venerdì 27 febbraio 2015

Vino (112) : PEDRO XIMENEZ SOLERA 1927 ALVEAR


Bodegas: Alvear - Montilla, Córdoba (Spagna)  
D.O. : Montilla-Moriles 
Uvaggio: Pedro Ximénez 100%  
Gradazione alcolica: 16,0 % Vol.

Nel 1729, Don Diego de Alvear y Escalera fondò a Montilla Alvear, la più vecchia cantina dell’Andalusia.
Questo Pedro Ximénez viene ottenuto con il metodo chiamato “criaderas y soleras”; il tempo di stazionamento nella Solera è di circa 5 anni, la particolarità è che la soleras è in funzione ininterrottamente dal 1927 e quindi da quasi 90 anni.


Prodotto decisamente splendido con un color mogano con unghia giallo iodato, di enorme consistenza con lacrimazione lenta e ravvicinata come deve essere un vero Pedro Ximénez.
Naso intenso e complesso di cioccolato al latte, caffè, frutta cotta ed uvetta; fine e non stucchevole in quanto si riconoscono anche note floreali di rosa appassita e ciclamino.


In bocca dolce, suadente, con spalla acida che gli dona piacevolezza; si riconoscono nettamente il sapore del caramello, della prugna cotta e del dattero.
Finale lunghissimo con la stratificazione gustativa che si allegerisce lasciando in bocca chiare note di fichi secchi e liquirizia.


Un gran prodotto che costa relativamente poco e che permette a tutti di entrare in sintonia con questi vini che oramai, persa la stucchevolezza degli anni '80, sono tessuti su una significativa spalla acida che li rende decisamente piacevoli ed accattivanti.        
E' chiaro che un salame di cioccolato si assume la responsabilità di fornire un abbinamento da ricordare!!



19 febbraio 2015, Trattoria "al Ponte" di Lusia, con Eugenio B., Giovanni B., Maurizio G.

sabato 21 febbraio 2015

Vino (111) - Vieux Chateau Perey 2006 - Saint Emilion Grand Cru


Azienda: Société Civile Château Malleprat - Martillac (France)
Denominazione: Saint Emilion Grand Cru AOP (Bordeaux)
Vitigni :  80% Merlot, 10% Cabernet Franc e il 10% Cabernet Sauvignon
Gradazione : 13,0 %Vol



Il Saint Emilion Grand Cru AOP Vieux Chateau Perey 2006 proviene da un piccolo Château situato a St. Sulpice de Faleyrens: è un blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
Si tratta di un'area piuttosto lontana dall'estuario della Gironda ed è considerata fra le zone più importanti di Bordeaux. 
La regione si estende nei pressi della città di Libourne, lungo il corso del fiume Dordogna, ed è terra di vocazione per il Merlot, che impiegato in percentuali importanti porta a vini molto più rotondi e morbidi di quelli del Médoc; classe ed eleganza sono i tratti distintivi della zona.


Non sfugge a questa descrizione il nostro vino, vino del solito supermercato, ma non per questo banale anzi...  
Alla vista si presenta con un colore rosso rubino brillante e sfumature appena appena aranciate, profondo e consistente. 
Al naso rivela decisa personalità con aromi intensi, puliti e gradevoli che si aprono con note di amarena, prugna e pepe nero seguite da aromi di mirtillo, mora, tabacco, liquirizia, vaniglia e accenni di cacao. 
In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco leggermente tannico e leggermente fresco comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, buoni tannini. Il finale è abbastanza persistente con ricordi di amarena e prugna anche se lievemente "selvatici".


Vino ideale per la cacciagione ha trovato un eccezionale abbinamento con un risotto al fagiano, vecchia ricetta che rispolvero ogni tanto quando qualche amico cacciatore me ne regala uno.



Il fagiano viene lardellato, riempito di erbe aromatiche, passato in tegame sino a completa caramellizzazione; il risotto è una variante di quello alla milanese e viene servito con il pennuto disossato e condito con il fondo di cottura.
Per ora accontentatevi delle foto, la ricetta prima o dopo .... 

  


25 gennaio 2015, via X Luglio - Rovigo, con la famiglia.

domenica 1 febbraio 2015

Vino (110) - MILLE SABORDS 2012

Domaine: Damien Bureau - Chanzeaux - (Maine e Loira)
Région : Vallée de la Loire 
Vitigni : Chenin Blanc 100% 
Gradazione : 13,0 %Vol



Un Vino ed un Produttore di riferimento per i vini biologici e naturali; uno Chenin Blanc di grande mineralità, che da un sensazione quasi pietrosa, con una salivazione che chiamata subito ad un altro bicchiere e soprattutto mi porta verso considerazioni sui vini biologici, che solo pochi anni fa non avrei mai pensato di poter fare.
Considerazioni che quasi mi spaventano (dal punto di vista enologico) perché siamo di fronte a vini setosi, sottili, puri (?) e difficilmente, dopo un ulteriore affinamento delle tecniche di produzione, si potrà tornare indietro.


Comunque, si presenta con un bel color giallo limone, non limpidissimo, ma accattivante,  che indirizza verso aspettative di freschezza e mineralità.
Ed infatti naso porta con sé anche alcune note di acidità volatile, che non nascondono però i sentori di frutta gialla, le note agrunate e un deciso sentore di mora (?) che mi ha stupito i quanto in contrasto con la tipologia e l'usualità. 


In bocca puro, fresco, con una superba salinità che colpisce il palato, non spigoloso però, in quanto seppur tutto teso verso le durezze, presenta, come detto, sensazioni di setosità che  ricordano il burro.
Lunga chiusura con note ammndorlate segno innegabile di pulita mineralità.

Mi sono divertito a mettere in dubbio le mie certezze.


Enoteca La Misticanza - Monselice (PD), 20 Dicembre 2014, con Marco T.