lunedì 28 dicembre 2020

(89) - CUCINA : MELANZANE E RICOTTA GRATINATE

Un antipasto od una entrée per un pranzo importante o per una occasione informale, semplice, ma di sicuro effetto, si prepara facilmente, per un risultato sicuro; solo un pò di attenzione nel far perdere alle melanzane la maggior parte dell'acqua di vegetazione. 


Ingredienti (4 persone)

- 1 melanzana media da dividere in 4 spicchi
- 200 gr di ricotta
- pane grattugiato 6 cucchiai
- olio evo 4 cucchiai
- sale, pepe nero macinato al momento




Spurgate la melanzana sotto sale per un'oretta prima di procedere alla cottura. Dopo averla lavata, dividetela in 4 spicchi e cospargerete con del sale grosso, coprite con un piatto e sistemate sopra un peso per favorire lo spurgo.

Nel frattempo miscelate il pane grattugiato con il sale, il pepe e l'olio e fate andare in un tegame il composto sino ad un buon grado di tostatura.

Sistemate le melanzane e la ricotta divisa anch'essa in 4 pezzi, su una placca da forno, cospargete con abbondante composto di pane tostato ed infornate a 180° per 25÷30 minuti. Servire subito componendo il piatto con melanzana, ricotta ed ancora un pò di composto tostato servito a parte.



Accompagnare con un vino bianco semplice, magari "frizzante", come quello nella foto, un Garda DOC Frizzante - La Pieve da Garganega in purezza, senza grandi pretese ma di garantita piacevolezza sul piatto.



25 Dicembre 2020, "NATALECHIUSINCASA", Via X Luglio, Rovigo in famiglia.

venerdì 25 dicembre 2020

Vino (330) : CHÂTEAU D'YQUEM 1981

Domaine : Château d'Yquem - Sauternes FR
Denominazione : Bordeaux Premiers Crus Supérieur
Vitigno : 80% Semillon, 20% Sauvignon
Alcol: 14,0% Vol.


Il Sauternes di Château d'Yquem è uno dei vini più importanti al mondo, non è certo necessario che lo dica io, comunque già nella classificazione dei Bordeaux del 1855, dovuta a Napoleone III, il vino in questione era riconosciuto, il solo vino bianco, come "Premiers Crus Supérieur" definizione che ancor oggi, da solo, detiene.





Non voglio dilungarmi ulteriormente in quanto di note e notizie su questo vino la rete ne fornisce ad iosa, ricordo solo che questo assaggio mi è stato offerto da un vero amico, giovane e grande sommelier, al quale va la mia completa riconoscenza. Di seguito la mia degustazione.

Da una annata riconosciuta da qualcuno "eccezionale", il vino si presenta giallo ambrato con ancora precisi ricordi dorati, cristallino, di estrema consistenza.

Bouquet intenso decisamente speziato, dove le note di zafferano si uniscono a quelle di incenso in un impatto "magico", raro, elegante, anche con note fruttate evolute quali melone e frutta tropicale disidratata, ed ancora gessosa mineralità non disgiunta da una chiusura olfattiva appena vanigliata.

In bocca "impattante", piacevolmente viscoso, ancora fresco (dopo quasi 40 anni), ed appunto dolce non dolce, ritrova le note precise di zafferano che evolvono per diluizione verso la mandorla, la speziatura del tè ed una leggera affumicatura finale.

Che volete che vi dica ... grazie Matteo Bressan!!!


17 Dicembre 2020, La Peca - Ristorante due stelle Michelin, Lonigo VI.

Vino (329) : DEGUSTAZIONE VINI DELLA GEORGIA

GEORGIA: … QVEVRI (E IL RESTO SCOMPARE)
Con i Senzagiacca GV a "LaTappa" - Rovigo - 28 Novembre 2020 


Il vino prodotto con il metodo tradizionale georgiano lo rende sostanzialmente unico; un mondo affascinante, ricco di profumi e storia, nel quale recitano un ruolo di primo piano i "QVEVRI", tradizionali otri di argilla cotta che custodiscono i vini, prodotti con metodi di vinificazione tradizionali dove tutte le parti del grappolo trovano la loro dimensione produttiva. Il processo di vinificazione, identico per tutti i metodi, prevede che, dopo una soffice pigiatura, il mosto sia messo nei qvevri.
 

Un esempio di Qvevri di altezza 3,00 m


La fermentazione alcolica inizia spontaneamente con l'azione dei lieviti indigeni; durante questa fase, di una decina di giorni circa, il qvevri rimane aperto per consentire all'anidride carbonica di uscire dal recipiente e permettere di spingere sul fondo il cappello di vinacce a favore dell'estrazione dei polifenoli e delle altre componenti presenti nelle vinacce. La temperatura di fermentazione viene controllata naturalmente; è il fresco della terra nella quale le anfore sono interrate che la mantiene relativamente bassa. A fermentazione conclusa, le vinacce si depositano sul fondo restando, solo in piccola parte grazie alla particolare forma del qvevri, a contatto con il vino. I qvevri sono riempiti fino all'orlo con altro vino della medesima tipologia; un semplice coperchio viene appoggiato sopra l'apertura fino al completamente della successiva fermentazione malolattica. 




Completato il processo fermentativo, il qvevri viene chiuso ermeticamente sigillando il coperchio con argilla o cera e coprendolo con uno strato di sabbia. Le pareti del qvevri, nonostante la chiusura ermetica, permettono una lenta ossidazione del vino ed è in questa ossidazione che sta la magia di questi vini inimitabili. I sei vini che abbiamo assaggiato, di seguito elencati, provengono da varie zone (vedi cartina) ed hanno costituito uno spaccato (a mio avviso comunque) significativo di questa storica tipologia.




1 - CHKHAVERI "AMBER DRY" 2018 - ZURAB TOPURIDZE

Chkhaveri Amber di Zurab Topuridze è un vino bianco ottenuto da uve chkhaveri in purezza, vitigno autoctono georgiano, l'estensione del vigneto da cui proviene è di appena 0.4 ettari, lavorati in biologico. In cantina la fermentazione avviene spontaneamente in anfora e l'affinamento si prolunga per 10 mesi nello stesso contenitore. E' un vino di grande corpo, fruttato ed elegante, fresco e minerale, un prodotto di vera nicchia per un totale di 2000 bottiglie prodotte.

Nel bicchiere si presenta giallo ambra brillante, di grande consistenza, avvicinando il naso abbiamo percepito una forte intensità e finezza di profumi, con la mela candita, il timo, la ginestra, l'albicocca e un accenno di frutti esotici. In bocca è risultato morbido e sapido, di grande freschezza, perfettamente equilibrato.

Abbinamento: Carpaccio di Salmone marinato.



2 - CHKHAVERI "ROSÈ DRY" 2015 - ZURAB TOPURIDZE 

Stesso vitigno del precedente ma vinificato nella parte bassa del qvevri. Alla vista si presenta rosa salmone brillante, di buona consistenza, al naso è intenso e persistente, abbiamo sentito i frutti rossi, i fiori secchi, una leggera speziatura, la ciliegia sotto spirito e la macchia mediterranea. In bocca morbido e minerale, giustamente acido e dal tannino delicatissimo, appena percettibile. Lungo il finale, è veramente un vino da ricordare!

Abbinamento: Filetto di Tonno scottato.



3 - RKATSITELI “LIMITED RESERVE RCHEULI QVEVRI” 2014 - TCHOTIASHVILI

La storica cantina Tchotiashvili elabora questo pregiato Georgian Wine Rkatsiteli “Limited Reserve Rcheuli Qvevri”2013 a partire da una delle migliori bacche bianche locali, il Rkatsiteli. L’intera vinificazione, incluso l’affinamento, è svolta all’interno del “Qvevri”, come ricordato.

Si presenta dorato con riflessi color ambra. Il naso si esprime con sentori intensi di albicocca e frutta candita, con un richiamo di miele e nocciola. In bocca è corposo e poggia su una spina dorsale acida e sapida, con una sensazione tannica delicata. Ottima la persistenza.

Abbinamento: Tonnarelli ai 3 pepi e crema di pecorino





4 - SAPERAVI GRAND CRU "AKHAOEBI" 2018 - OUR WINE

Il Georgian Wine Saperavi Grand Cru "Akhaoebi" di Our Wine viene elaborato prevalentemente dalle uve rosse autoctone Saperavi. La vigna di provenienza, "Akhaoebi", è di circa 1,25 ettari, lavorata completamente in biodinamica, e poggia su un suolo nero di natura marnosa. Le viti hanno circa 21 anni di età media. La raccolta è manuale e la fermentazione, con le bucce e i raspi, avviene per 6 mesi in kvevri, con affinamento negli stessi per ulteriori 24 mesi.

Alla vista, il vino si presenta rosso rubino profondo, impenetrabile. Il naso si schiude su sentori intensi di frutti di bosco e di fiori, con richiamo di spezie, di animale e di terra. In bocca, il sorso è strutturato, concentrato e potente: grande componente acida e sapida e maestosa trama tannica. Chiude lungo su note fruttate e speziate.

Abbinamento: Mini Burgher di maiale sfilacciato



5 - LIPARTANI QVEVRI DRY RED 2015 - LIPARTIANI WINES

Un vino ottenuto da uve rosse Saperavi e Tavkveri con vinificazione "Qvevri" nei ricordati vasi di argilla interrati nel terreno che consentono un buon controllo della temperatura. Viene affinato poi per 12 mesi sempre in "Qvevri", presenta un colore melograno ed un naso tessuto su sentori di frutti rossi maturi, poi prugne rosse, mora, pepe nero e poi note "argillose" con appunto "sentori di terra". in bocca tannini setosi, con equilibrata sensazione di acidità; buona persistenza aromatica.

Abbinamento: Filetto di manzo lardellato con zucchine fritte



6 - KVANCHKARA SEMI SWEET RED 2016 - KHAREBA WINES

Forse il vino georgiano più noto, il Khvanchkara è ottenuto dall'antico vitigno georgiano Alexandreuli. Si presenta di colore rubino profondo, ofre al naso profumi decisamente di frutta rossa; le particolari note percepite di "ciliegia speziata" sono di fatto uniche e non trovano riferimento in altre tipologie. In bocca è moderatamente dolce, "Semi Sweet" come dichiarato, presenta sapori associabili a frutta rossa speziata con tannini delicati integrati da sottili toni di rovere.

Abbinamento: Sbrisolona casalinga


I Senzagiacca GV ed i vini della serata




venerdì 18 dicembre 2020

Vino (328) : PÀSSITO? 2018 SANTA COLOMBA

Cantina : Az. Agr. Santa Colomba - Lonigo VI
Denominazione : IGT Veneto
Vitigno : 100% Garganega 
Alcol: 14,5% Vol.




La Az. Agr. Santa Colomba ha preso in gestione la tenuta dai Padri Pavoniani, una storica realtà, prevalentemente scolastica di Lonigo. Si tratta di una proprietà è di 30 ettari di cui 8,5 impiantati a vigneto: Cabernet, Merlot, Malvasia, Garganega Chardonnay e Sauvignon sono le varietà coltivate in un ambiente suggestivo che si presta (e sposa) lavorazioni il più possibile "naturali". Ecco che questo Pàssito (guardate dove cade l'accento) nasce da Garganega vendemmiata a mano e fatta passire sino a fine febbraio, pressata poi con il grappolo intero, fermentata con lieviti indigeni e dopo circa 120 giorni di "bâtonnage" viene affinata per più un anno in vetro e acciaio.
Ne risulta un vino estremamente interessante, di un straordinario giallo ambrato, presenta una veste cristallina ed estremamente consistente. Al naso un tripudio di sensazioni che vanno dal miele alla frutta secca, albicocca in primis, e poi fichi secchi, mandorla dolce e caramella d'orzo. In bocca dolce, "suadente" non disgiunto da una ottima freschezza, e poi ancora mineralità in una lunga persistenza di mandorla e frutta disidratata.




Un vino che mi ha stupito ed ha retto meravigliosamente un grande dessert de "La Peca" a Lonigo; non ha sfigurato, anzi ha mirabilmente accompagnato senza timore, il classico "Nocciola delle Langhe, caramelle d’olio, mou salato e caffè", esaltandosi ed esaltando le dolci concordanze e le sapide contrapposizioni. 





16 Dicembre 2020, La Peca - Ristorante due stelle Michelin, pranzo di lavoro.

venerdì 11 dicembre 2020

Vino (327) : GRATTAMACCO BOLGHERI SUPERIORE 2011

Cantina : Colle Massari SpA Società Agricola - Cinigiano (GR) 
Denominazione : DOC Bolgheri Rosso Superiore
Uvaggio : 65% Cabernet Sauvignon 20% Merlot 15% Sangiovese
Alcol: 14,0 % Vol. 




Arriva certo per "ultima" la mia scheda di degustazione di questo vino notissimo, vero caposaldo della produzione vinicola nella zona di Bolgheri, una garanzia. Avere comunque la fortuna di degustare un 2011, con la giusta calma ed il giusto contesto mi è sembrata una fortuna che non posso esimermi di ricordare. Un vino esemplare, di estrema morbidezza, ottenuto da fermentazione in legno piccolo e malolattica in barrique, lascia passare gli anni senza scomporsi troppo. Lo si vede subito dal lucente e profondo color rubino appena scalfito da un bordo mattone, nove anni non li dimostra proprio!! 




Possente alla rotazione presenta invidiabile consistenza che lo veste sontuosamente. Decantato con calma, ha sprigionato piano piano note olfattive che si sono rincorse dalla frutta rossa in confettura, alle note balsamiche sino ad un nucleo finale di "morbida" mineralità. In bocca austero, ancora fresco, morbido con setosi tannini; la minoritaria “ruvidità” del Sangiovese trova meravigliosa mitigazione dalle morbidezza di Cabernet Sauvignon e Merlot per un sorso completo, appagante, di grande e fruttata persistenza su note di amarena e mirtillo. Chiusura minerale. 




E'stata un degustazione voluta con bersaglio finale solo al vino che ha ripagato la scelta con pienezza ed armonia .... ma qualcosa, alla fine, bisognava pur abbinare. Perché no un classico Hamburger scomposto, con salse a parte, per non interagire troppo con il grande vino, ma usate nella giusta misura per cercare piacevolezza dopo la magica degustazione. 



09 Dicembre 2020, “Osterie Moderne” a Campodarsego PD, con la famiglia.

venerdì 4 dicembre 2020

Vino (326) - VOSKEVAZ KATARINE LIQUEUR 2013

Azienda: Voskevaz Winery - Aragatsotn, Armenia
Denominazione: 
Vitigno : Kakhet 100% 
Gradazione : 16,0 %Vol
Tipologia: Liqueur




Il vino della "famosa" Voskevaz Winery, ottenuto dal vitigno autoctono Kakhet, coltivato vicino alle rovine dell'antica capitale dell'Armenia - Dvin. E' questo un vitigno che si presta bene per ottenere vini rossi importanti anche assieme di solito allo Syrah, è qui in una versione dolce , direi semidolce con buon grado alcolico ed importante struttura.




Nel bicchiere si presenta di un colore rosso scuro, di ottima consistenza tanto che tende a velare il bicchiere. Al naso interessante di frutta rossa e spezie non privi di sensazioni vanigliate date dalla maturazione in legno piccolo. In bocca dolce, ma non dolcissimo, lascia precisi ricordi di uva passa e dattero con un discreto finale di buona mineralità.




Dolce ma non dolcissimo, si diceva, allora perché non abbinarlo ad un piatto di Riso e Zucca alla Polesana. Buona assonanza fra le equilibrate dolcezze, ben supportate dalla intensità olfattiva del vino con l'aromaticità e la speziatura (data dal pepe appena macinato, in uscita) del piatto. Un piacevole equilibrio da due mondi lontani.




28 Ottobre 2020, Rovigo via X Luglio, in famiglia.


mercoledì 25 novembre 2020

F(34): DEGUSTAZIONE FORMAGGI EUROPEI 25.11.2020

"Percarità" formaggi industriali dignitosi, ma con pochi euro, al solito supermercato (LIDL) si può organizzare una discreta degustazione di formaggi, che ho nobilitato con un interessante Pinot Nero, non il top di St. Michael-Eppan, ma un "ottimo" prodotto di seconda fascia.

Di seguito, "in piena tranquillità" le mie impressioni:



Formaggi in ordine degustazione:


(1) - Morbier (Francia) Massif du Jura
La famosa "striscia blu" non è muffa ma carbone vegetale che divide la cagliata della sera da quella del mattino: la cenere è la protezione notturna dagli insetti. Il nostro, di discreta qualità, si presentava con crosta lievemente umida, di colore tendente all'aranciato. discreta nota olfattiva minerale, pasta fondente appena appena acidula con finale nocciolato. Non male!! 



(2) - Red Leicester (Inghilterra) Valley Spire
Classico colore rosso-arancio dato dall'Annato, un colorante naturale a base di carotene, si presentava di fatto senza crosta e quindi assai giovane di stagionatura. Pasta fondente ma granulosa lo individua nei classi formaggi inglesi, i Cheddar per intenderci. In bocca sensazioni burrose e di frutta secca, buon secondo nella nostra degustazione. 



(3) Val de Weiss (Francia) Alsazia Fleur de Bière
Formaggio a pasta molle ma di spiccata personalità, data sicuramente dall'affinamento con il "fiore di birra", un residuo alcolico della produzione della birra. Si presentava con una crosta umida e rossastra di forte impatto olfattivo. Per contro la pasta, morbida e fondente, moderatamente salata, ancora acidula, portava a sapori fruttati e lievemente speziati. Una gradita sorpresa da un formaggio che non conoscevo.




(4) - Cahill's (Irlanda) original Irish Whiskey
Si tratta di un "cheddar" cerato, stagionato una decina di mesi, ottenuto da latte di pecora e mucca, pastorizzati. Viene prodotto utilizzando uno whisky irlandese che ne connatura in pieno lo stato gusto-olfattivo. Morbido ed aromatico ricorda, oltre al fondo di whisky, la frutta secca ed un caramello amaro. Giusta posizione prima del formaggio erborinato. 



(5) - Roquefort DOP (Francia)
Il Roquefort è stato il primo formaggio a ottenere l'allora marchio DOC (1925). Celeberrimo, deve essere affinato nelle grotte di Roquefort-sur-Soulzon nel sud della Francia, dove ci sono le condizioni ideali per lo sviluppo del nostro amico "Pennicilum Roqueforti". Quello degustato, comunque di media qualità come più volte ricordato (150gr a meno di 2,00 €), si è difeso benissimo con una pasta candida, umida, gradevolmente venata dal Pennicilum, quasi friabile, di gusto intenso caratteristico. Chiari sapori ovini ne hanno poi caratterizzano il lungo finale. 



Vino (325) : PINOT NOIR RISERVA 2017
Cantina : Cantina Produttori San Michele Appiano - Appiano sulla Strada del Vino BZ 
Denominazione : Alto Adige DOC
Vitigno : Pinot Nero 100% 
Alcol: 14,0% Vol.





Questo Pinot Noir Riserva matura almeno due anni in cantina e si distingue subito per eleganza e preciso equilibrio. Da viti mature (6÷26 anni), viene prodotto da uve raccolte manualmente e selezionate, fermentazione in acciaio ed affinamento fra legno piccolo e botti grandi appunto per circa due anni.

Di un bel rosso rubino, cristallino e consistente, colpisce subito al naso con note decisamente erbacee e lievemente terrose di grande eleganza. Non mancano sensazioni fruttate, di frutta rossa, ciliegia e lampone in primis, e poi, per diluizione, si vira verso un floreale di violetta. In bocca fresco, poco tannico, equilibrato da un buon grado alcolico fonte di struttura e morbidezza. Chiude ancora con gradevoli ricordi terrosi e di fresca frutta rossa. 




Accordo di elezione con le prime quattro tipologie, la morbida ma rustica struttura del vino ha in pieno incontrato le aromatiche tendenze dolci dei formaggi. Un discorso parte per il Roquefort, che notoriamente non è bene abbinare con i vini rossi, comunque non è andata proprio malissimo: una ottima degustazione con un "dignitoso" finale. 



19 Ottobre 2020, Rovigo via X Luglio, in famiglia. 

domenica 15 novembre 2020

RU11: HAITI RHUM 2004 SELEZIONE SAMAROLI

Rhum maturato in Scozia
Imbottigliato in Scozia nel 2013
Barile n. 13 - Bott. n° 339 di 550
Alcohol by volume: 45%
Rhum di stile Agricolo (prodotti con succo di canna vergine)
Dicitura "RHUM” = (stile francese) 




Lo stile dei Rhum di Haiti è Clairin, che significa "rhum agricole" nella lingua locale. Ci sono 532 distillatori sull'isola ma probabilmente il nostro è stato prodotto dalla famosissima distilleria Barbancourt. 
Si è presentato di un brillante Giallo Dorato, estremamente trasparente, notevole consistenza. 
Alla prima rapida olfazione, a bicchiere fermo, l'alcol dormiente ha permesso di intuire importanti note legnose, dolci di "legno" nobilitato da precedenti impieghi (Sherry?).
La seconda olfazione, avvicinando il naso in mondo più deciso al bicchiere, ha portato a delicate sensazioni floreali di fiori gialli, tipologia “tarassaco” tanto per intenderci. 
La terza olfazione, introducendo in naso nel bicchiere, ha incrementato decisamente le precedenti note floreali, che piano piano hanno virato su note più complesse, agrumate, speziate, balsamiche. 





Infine, roteando il bicchiere, si sono sintetizzate le importanti sensazioni olfattive precedentemente "intuite", in un complesso appagante e di grande personalità che ha chiuso, per diluizione, verso note di mandorla e di noce di cocco. 
Palato non subito gentile ma che ha lasciato presto il posto a note più vellutate con spezie dolci, cacao e vaniglia, con un persistente retrogusto di frutta secca.

Decisamente un "grande" distillato che dopo la degustazione, impegnativa, proprio non poteva esimersi da un "grande" abbinamento: cioccolato in "veste massima" con il favoloso "Dolce Gianduiotto" della Pasticceria L'Abbazia di Badia Polesine ... Vi garantisco, vale una deviazione!!!



13 novembre 2015, Trattoria "al Ponte" di Lusia (RO) con Luciano R.

mercoledì 11 novembre 2020

Vino (324) : JEIO PROSECCO BRUT BISIOL 

Cantina: Bisiol Desiderio & Figli srl - Valdobiadene TV 
Denominazione : Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG 
Uvaggio: 85% Glera, 15% vitigni autoctoni
Gradazione alcolica: 12,5 % Vol.




E' noto che non sia un amante del Prosecco; anni '80 e moda nascente dell'aperitivo, dal nostro mi sono pian piano indirizzato verso i Metodi Classici, in primis Trento DOC in Italia, e piccole Maison RM nella Champagne. Però qualche volta, nelle giuste condizioni, non disdegno di pasteggiare con il Proseccco che abbino prevalentemente con i fritti, sia di pesce che di verdure.
Tra le scelte che potevo fare ho impattato in questo Jeio Brut di Bisiol, che non conoscevo, e che mi ha piacevolmente sorpreso. Con almeno l'85% della classica Glera presenta colore giallo paglierino, bollicine sufficientemente fini e persistenti, toni fruttati e fioriti al naso, con facilissimi riconoscimenti agrumati, ed ancora, mela gialla, goccia d'oro e fiori bianchi. In bocca una spiccata mineralità non disgiunta da una discreta freschezza, grande piacevolezza con un finale asciutto e pulito. 


Ottimo pranzo di lavoro, in quel di Portogruaro VE, con un'onesto fritto misto che si è giovato appieno della freschezza e della mineralità del vino; tendenza dolce e contenuta grassezza del piatto infatti si sono magicamente integrati sino ad ottenere un gustosissimo e quasi armonico risultato.



05 Novembre 2020, Ristorante Pizzeria Vecchio Pilsen, Portogruaro VE con Matteo A.


 

venerdì 6 novembre 2020

F(33): DEGUSTAZIONE BIO FORMAGGI CANSIGLIO

I prodotti del Bio Cansiglio sono realizzati solo con il latte dei Soci in conformità con le norme internazionali e nazionali (I.C.E.A. - Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale) di agricoltura biologica. Gli animali sono allevati nel rispetto dei ritmi naturali e nutriti con alimenti provenienti esclusivamente da coltivazione biologica.

La nostra degustazione sarà caratterizzata da quattro stagionature:

- Casera del Cansiglio 25 giorni

- Cansiglio Fresco 60 giorni

- Cansiglio Mezzano 180 giorni

- Cansiglio Stagionato 360 giorni

I formaggi degustati sono stati acquistati nell'Agriturismo "Bar Bianco" in Cansiglio e degustati, ovviamente, in ordine crescente di stagionatura. Sono tutti prodotti con latte vaccino biologico proveniente esclusivamente da allevamenti dell’altipiano Tambre- Spert-Cansiglio.




Casera del Cansiglio 25 giorni
Formaggio non pressato, morbido e delicato con pasta semicotta ancora elastica e di un delicato colore giallo paglierino. La crosta è sottile, il sapore e dolce, suadente, decisamente gradevole, poco impegnativo... il formaggio giusto per iniziare.

Cansiglio Fresco 60 giorni
Formaggio pressato prodotto con latte intero pastorizzato, a pasta compatta leggermente bucherellata. La crosta è già dura lievemente zigrinata. La pasta è di colore giallo paglierino, intensa ma morbida, ha una consistenza compatta, dolce in prima battuta, lattico ma già personale, si percepisce una leggera nota erbacea stemperata dalle ricordate sensazioni di dolcezza. Una attenta masticazione porta ad un gradevolissimo finale appena appena piccante. 

Cansiglio Mezzano 180 giorni
Formaggio pressato prodotto con latte intero pastorizzato, a pasta compatta con diffusa occhiatura. Crosta dura e liscia mostra già la fascia più scura del sottocosto in un formaggio ancora giallo paglierino. Presenta aromi con note di evoluzione verso sentori erbacei intensi che evolvono, con lenta masticazione, verso note anche fruttate. Note piccanti non eccessive retrogusto finale di frutta secca.

Cansiglio Stagionato 360 giorni
Formaggio pressato prodotto con latte intero pastorizzato, a pasta friabile di color giallo con venature biancastre. Le note olfattive sono orientate verso la frutta secca, nocciola in primis. I sapori sono evoluti, una spaziatura dolce ma personale si somma a note sapide e di contenuta piccantezza, retrogusto finale, piacevole di orzo tostato. 



Vino (323) : KALTERERSEE AUSLESE SATTEL 2019 DOC

Cantina : Cantina Produttori San Michele Appiano - Appiano sulla Strada del Vino BZ 
Denominazione : Alto Adige DOC
Vitigno : Schiava 100% 
Alcol: 13,0% Vol.



Il Sattel è un vigneto posto sulle colline che fanno da quinta alla celebre Strada del Vino nel territorio attorno al lago di Caldaro in Alato Adige . Esso produce una Schiava armonica, morbida e setosa che assicura una beva franca e fruttata. Il termine "Auslese" signica "Scelto" ed appunto per questo vino vengono vendemmiati solo i grappoli più maturi che sono quindi vinificati separatamente. 

Di un bel rubino chiaro, trasparente e cristallino denota già alla vista caratteristiche di freschezza e di pronta beva. Al naso sentori fruttati e floreali, con ciliegia, ribes e note mandorlate per i primi, ed una precisa violetta per i secondi. In bocca, questa morbida Schiava, dona, oltre la già definita freschezza, caratteristiche di fragranza su note fruttate, morbidi tannini e un decreto e piacevolissimo finale.




Accordo di elezione con i formaggi del Cansiglio seguendone appieno l'evoluzione gusto-olfattiva dovuta alle diverse stagionature. La morbida freschezza ed il suadente fruttato hanno incontrato appieno le tendenze dolci dei formaggi che si sono ulteriormente giovati della carica aromatica del vino in un matrimonio decisamente indovinato.


23 Ottobre 2020, Rovigo via X Luglio, in famiglia. 

domenica 11 ottobre 2020

Vino (322) : RAIMONDA BARBERA D'ALBA 2011 DOC

Cantina : Fontanafredda - Fontanafredda CN 
Denominazione : Barbera d’Alba DOC
Vitigno : Barbera 100% 
Alcol: 13,5% Vol.




E una Barbera d'Alba ottenuto da un'attenta selezione di uve provenienti da vigneti localizzati nei Comuni di Serralunga d'Alba, Monforte e La Morra, parte di proprietà aziendale e parte di vignaioli che tradizionalmente conferiscono la loro produzione viticola a Fontanafredda.

Un vino maturo ma piacevolissimo, ancor rosso rubino ma con ovvi riflessi granati, limpido. Un naso accattivante con frutta rossa evoluta ma ancora chiari sentori floreali. Si sentono tutti i mesi trascorsi in legno con belle note vanigliate e speziate, rese evidenti anche dall'invecchiamento in bottiglia. In bocca è pieno, corposo con ancora una discreta spalla acida, secco, di grande vitalità per merito degli equilibrati tannini.



 

Abbinamento "sui generis" con un corposo e complesso Hamburgher; il vino ha nobilitato il piatto sposandosi a meraviglia con le sapide e speziate "untuosità" in virtù della persistenza gusto-olfattiva e della centrata nota tannica. La giusta freschezza inoltre ha armonizzato le note complesse delle salse sino ad un buon piacere finale: esperienza che val la pena ripetere magari con una Barbera più giovane!!





07 Ottobre 2020, Old Wild West Monselice PD, con la famiglia.


mercoledì 7 ottobre 2020

Vino (321) : WEEGMULLER RIESLING HERRENLETTEN 2016 ALTE REBEN

Cantina : Weingut Weegmüller - Neustadt Palatinato (D)
Denominazione : Deutscher Prädikatswein Spätlese
Vitigno : Riesling 100% 
Alcol: 15,0% Vol.
Note: Alte Reben (Vecchie Viti)




Weegmuller, antica famiglia di origini nobiliari di Zurigo, emigrò dalla Svizzera alla terra del Reno nel 1657 e iniziò lì a produrre vino nel 1685. L'azienda è rimasta nelle mani di famiglia da ben 11 generazioni, creando vini impressionanti per il loro frutto, la freschezza e l’eleganza. Il paese Haardt è conosciuto anche come “il balcone del palatinato”, balcone che si apre sulla Valle del Reno in un ambiente pedoclimatico unico, caldo sui generis per la zona, con produzione, oltre alla vite, di mandorli, limoni, fichi. Tappo a vite ... nessun problema per vini da bere giovani, ideale!




Da questo "terroir" ne esce un vino giallo abbastanza intenso, con riflessi grigio-verdolini, decisamente cristallino, di ottima consistenza. Al naso esprime profumi "caldi", ananas, pesca gialla, pompelmo rosa, erbe aromatiche e fiori gialli. Importante ed intensa la chiusura minerale, caratterizzante!!




In bocca fresco ma quasi abboccato, morbido e caldo, segna il palato con succosa sensazione frutto-minerale, importante e non usuale; persistente, chiude con una vibrante complessità agrumata che lo fa sembrare un "vino del Sud". Calda ed inaspettata Germania!!
Denominazione Prädikatswein, la vetta delle denominazioni tedesche, e poi Spätlese nel significato di raccolto tardivo che si sente tutto in degustazione come descritto. Molteplici abbinamenti possibili per questo vino con pesce, carni bianche e formaggi a crosta fiorita; per Noi un grande aperitivo che si è magnificamente abbinato sia sul baccalà mantecato che sulle tartine di salmone in virtù della grande struttura, della mineralità e dell'equilibrato residuo zuccherino. 





Varie date Estate 2020, Franchin Lounge Bar a Rovigo con gli Amici del bar ed il mitico Joe.

lunedì 5 ottobre 2020

Vino (320) : TRIARII 2019 GRECO DI TUFO

Cantina : Macchie S.Maria Cantine - Caponi AV
Denominazione : Greco di Tufo D.O.P. D.O.C.G.
Cépages : 100% Greco
Alcol: 13,5 % Vol.




I "Triarii" erano soldati leggendari della milizia romana, e qui il termine scelto dall'enologo Oreste De Santis per descrivere questo leggendario, antico vitigno bianco.

Dunque un "Greco" di riferimento, fermentazione in acciaio a bassa temperatura, affinamento per 4 mesi in serbatoio con conseguente refrigerazione e filtrazione. Operazioni queste che lasciano intatte le tipicità del vino, nobilitate qui da uve provenienti da viti di circa 20 anni.





Giallo paglierino con riflessi dorati, presenta buona consistenza. Un naso espressivo con fiori di Tiglio e Frutta Gialla, vira, per diluizione verso note sfumate di Nocciola. Decisamente fresco in bocca non manca di una certa mineralità, bella e decisa la nota fruttata in un complesso lungo e comunque discretamente morbido. Si adatta perfettamente alla cucina di mare; provato su alici fritte, spaghetti all'astice e grigliata finale di crostacei si è esaltato. La freschezza con la tendenza dolce e la moderata grassezza di una magica frittura di alici; grande complicità con i crostacei, nella pasta e nella grigliata, in virtù della giusta mineralità e della particolare nota fruttata. Si può far meglio ma qui siamo ... avanti bene!!





18 Settembre 2020, Ristorante "Nisida" San Martino di Venezze RO, con Eugenio B. e Maurizio G.

lunedì 14 settembre 2020

Vino (319) : ES PIU' SOLE 2012

Cantina : Gianfranco Fino - Sava TA
Denominazione :  DOCG Primitivo di Manduria - Dolce Naturale
Vitigno : 100 % Primitivo
Alcol: 15,0% Vol. 





I vari Primitivi di Manduria di Gianfranco Fino, il cui nome è "Es" è un chiaro omaggio al principio di piacere elaborato a inizio Novecento da Freud, il  celebre medico viennese padre della psicanalisi, nella sua teoria dell'inconscio. L’Es è l’espressione psichica dei bisogni pulsionali che provengono dal corpo, il serbatoio dell’energia vitale, l’insieme caotico e turbolento delle pulsioni, la volontà di ottenere il piacere a ogni costo. Ma torniamo con i piedi per terra, associamo al nome scelto per questo vino alla sua possibilità di dare piacere, o meglio piacevolezza, lontano ovviamente e su un livello inferiore rispetto a quello sublimato da Freud. 
Viti di 60 anni su terreno pianeggiante, questo Primitivo con appassimento sulla pianta, viene fermentato in rovere francese, dopo 2-3 settimane di contatto sulle bucce viene svinato e passato, con pulizia dalle fecce grossolane, in barriques, nuove e di secondo passaggio, per almeno 9 mesi; dopo l'imbottigliamento matura in vetro almeno per altri 9 mesi.




Si ottiene un vino rosso rubino profondo, impenetrabile di estrema consistenza. Un naso infinito di amarena, prugna e frutti rossi. E poi ancora note balsamiche ben fuse sulle sensazioni secondarie di cioccolato e tabacco. Il passaggio in legno si sente tutto, l'usuale sentore di vaniglia viene qui concentrato sino ad un espressa sensazione di liquirizia. In bocca dolce, di estrema morbidezza, con tannini evoluti e setosi. Grande persistenza in un finale evoluto di cacao, carruba e frutta nera in confettura.

Consigliato dalla rete come ideale per accompagnare il dessert o come vino da meditazione, noi abbiamo voluto abbinarlo a dolci evoluti al cioccolato. 



Un grande abbinamento "di struttura" con gli attori sicuramente all'altezza; alcol e succulenta, dolcezza/morbidezza con la tendenza amarognola, intensità e persistenze in grande equilibrio. 
Non è la prima volta che un rosso dolce evoluto diviene interessante per il difficile problema di abbinamento con il cioccolato; abbiamo parlato di "struttura" ed è appunto quella la chiave di lettura per avvicinarsi alla soluzione... o giù di li!!
 

15 Settembre 2020, Trattoria "al Ponte" di Lusia RO, con Luciano R.

sabato 5 settembre 2020

F(32): DEGUSTAZIONE FORMAGGI CASEIFICIO KRAL

Si tratta di una azienda famigliare posta nella Val Sarentino in provincia di Bolzano. Si trova a 1.540 metri sul livello del mare a Sarntal, direttamente sotto il Penser Joch (2.211 m) appunto nelle Alpi Sarentine. Molto famosa per la produzione di salumi produce anche formaggi di qualità, da latte fresco intero, alcuni dei quali saranno oggetto della nostra degustazione. La produzione dei formaggi non segue particolari disciplinari e di fatto vengono chiamati generalmente "FORMAGGIO DEL CONTADINO CON LATTE INTERO .... " e dando il riferimento del tempo di stagionatura. Di seguito i formaggi in ordine di degustazione.





1- BERGZIEGENKÄSE AUS VOLLMILCH (FORMAGGIO DEL CONTADINO AL LATTE INTERO DI CAPRA) - Stagionatura 2 mesi

Formaggio a crosta fiorita, presenta una pasta avorio di estrema cremosità, delicata e fondente. Leggera punta di acidità ben integrata nell'insieme gusto-olfattivo. Note lattiche al naso che portano la mente verso lo yogurt, ed ancora note vegetali di erba bagnata e finale appena appena animale... di capra! 


2- BERGZIEGENKÄSE AUS VOLLMILCH (FORMAGGIO DEL CONTADINO AL LATTE INTERO DI CAPRA) - Stagionatura 4 mesi

Formaggio a crosta lavata presenta il classico colore rossastro con evidente umidità. Acidità minore del precedente, gusto caprino attenuato. Il formaggio è quasi burroso, avvolgente, la persistenza aromatica è importante, l'intensità elevata. Decisamente interessante!! 


3- BERGZIEGENKÄSE AUS VOLLMILCH (FORMAGGIO DEL CONTADINO AL LATTE INTERO DI CAPRA) - Stagionatura 6 mesi

Ancora un crosta lavata, più matura della precedente, evanescente umidità. Al maso, privo di acidità, l'olfazione si indirizza verso note lattiche di burro fuso, fieno secco, noce e frutta secca; il ventaglio olfattivo è ampio, il gusto è saporito, con una buona persistenza. 




4- BERGKÄSE AUS VOLLMILCH (FORMAGGIO DEL CONTADINO AL LATTE INTERO VACCINO) - Stagionatura 6 mesi

La crosta è già ben definita di color giallo-marron. La pasta è compatta con tipica occhiatura diffusa ad occhio di pernice. Il colore è giallo paglierino con sapori di erbe e fiori di montagna. Si percepisce sapido, ancor morbido, ma non adesivo, ne untuoso.


5- BERGKÄSE AUS VOLLMILCH (FORMAGGIO DEL CONTADINO AL LATTE INTERO VACCINO) - Stagionatura 10 mesi

La stagionatura colora la crosta fino ad arrivare a un deciso marrone. Il colore è giallo scuro sul bordo, più dorato all'interno. Sentori complessi, decisi di erbe e fiori di montagna. Lievemente piccante, risulta deciso al palato, ottima persistenza su note terrose e di fieno secco.



Vino (318) : GEWÜRZTRAMINER AURATUS 2015
Cantina : Ritterhof srl Cantina - Kaltern · Caldaro BZ
Denominazione : Alto Adige Doc
Vitigno : 100% Gewürztraminer
Alcol: 14,5% Vol.
Vincitore " Tre Bicchieri" Gambero Rosso 2015


Un interessante Gewürztraminer ricavato da uve selezionate della classica zona di Termeno sulla Strada del Vino dell’Alto Adige. Le viti crescono attorno ai 400 metri sul livello del mare su terreni argillosi e sabbiosi. Macerazione a freddo prima della pressatura, fermentazione a bassa temperatura ed affinamento sui lieviti per un prodotto di sicuro pregio.





Alla vista si presenta con un colore giallo dorato, decisamente cristallino e sfumature appena appena grigie. Al naso esprime aromi intensi, che si aprono con note floreali di rose e garofani e si evolvono verso decise sensazioni di spezie dolci, forse eccessive in ottica "finezza". Comunque grande equilibrio in bocca, freschezza ed alcol in accordo, corpo e aromaticità importanti per un vino che trasmette al palato la perfetta maturazione delle uve in un ambiente di magica esposizione. Lungo finale di grande persistenza gusto-olfattiva su note di pesca gialla, pera matura ed ancora le spezie dolci.




Magia in abbinamento con i formaggi descritti, prodotti nella stessa zona. Importanti concordanze gusto olfattive con i tre formaggi caprini, completamente esaltate nel "6 mesi" in grado di far pensare all'armonia. I più strutturati formaggi vaccini, degustati per ultimi, hanno notevolmente beneficiato della alcolicità, per le succulenze indotte dalle stagionature più lunghe, e dalla grande morbidezza del vino capace di accordarsi con le non banali sapidità. 



17 Agosto 2020, Rovigo, via X Luglio, con la famiglia.