sabato 29 luglio 2017

F(12) : DEGUSTAZIONE ESTIVA FORMAGGI 29.07.2017

Una serata d’estate, in terrazza con 5 amici, 9 formaggi fra Italia, Francia e Svizzera con 3 vini fuoriclasse francesi:

Pouilly-Fumé "Buisson Renard" 2011 - Domaine Didier Dagueneau
Laboure-Roi Echezeaux Grand Cru 2003, Cote de Nuits
Château de Rayne Vigneau 1er Cru Classé de Sauternes 2010

Una serata che sarà difficile dimenticare.



Formaggi in ordine di degustazione:

1 - Chavignol Caprino Loira - 100% caprino (Francia)
Lo Chavignol è un formaggio a latte crudo prodotto da latte intero di capra, è ottenuto per coagulazione lattica. Si presenta sotto forma di un cilindro piatto leggermente curvata nella sua periferia.
L'abitudine nella zona di lasciare i formaggi a maturare per la fine della stagione li faceva diventare color marrone, quindi la parola "crottin", il che significa sterco. Abbiamo comunque assaggiato un formaggio giovane che ha fornito precise sensazioni lattiche con un riconoscibilissimo “sapore caprino” rivelando un carattere variegato con note fondenti, fiorite, speziate, di consistenza friabile con grande chiusura di fungo e sottobosco. 

2 - Cremoso di Bufala - 100% bufalino (Italia zona del veronese)
Dal latte crudo di bufala nasce questa delizia dal sapore avvolgente e caratterizzata da delicate note erbacee, ideale all’inizio di una degustazione per la sua cremosità e  morbidezza. La crosta bianca ha portato ad una percezione di vellutato e successivamente, al palato, la sua pasta morbida e perlacea ha fornito precise sensazioni di dolcezza con note leggermente acidule ed aromatiche. 

3 - Malga Trasberger Val di Vizze - 40% caprino / 60% vaccino (Italia)
E questo un formaggio dal gusto giovane e dal sapore di latte appena munto, in bocca si è rivelato facilmente fondente liberando una nota dolce e lievemente acidula.
Nonostante si trattasse di un formaggio giovane si è rivelato di gusto saporito e personalità decisa. Masticato lentamente ed accompagnato dal Pouilly-Fumé si è portato verso un finale decisamente aromatico e vegetale.


Il vino per questi primi 3 formaggi è stato un destra Loira, il Pouilly-Fumé "Buisson Renard" 2011 - Domaine Didier Dagueneau un vero fuoriclasse di cui parleremo in una scheda specifica. Per ora possiamo ricordare la grande affinità con questi formaggi “freschi” dei quali ha smussato le punte di acidità con la sua quasi oleosa morbidezza pur in una veste personale e non priva note minerali.  



4 - Formai de Mut dell'Alta Val Brembana - 100% vaccino (Italia)
Il Formai de Mut assaggiato è un formaggio a pasta semicotta (alla temperatura di 45-47° C), prodotto esclusivamente con latte di vacca intero, nell'Alta Val Brembana nota da sempre per l’aromaticità e la fragranza dei suoi foraggi. Si è presentato come un formaggio di elevata intensità aromatica, discreta sapidità e con leggere note animali e di erba fresca. Veramente notevole l’abbinamento con il Borgogna Rosso.

5 - Malga Gardun Veronese - 100% vaccino (Italia)
Dalla piena zona del Monte Veronese, questo formaggio, a media stagionatura, ha fornito chiare note olfattive burrose ed appena appena erbacee di salvia e fieno fresco. In bocca importante, deciso pur su note dolci, con sapore di burro e nocciole sino ad un finale quasi fruttato. 


6 - L’Etivaz d’Alpage - 100% vaccino (Svizzera)
Il formaggio L’Etivaz DOP (già descritto in altro post) è un formaggio vaccino a pasta cotta, infatti dopo la cagliatura a 32° con caglio di vitello avviene la cottura della cagliata a 52° in caldaie in rame riscaldate con un tradizionale fuoco di abete rosso che immancabilmente ne segna lo straordinario profilo organolettico. A questo si aggiunge l’impiego di latte crudo, non trasportato, impregnato dei profumi trasmessi dalla stessa flora del corrispondente pascolo. La zona di produzione sono le Alpi Valdesi che dominano il lago di Losanna, i pascoli estivi posizionati in altura, tra i 1200 ed i 2000 metri, ne confermano l’armonico carattere alpino.
Il classico invecchiamento di questo formaggio, ed anche del nostro assaggiato, è di circa 5 anni, con ripetute salature e particolare tipo di governo ed appunto questo è il trattamento 
Unico l’insieme olfattivo cha spaziava fra note vegetali di erbe aromatiche, fiori gialli e leggera sensazione di fungo, a note più complesse di frutta secca quali noci e nocciole per un finale, anche animale, di stalla e fumo.
I bocca suadente palatabilità con fusione quasi immediata della pasta, che ha trasmesso complesse sensazioni gustative, anche leggermente piccanti, con un interminabile sapore di nocciola. Raramente ho assaggiato un formaggio (non erborinato) di questa persistenza. 10 e lode!!


Il vino per questi secondi 3 formaggi, volutamente di solo latte vacino, è stato un monumento borgognone, il Laboure-Roi Echezeaux Grand Cru 2003, vigneto che come è noto contorna sua eccellenza Romanée-Conti a Vosne-Romanée in Côte de Nuits. Un vino splendido (di cui parleremo), un abbinamento che incastra i morbidi tannini del vino con formaggi evoluti, ma non spigolosi, appunto di latte vaccino.



7 - Lavort de Chevre Alvernia - 100% caprino (Francia)
Formaggio estratto con le tele e pressato in uno stampo assume una forma unica con il classico marchio della testa di capra. Importante sapore fruttato per il nostro affinato per quasi 8 mesi.
Le note più caratteristiche sono il fieno, la terra, il fumo lo speck. Impatto quindi strutturato specialmente consumando la crosta rustica e terrosa. Una gradevole scoperta!!


8 - Tome de la Brigue (Toma Brigasca) - 100% ovino (Francia)
Questo formaggio molto originale viene prodotto con latte di pecore Brigasque che vivono sul confine delle Alpi Marittime e l'Italia. Il nostro assaggiato, di cui non conosco il tempo di maturazione, emanava un forte e gradevole odore di pecora, con importante consistenza in bocca, dove risultava sapido ed avvolgente. Un gusto è originale e insolito che spaziava da note di fieno secco, a note animali per finire con una lunghissima persistenza di pasta di mandorla salata. Una magia con il Sauternes. 


9 - Monte Veronese 24 mesi - 100% vaccino
Questo Monte Veronese DOP di Malga 24 mesi è Presidio Slow Food: unico per finire l’impegnativa degustazione, con le sue note evolute al naso di erba e fieno secco, in bocca una importante sapidità non prevaricante lo sviluppo di una stratificata serie di sapori che hanno spaziato dalla frutta secca all’umami, sino a note speziate più evolute come zafferano e noce moscata. Magnifico!!


Il vino per questi ultimi 3 formaggi, caprini, ovini e vaccini evoluti non poteva che essere un Sauternes. Questo Château de Rayne Vigneau 1er Cru Classé del 2010 è un vino splendido che ho acquistato in Château la scorsa estate, che ha fuso in modo spettacolare le importanti note sapide dei formaggi avvolgendole nella sua straordinaria morbidezza.   




26 luglio 2017, via X luglio a Rovigo con Marco T. Carlo M. Pietro C. Pietro P. Giovanni B.


Ho selezionato i formaggi nel pomeriggio, ovviamente da Luca Faggioni a Cerea: e dove se no!!

domenica 16 luglio 2017

Vino (204) : RUPPERTSBERGER RIESLING 2012 (Pfalz Qualitätswein)

Cantina: DR. BÜRKLIN-WOLF - Wachenheim (Germania)
Zona vinicola: Pfalz (Palatinato)
Tipologia: Qualitätswein con VDP Verband Deutscher Prädikats
(Associazione Predicati Tedeschi) standard qualitativio superiore
Uvaggio: Riesling (100%)
Gradazione alcolica: 12,50 % Vol.



Il Palatinato è spesso definito come la Toscana della Germania con la differenza che la maggior parte delle uve sono a bacca bianca.
E' chiaro che l'uva Riesling è la varietà più coltivata in questa regione al confine francese dell'Alsazia; le condizioni climatiche eccellenti fanno crescere in questo territorio piante mediterranee, come mandorli, fico e anche alcuni agrumi tanto che le uve possono essere raccolte molto tardi senza sviluppare muffa nobile. Il Riesling del Palatinato ha quindi tempo per maturare e sviluppare i suoi aromi e sapori per dare un vino strutturato e gradevolmente fruttato.


Non sfugge certo a questa regola il Ruppertsberger Riesling che si presenta di un meraviglioso “giallo scarico” brillante e sufficientemente consistente.
Naso imperioso di albicocca e susina con note mielate e di idrocarburo con chiare percezioni minerali. 
Maturazione perfetta delle uve che si coglie anche in bocca dove la grande freschezza è ben attutita da una morbidezza per così dire “citrina” che rende l’insieme gradevolissimo. Chiare le sensazioni di  mela verde, miele, olio essenziale di agrumi, leggera “benzina” in un finale corposo e rinfrescante.


Crudo naturale di pesci, molluschi e crostacei; grande necessità di freschezza e sapidità, un connubio di rara eleganza con un grande vino a servizio di queste magie dal mare!!

11 ottobre 2014, LA PECA - 2 Michelin stars, Lonigo VI con Carlo M



Vino (203): SOLLEMNIS 2012 DOCG

Cantina : Abbazia di Praglia - Teolo (PD)
Denominazione : Colli Euganei Moscato Fior d’arancio DOCG
Cépages : 100% Moscato fior d’arancio
Alcol: 12.5 % Vol.



Veramente ottima l’evoluzione di questo Moscato secco del 2012, degustato in questo caldo luglio del 2017 ha sprigionato al naso fantastiche note di evoluzione, di grande impatto ma nel contempo fresche e personali: una vera sorpresa!!
Ma andiamo con ordine nell’apprezzare la sua luminosa declinazione verso il giallo dorato, buona consistenza seppur con un grado alcolico non eccessivo.


Frutta e spezie evolute dunque, in un naso complesso che ha rilasciato, via via, anche note di lacca e smalto quasi in Riesling della Mosella.
E questo paragone mi sembra azzeccato in virtù di una presente acidità, che lo riconduce appunto agli Spätlese tedeschi, secondi nella scala delle morbidezze dopo i più secchi Kabinet.
In bocca importante, non eccessivo, memorie ancora fresce ed agrumate (mandarino) si sono ben integrate con una importante sapidità e lievi note di astringenza; lungo finale tutto di chiaro indirizzo minerale.


Calda domenica estiva, carpaccio di tonno appena marinato, abbinamento voluto e ricercato, dove l’olio siciliano di nocellara e il nulla di limone hanno fornito materia di discussione a tavola sino ad un accordo comune finale: magia!!   

09 luglio 2017, Rovigo via X luglio, con la famiglia.

martedì 11 luglio 2017

Vino (202) : GEWURZTRAMINER "SANCT VALENTIN" 2016

Cantina : St. Michael Eppan - Appiano sulla Strada del Vino (BZ)
Denominazione : Alto Adige/Südtirol DOC
Vitigno : Gewürztraminer 100% 
Alcol : 14,5% Vol. 



Parliamo oggi di un vino famoso, di una azienda famosa che presenta su questa bottiglia un timbro celebrativo in occasione dei 30 anni di attività.
Le uve da cui si ottiene il Gewurztraminer "Sanct Valentin” provengono da vitigni, dai 5 ai 35 anni, conferite dai soci che sotto la guida di Hans Terzer hanno ridisegnato cultura vitivinicola della regione. Era il 1986, senza compromesso ai soci: si parte dal lavoro in vigna, rese più basse per una qualità più alta, una visione vincente che si è confermata inoltre con un grande successo internazionale.


Maturato in acciaio sui lieviti per 6 mesi questo Gewürztraminer si pone ai vertici della produzione “italiana”, si presenta compatto, di intrigante consistenza, e di un bel giallo oro con qualche nuace grigia. 


Spettacolare (come ovvio) al naso, speziato, floreale, fruttato con note di curry, rosa bianca, mango, papaya, salvia ed erba luigia. Grande beva, morbida, succosa, elegante, anche sufficientemente fresca e di buona mineralità; precisi ritorni speziati e di frutta evoluta con un finale appena appena dolce.
Dunque un gran vino che ho, per le sue peculiarità di morbidezza e suadenza, abbinato con un gran crudo estivo, lievemente marinato (attenti al grande caldo!!), e quindi assolutamente in sintonia con le caratteristiche del vino che ne ha brillantemente smorzato le punte in un insieme di rara piacevolezza.   



07 luglio 2017, Trattoria “Alla Botta” Piove di Sacco PD, con numerosi amici.

giovedì 6 luglio 2017

Vino (201) - GUALBERTO PAS DOSE’ 2007

Produttore: Ricci Curbastro  - Capriolo (BS)  
Denominazione: Franciacorta DOCG
Vitigni: Pinot Nero 70%, Chardonnay 30%
Grado alcolico: circa 12,5°   
Sboccatura: Aprile 2013 - oltre 60 mesi di permanenza sui lieviti


Oltre 60 mesi di permanenza sui lieviti: si parte da una fermentazione a bassa temperatura in vasche d'acciaio, con una piccola parte che fermenta in carati di rovere.
In primavera il tiraggio seguito da una lentissima rifermentazione in bottiglia secondo il metodo tradizionale. La lunga permanenza sui lieviti dona un inconfondibile bouquet dovuto al contatto ed all'autolisi dei lieviti. Dopo la sboccatura, con l'aggiunta di uno sciroppo di dosaggio senza zuccheri il Gualberto compie un ulteriore affinamento in cantina di qualche mese. 


Ne esce un prodotto giallo paglierino carico con un perlate fine e persistente che, al naso, esprime intensi aromi di frutta gialla evoluta e di nocciole tostate; si distinguono inoltre tocchi floreali di zagara (fiore degli agrumi) con note di erbe aromatiche, canditi e con sfumature esotiche verso il mango.


In bocca strutturato ed elegante, fresco e setoso, morbido; risulta equilibrato e persistente nei ricordi finali di pasticceria e zenzero non disgiunto dal lungo ritorno di chiare note di mineralità.
Nulla da dire: un gran bel prodotto, morbido, equilibrato, potente e fresco in bocca, ha trovato particolare affinità inizialmente come “aperitivo evoluto”, quale l’abbiamo degustato in una calda domenica di giugno, e finendo poi accompagnando un "usuale fritto misto" ottenendone noi, con fortuna, un non meritato premio!! 




25 giugno 2017, Rovigo, via X luglio, in famiglia.