sabato 29 aprile 2017

F(11) : DEGUSTAZIONE FORMAGGI da “Formaggi in Villa ’17” - 25.04.2017

Ho partecipato come operatore a “Formaggio In Villa '17   7° edizione “ presso Villa Farsetti a Santa Maria di Sala  - Venezia, il 25 aprile 2017.
Una incredibile occasione di degustazione con decine di assaggi e valutazioni che comunque non mi ha impedito di selezionare 4 formaggi per un abbinamento superbo con un grande cavallo di razza, lo “Scacco Matto” da uve Albana botritizzate.



Formaggi in ordine di degustazione:

1 - Robiola di Capra  (Veneto)
Caseificio Morandi - Anguillara V.ta (PD)

Alma Caseus 2016 le ha conferito la medaglia d’oro nella “Categoria Formaggi a Latte Caprino - Di Fattoria”, io ne sono rimasto entusiasta anche in relazione del fatto che la zona di provenienza è assolutamente locale, il lung’Adige dalle parti di Anguillara Veneta. 
Ottenuto da coagulazione lattica, ancora cremosa senza crosta, è stata affinata solo per 10 gg dando un naso tipico della robiola di capra, lattico, acidulo e ircino, netto e pulitissimo. La bocca ha freschezza e insieme evoluzione, appena sapida, di grande eleganza, rotondità e persistenza.
Si riconoscono in pratica tutte le sensazioni del caprino a latte crudo: animale, pascolo, latte scaldato, yogurt, burro, con leggeri accenti di frutta secca; struttura pannosa ed avvolgente, grassa ma non sfacciata come sensazione, si pone in un livello di eccellenza per equilibrata sapidità, riconoscibile aromaticità e piacevole persistenza gustativa. 




2 - Tuma di pecora delle Langhe (Tuma D’Fè)
Az. Agr. Draps - Bui di Bossolasco (CN)

Classico formaggio a latte crudo 100% di pecora delle Langhe, nella tipologia corrente generalmente nota come Murazzano ha ottenuto la Dop, ma il disciplinare della Denominazione di Origine consente un impiego di latte vaccino (anche pastorizzato) fino al 40%, ma non è il nostro caso, come visto; il latte è stato cagliato a a circa 37° C e l’aggiunta di caglio liquido di vitello, nel caso in esame ho assaggiato una forma con circa 20 giorni di stagionatura con crosta in pratica assente, pasta morbida di buona elasticità, occhiatura rada, fine, uniformemente distribuita.
In bocca ancora fresca, con appena percettibile sensazione ovina di grande finezza gustativa. Spettacolare la palatibilità con il formaggio che si espande rapidamente entro la bocca. 
Al naso  sono ancora percettibili le sensazioni lattiche, quasi di yogurt, si apprezzano anche tonalità vegetali di erba verde ed erbe aromatiche, ma sono le sensazioni animali che la fanno da padrone con gradevolissimi ricordi di stalla e cuoio.
Ricordo che la produzione avviene nel periodo in cui gli animali sono allevati al pascolo, da inizio marzo a fine novembre, e che la mungitura è rigorosamente manuale; il pascolo e la permanenza del latte nel luogo di mungitura ne segna senz’altro il suo sviluppo organolettico. Una robiola, presidio Slow Food, che sarà difficile da dimenticare.




3 - Gigetto alle Erbe (base Taleggio)
Caseificio Dolci Pierluigi - Sant'Omobono Terme (BG)

Formaggio di latte vaccino intero affinato alle erbe, il “Gigetto alle erbe” è stato il primo formaggio in ordine di affinamento, nato nel 2004 come prova ora è il formaggio di punta di Gigi da Sant'Omobono Terme, affinatore dei formaggi. Ha la forma rettangolare a pasta cruda prodotto nelle valli bergamasche, con latte vaccino intero. L’affinamento richiede circa 60 giorni. Il formaggio viene affinato con mix di erbe aromatiche e fiori, dall’aspetto verde-marrone con crosta edibile.
Il nostrao aveva un sapore deciso, in bocca fondente e di equilibrata grassezza, sprigionava al naso un profumo di erbe aromatiche e note pepate dato dal tipo di affinamento dove pepe, peperoncino, alloro, ginepro, salvia, santoreggia, rosmarino, origano, boccioli di rosa rossa, fiori di cartamo (zafferanone), creano un mix vincente e di raro equilibrio. Un gran bel formaggio che si è lasciato scegliere senza alcun rimpianto.




4 - Salva Cremasco
M.d.F. Formaggi srl di Buccelli Claudio - Castelleone (CR)

Il Salva Cremasco è un formaggio molle da tavola, a pasta cruda, prodotto esclusivamente con latte di vacca intero, a crosta lavata nelle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi, Milano.
Il nostro formaggio aveva circa 4 mesi di stagionatura si presentava con una crosta leggermente fiorita, nonostante la tipologia, pasta di colore bianco con accenni di proteolisi sotto crosta.
Un naso complesso con note di fungo e sottobosco, all’interno aromatico e decisamente fragrante, in bocca gradevolmente e tipicamente sapido, complesso, con nota asprigna caratteristica ancora presente che ci abbandonerà con il proseguire della stagionatura. Un prodotto di estrema qualità.




Il vino: SCACCO MATTO 2013 DOCG - Fattoria Zerbina - Faenza (RA)  

Un vino da uve albana, botritizzate, con vendemmia manuale a più riprese, famoso da anni, prodotto per la prima volta nel 1987, ha creato nella DOCG Albana di Romagna un apposito paragrafo specifico per la tipologia commercializzabile con un titolo alcolometrico effettivo minimo di 4,0% vol, contro il minimo di 11,50% vol per le altre tipologie.
Vinificato ed affinato parte in barrique e parte in acciaio si pone fra i grandi vini passiti italiani dando al vitigno Albana una nobiltà che in altre versioni non è in grado di meritare.
Abbinamento di rara armonia con in formaggi in questione, tutti essenzialmente provvisti di componente gustativa asprigna, più o meno evoluta.


Sensazione lattica quindi con note di durezza che si è meravigliosamente sposata con la garbata ed aromatica morbidezza del vino, intenso al punto giusto (non è un Sauternes!!), non ha prevalicato la nota aromatico-sapida dei formaggi e nello stesso tempo gli ha accompagnati verso la formazione di composti gustativi di grande e persistente piacevolezza.  

venerdì 21 aprile 2017

Vino (194) : MADAME DE RAYNE SAUTERNES 2008

Cantina :  Château de Rayne Vigneau - Bommes, Francia 
Denominazione :  (AOC) Sauternes
Vitigno : 74% Semillon 24% Sauvignon 2% Muscadelle 
Alcol: 13,5% Vol. 


Il Sauternes  Madame de Rayne è prodotto da vigneti principali di Château de Rayne Vigneau, Premier Crus Classés de Sauternes; è questo il secondo vino dell’azienda da uve Semillon per il 74%, Sauvignon per il 24% e con un 2% di Muscadelle Blanc.
I vitigni crescono sul terreno attorno allo Château  su un sottosuolo composto in proporzioni variabili di argilla calcarea con intercalazioni ghiaiose, ed un misto di argilla e sabbia di origine lacustre; la zona magica di Bommes, a sud di Bordeaux, è ideale per lo sviluppo della Botrytis Cinerea che ovviamente conferisce a questo vino una grande qualità ed una specificità unica.


Secondo vino dunque ma di classe relativa eccelsa per la tipologia, assaggiato ed acquistato a Château de Rayne Vigneau la scorsa estate, mi aveva subito intrigato appunto per la qualità associata un prezzo di assoluta concorrenza.
Riassaggiato ora mi ha completamente convinto con la brillantezza del suo giallo evoluto, dorato, con riflessi aranciati di grande impatto visivo, fuori quota per la categoria: una grande ed importante azienda non c’è che dire !! 
Al naso elegante oltremisura, fine con note evolute di mandarino, fruttate di pesca bianca, speziate di tè e minerali gessose. 
Al palato fresco, dolce non dolce, si apre subito su note di albicocca appena candita, estremamente morbido e suadente chiude con ritorni di zafferano e buccia d’arancia.


Punto debole di questi vini, instabili quelli non di qualità, e l’uso importante di solforosa che in questo vino non è in alcun modo percettibile, ulteriore conferma di un “grande piccolo vino”.  
Abbinamento con ricotta e pecorini polesani, da freschi ad appena stagionati, quelli noti di Cavanella Po: sacro e profano, semplice ed evoluto, il tutto in percettibile equilibrio fra la morbida suadenza del vino e il sapido ed aromatico timbro del formaggio.



19 aprile 2017, Via X Luglio - Rovigo, con la famiglia.

venerdì 14 aprile 2017

Vino (193) : SAINT CLAIR SAUVIGNON 2015 Marlborough

Cantina :  Saint Clair Family Estate - Blenheim, New Zealand 
Denominazione :  Marlborough Premium
Vitigno : 100% Sauvignon Blanc 
Alcol: 13,0% Vol. 


Parliamo di una nuova tipicità dei Sauvignon davanti ad un bicchiere di questo SAINT CLAIR SAUVIGNON 2015 che viene appunto dalle sottozone Dillons Point e Wairau in Saint Clair, considerate le migliori delle sub-regioni di Marlborough, l’angolo nord-orientale dell'Isola del Sud della Nuova Zelanda, internazionalmente riconosciuta oramai come una delle patrie mondiali del vitigno.
Marlborough gode di un clima con forte contrasto tra calde giornate di sole e notti fresche che aiutano viticoltori ad estendere il periodo di maturazione delle loro viti come in nessun altro posto, con conseguente unicità di espressione dei loro vini. 
Dopo qualche nota introduttiva parliamo ora del vino che si presenta con una veste paglierina, cristallina e con riconoscibili riflessi verdi, classici dei Sauvignon in purezza.


Mineralità possente, “marina” al naso, si diluisce su note di passionfruit e di piccoli frutti rossi di sottobosco, freschi, che portano, nel finale, a note agrumate di pompelmo e leggero mandarino.
Ben strutturato in bocca, con sensibile freschezza ma decisamente sapido, imponente, con buona bilanciatura data anche dalla definita ma non eccessiva spalla alcolica.
Questo bilanciamento rende il finale gradevole con un gustativo sia vegetale, con peperone e salvia, sia agrumato con pompelmo rosa e kumquat.
Abbinamento di eccezione con un grande Camembert Gillot AOP, latte crudo e rigorosa lavorazione a mano, un formaggio con circa 25 gg di affinamento tali da garantire corpo e struttura pur mantenendo una discreta cremosità.


L'equilibrio di questo formaggio è giocato sul rapporto tra la crosta aromatica, di sapore forte, e il cuore cremoso e gradevolmente grasso e fruttato: magico abbinamento con il nostro Sauvignon che con la sua aromatica sapidità interseca e armonizza l’aristocratica sensorialità del formaggio. 

  
30 dicembre 2016, “OTTO” Enoteca, Rovigo, via Nino Bedendo 26 con Francesco M. - Fabio C. - Linda Z.

domenica 2 aprile 2017

BI (04) - BIRRA BISHOPS FINGER

Produttore : Shepherd Neame - Faversham - Kent (England)
Note: il più antico produttore di birra in Gran Bretagna dal 1698
Tipologia: English Ale (Protected Geographical Indication)
Alcolicità: 5,40% in volume



La stile English Ale denota uno stile di birra ad alta fermentazione, con diverse possibilità cromatiche e gustative; alta fermentazione è quando si birrifica con lieviti adatti alle alte temperature del ceppo Saccharomyces Cerevisiae, che portano quindi ad un processo piuttosto rapido e che salgono alla fine in superficie del tino di fermentazione.
Nel nostro caso siamo alla presenza di una birra di un bel rosso ambrato con spuma bianca e compatta non di estrema persistenza. 
Al naso fresche e ben percettibili note di frutta rossa, tostatura e per diluizione vivace fragranza e complessità, rendendo comunque l’insieme decisamente equilibrato. 
Sapore avvolgente di frutta, prugne, albicocca secca, con morbida azione della CO2 in un palato giustamente speziato di cannella, per un finale lungo su gradevoli note sapido-amare.


Grande abbinamento con un super fritto di mezzanotte in crosta di pane.
La complessità gustativa del cibo, in mille direzioni non facilmente domabili, ha trovato equilibrio e piacevolezza estrema in questa birra, che ha accompagnato e indirizzato i sapori per mezzo della sua evoluta semplicità.



26 Dicembre 2016, "Civico 233" in Corso del Popolo a Rovigo con Pietro C.