decisamente persistente.
Un naso "selvatico" svela aromi intensi, puliti, decisamente freschi: si riconoscono in sequenza susina acerba, erba Luigia con ovvie note agrumate, seguite da aromi di crosta di pane e lievito e da note floreali fuggenti di ginestra ed acacia.


In bocca attacco decisamente fresco, molto fresco, caratterizzante!
Buona sensazione data da una effervescenza decisa, ma tutto sommato gradevole, che non copre un lungo finale ancora di susina, di mela, mandarino.


Un prodotto decisamente interessante, che per nerbo e freschezza, si pone in lista di attesa verso l'eccellenza, forse una maggiore permanenza sui lieviti, rispetto ai 24 mesi attuali, potrebbe esserne la chiave! 
Abbinamento "complesso" con la varietà e la diversità delle ottime "pizzefocacce" degustate, ma il nerbo di Pfaffe ha ben retto la sfida in un insieme finale decisamente gradevole.

La mozzarella di pane
Burrata e crudo di Montagnana
Mortadella e pistacchi
Crunch salamino ed olive


26 dicembre 2014, Saporè a San Martino Buon Albergo (VR), con la famiglia.