sabato 28 settembre 2013

11 - Cucina : Spaghetti cacio, pepe e vino bianco con carpaccio di peperoni.


Questo è un piatto che ho proposto nella serata, dedicato ad un pubblico giovane ed interessato anche al tema della serata "Diventare Imprenditori: Storie Speciali di Persone Normali"
25.05.13 : OSTERIA " AI TRANI" - ROVIGO

In un tegame soffriggo un porro tagliato a rondelle sottili con 50 gr di burro (molto raro nella mia cucina), faccio appassire, aggiungo 1 litro di vino bianco e 6 cucchiai di zucchero, faccio ridurre almeno a metà, regolo di sale e pepe.
Ho preparato i peperoni marinati mettendoli in forno per 10’ e poi in un sacchetto di carta da pane sino a quando sono tiepidi, in questo modo è facile pelarli. 
Compongo una marinata con due parti di olio, una parte di aceto balsamico, sale, con un mixer ad immersione ottengo una emulsione. 
Preparo un trito con prezzemolo, timo, erba cipollina, finocchietto e lo distribuisco sui peperoni messi a tocchetti su una placca, aggiungo l’emulsione e lascio marinare 4-5 ore.



Cuocio gli spaghetti al dente in acqua bollente salata; in un tegame metto gli spaghetti (60 gr a persona) scolati, un po’ di acqua di cottura, il pecorino grattuggiato (30 gr persona) e il pepe mix 5 bacche, faccio mantecare.
H preparato del porro a rondelle infarinato e fritto e salato.
Compongo il piatto mettendo gli spaghetti in una fondina calda, aggiungo un mestolino di salsa al vino bianco e cospargo di porro fritto, guarnisco con un tris di peperoni di vario colore.


Vino : Beata Beatrice - Colli Euganei Fior D’Arancio Secco 2010 DOCG


mercoledì 25 settembre 2013

Ingegneria 11 : CASELLO AUTOSTRADALE ROVIGO SUD (VILLAMARZANA)


PROGETTO GEOTECNICO E STRUTTURALE
Prog. N. 222 (1994) - Prog. N. 394 (2002)


Casello autostradale di Villamarzana - Rovigo Sud

Relativamente alla collaborazione con lo studio SAIP di Rovigo ho seguito e progettato le opere d'arte principali dello svincolo autostradale di Villamarzana sulla autostrada A13 Bologna-Padova.
Il casello è stato poi inaugurato nel 2007 dopo un lungo iter procedurale al quale ovviamente come strutturista non ho partecipato; peraltro non mi sono interessato di nessun altro aspetto della progettazione.

Planimetria completa dello svincolo

I manufatti progettati sono:

- CAVALCAVIA SULLA A13 
Il cavalcavia é formato da quattro luci contigue ed appoggiato su due sostegni di riva e su tre pile in c.a. Le luci laterali sono di 24,48 m; quelle centrali di 28,11 m, per una lunghezza totale di 105,18 m.
La larghezza del manufatto é di 13,80 m, dei quali 11,80 m di sede stradale e 1,00 + 1,00 m riservata alle banchine pedonali, rialzate e divise dalla sede stradale con apposita barriera (e pertanto non percorribile dai veicoli).

Cavalcavia su A13  Bologna - Padova

L'impalcato, realizzato con una struttura mista acciaio-calcestruzzo, é costituito da N° 7 travate longitudinali formate da speciali profili laminati a caldo in Fe 510 (ora S355) aventi h = 912 mm, con ali pari a 418 x 32 mm ed anima di spessore 19,3 mm.  La soletta collaborante in cls  ha spessore di 20 cm e larghezza complessiva 13,80 m; é opportunamente ancorata ai profili con appositi connettori alla faccia superiore delle travi metalliche. 

Sezione trave impalcato

Le fondazioni delle spalle sono realizzate con n. 6 pali trivellati Ø 1000 mm e con lunghezza di 24,00 m, le pile a campagna sono fondate su n. 8 pali Ø 1000 mm della lunghezza di 18,00 m.
La pila centrale, in asse con l'autostrada, e quindi con possibilità operative ridotte, è stata realizzata con n. 16 pali Ø 400 mm del tipo pressato della lunghezza di 14,00 m. 


- SOTTOPASSO ALLA S.P. 23

Si tratta di una struttura scatolare, interamente realizzata in opera, delle dimensioni di 6,00 x 16,00 x 15,00 m di lunghezza. La fondazione é del tipo diretto a piastra nervata con irrigidimenti tali da ridurre le luci deformative. La soletta superiore riscontra sulle pareti verticali e, negli altri due lati, sui marciapiedi che opportunamente dimensionati fungono da travi di bordo.

Sottopasso SP 23

- SOTTOPASSO CICLO PEDONALE

La struttura é costituita da una successione di archi prefabbricati in c.a. vibrato, i cui ritti sono incastrati alla base in una platea, sempre in c.a., gettata in opera. Le dimensioni sono di 4,00 x 4,00 x 32,00,00 m di lunghezza e con 50,00 m di muri andatori.

Sottopasso ciclo-pedonale


- SOTTOPASSO PARCHEGGIO AUTOSTRADALE

La struttura é costituita da elementi in acciaio a parete sottile, irrigiditi da corrugamenti a profilo ondulato nella direzione longitudinale dei manufatti. Le dimensioni sono di 9,00 x 6,00 x 45,00 m di lunghezza, con una fondazione a platea in calcestruzzo dello spessore di 100 cm. L'imbocco al manufatto è garantito da quattro muri andatori il calcestruzzo con altezza fuori terra dell'ordine di 6,00 m.

Sottopasso parcheggio autostradale

- OPERE DI ADEGUAMENTO E PROTEZIONE CONDOTTA ENICHEM 

I lavori di costruzione del nuovo svincolo autostradale hanno interessato anche  le Pipe-Lines ENICHEM ad alta pressione e quindi, per garantirne la buona conservazione e l'efficienza delle tubazioni, si sono progettate opere sia per incamiciarle con tubo guaina in acciaio,e per sicurezza ulteriore e ispezionabilità verranno inseriti  in un tunnel realizzato con semicondotta in lamiera grecata su base in c.a. e n. 54 pali di fondazione trivellati Ø 600 mm con lunghezza pari di 20,00 m. Le dimensioni del tunnel di protezione sono quelle di un semicerchio di raggio pari a 4,50 m per una lunghezza di circa 80,00 m.

Tunnel di protezione condotta ENICHEM


Panoramica dello svincolo




domenica 22 settembre 2013

Vino (66) : Clos de Vougeot Grand cru - Labouré-Roi 2003

Cantina Château Labouré-Roi - Meursault ovviamente Borgogna


Dopo un Borgogna “normale” {vedi Vino (10) - Santenay “Clos de Malte” 2002} era ora di un Grand Cru peraltro assai famoso come il Clos de Vougeot.
Clos de Vougeot è appunto un gran Grand Cru nel piccolo villaggio di Vougeot; il sito recintato da muretti a secco (clos) è il più grande Grand Cru nella Cote de Nuits con i suoi 50 ettari vitati .

Uno dei miei viaggi in Borgogna, agosto 2010 : Clos de Vougeot

Oggi, il Clos è diviso in più di 100 appezzamenti , di proprietà di più di 80 persone provenienti da varie famiglie e domaines della zona e le particelle sono individuate in tre settori distinti, vini fini e complessi nella parte alta, più potenti e meno eleganti nella parte centrale per divenire robusti nella parte bassa. Tante volte appunto i vini sono miscelati per ottenere combinazioni vincenti fra gusto ed eleganza.

Le viti di Pinot Nero di Clos de Vougeot  (agosto 2010)

Quello in oggetto appunto fa parte di quest'ultima tipologia derivata da 7 appezzamenti anche se in prevalenza nella parte centrale; la degustazione è iniziata con "scaraffatura sui generis" su un decanter estremamente ampio, dando modo a questo 2003 di mostrarsi subito un colori rosso brillante e riflessi violacei, segno di gioventù nonostante i dieci anni.

" Scaraffatura sui generis" ..........
Naso inizialmente "selvatico" con ribes e fungo che però nel corso della degustazione ha virato nettamente verso aromi più complessi, floreali di viola, e fruttai di spezie dolci come cannella e vaniglia, con un finale sfumato forse di cuoio.
Gioventù si diceva, confermata al palato con ingresso decisamente fresco, con tannini subito morbidi e avvolgenti dai quali si sono sviluppate sensazioni gustative di frutti rossi completate da una straordinaria persistenza di frutta e cioccolato. 


Un vino di sicura eccellenza che trova facilmente abbinamenti ma che consiglio di provare da solo assaporandolo lentamente in ottima compagnia, oppure, stravolgendo tutte le classiche teorie (brasati, piccola e grande selvaggina, pollame nobile e formaggi a media stagionatura), con un dolce al cioccolato magari fondente.

Se potessi (e non posso!) berrei solo i Gran Cru di Borgogna .... il resto (enologicamente parlando) potrebbe essere tempo perso!?

18 settembre 2013, ANTICO CANEVONE LOUNGE PUB a Rovigo con Luciano R., Valerio SC., Francesco M., Andrea ed il mitico Joe.


sabato 14 settembre 2013

Vino (65) : MRR 2007 (Macerirana Rumena Rebula)  Brda (Collio Sloveno)


Cantina :  Az. Agr. Ferdinand - Kojsko in Slovenia (vicino a Cormons)
Denominazione :  Rebula Brda (Collio Sloveno)
Vitigno : Ribolla gialla 100%  
Alcol: 12,7% Vol.
Macerirana Rumena Rebula = Ribolla Gialla Macerata

Grande vino a vinificazione artigianale ottenuta da fermentazione alcolica con lieviti indigeni selvatici e maturazione di un anno sulle fecce fini con affinamento in botte ed imbottigliamento senza nessuna filtrazione.


Siamo di fronte ad un classica vinificazione "in rosso" che sprigiona tutte le potenzialità del territorio senza, ovvero in modesta misura, l'intervento di pratiche di cantina invasive.
Mostra un color oro ramato ed una consistenza quasi oleosa che si "aggrappa" al bicchiere con una lenta, lentissima rotazione glicerica.
Al naso subito sensazioni selvatiche di legno verde e fieno appena tagliato, con una grande complessità di arancio amaro e pompelmo, con note finali più tarate più  sulla nocciola ed ancora sulla mandorla amara.
In bocca mineralità quasi fuori dalle righe con distinzioni nette di roccia bagnata ed humus; notevole la freschezza, avvolgente, in parte celata dalla sapidità che ha creato una simbiosi incessante fra la durezza dei sali e la scorrevolezza indotta dalla acidità.


Un vino di "una volta" (anche se una volta di questo livello certo non ce n'erano) che si beve senza particolari necessità di abbinamento ma per il piacere di conversare od altro....
Noi l'abbiamo abbinato ad una "scottata di tonno, cipolle di Tropea caramellate, caponata di melanzane", peraltro di grande livelloottenendo meritata piacevolezza in un pranzo di lavoro scandito, da tempi ed impegni successivi, che non ci hanno forse permesso di gustare appieno il fortunato momento capitatoci.  



12 settembre 2013, Ristorante Bazabò a Vigonza (PD), con Marco B.


domenica 8 settembre 2013

Vino (64) : FRANCIACORTA BRUT SATÈN 2008 docg


Cantina Contadi Castaldi - Adro, Franciacorta (Brescia)
Uvaggio : Chardonnay 90% e Pinot Bianco 10%


Decisamente un ottimo Satén, blanc de blancs  per dirla alla francese, servito freddisssimo si è rivelato un degno compagno per un happy hour di fine estate.
Giallo paglierino di grande trasparenza, solcato da un fitto e persistente perlage, pur molto freddo, al naso  si è presentato con aromi intensi e puliti ben  riconoscibili di crosta di pane, lievito e susina.


La "strutturata" e non banale conversazione intrattenuta degustandolo, ha dato tempo al vino di liberare una seconda serie di sensazioni olfattive; finalmente fiori di biancospino e leggera banana con note vanigliate che derivano forse dalla parte di vino base (non tutto!) affinata in barrique.


La lunga, non lunghissima, permanenza sui lieviti si è fatta notare al palato dove la chiara e piacevole freschezza, connaturata su note agrumate quasi mature, si è aggiunta a ricordi vegetali e fruttati ancora di susina e mela renetta.
Finale lungo, con la nota alcolica che, con l'aumentare della temperatura di servizio, cominciava a farsi sentire sposandosi completamente con il ricordo gustativo di arachidi e nocciola.
Strage di "salatini".



04 settembre 2013, ANTICO CANEVONE LOUNGE PUB a Rovigo con il mitico Joe.