lunedì 28 dicembre 2020

(89) - CUCINA : MELANZANE E RICOTTA GRATINATE

Un antipasto od una entrée per un pranzo importante o per una occasione informale, semplice, ma di sicuro effetto, si prepara facilmente, per un risultato sicuro; solo un pò di attenzione nel far perdere alle melanzane la maggior parte dell'acqua di vegetazione. 


Ingredienti (4 persone)

- 1 melanzana media da dividere in 4 spicchi
- 200 gr di ricotta
- pane grattugiato 6 cucchiai
- olio evo 4 cucchiai
- sale, pepe nero macinato al momento




Spurgate la melanzana sotto sale per un'oretta prima di procedere alla cottura. Dopo averla lavata, dividetela in 4 spicchi e cospargerete con del sale grosso, coprite con un piatto e sistemate sopra un peso per favorire lo spurgo.

Nel frattempo miscelate il pane grattugiato con il sale, il pepe e l'olio e fate andare in un tegame il composto sino ad un buon grado di tostatura.

Sistemate le melanzane e la ricotta divisa anch'essa in 4 pezzi, su una placca da forno, cospargete con abbondante composto di pane tostato ed infornate a 180° per 25÷30 minuti. Servire subito componendo il piatto con melanzana, ricotta ed ancora un pò di composto tostato servito a parte.



Accompagnare con un vino bianco semplice, magari "frizzante", come quello nella foto, un Garda DOC Frizzante - La Pieve da Garganega in purezza, senza grandi pretese ma di garantita piacevolezza sul piatto.



25 Dicembre 2020, "NATALECHIUSINCASA", Via X Luglio, Rovigo in famiglia.

venerdì 25 dicembre 2020

Vino (330) : CHÂTEAU D'YQUEM 1981

Domaine : Château d'Yquem - Sauternes FR
Denominazione : Bordeaux Premiers Crus Supérieur
Vitigno : 80% Semillon, 20% Sauvignon
Alcol: 14,0% Vol.


Il Sauternes di Château d'Yquem è uno dei vini più importanti al mondo, non è certo necessario che lo dica io, comunque già nella classificazione dei Bordeaux del 1855, dovuta a Napoleone III, il vino in questione era riconosciuto, il solo vino bianco, come "Premiers Crus Supérieur" definizione che ancor oggi, da solo, detiene.





Non voglio dilungarmi ulteriormente in quanto di note e notizie su questo vino la rete ne fornisce ad iosa, ricordo solo che questo assaggio mi è stato offerto da un vero amico, giovane e grande sommelier, al quale va la mia completa riconoscenza. Di seguito la mia degustazione.

Da una annata riconosciuta da qualcuno "eccezionale", il vino si presenta giallo ambrato con ancora precisi ricordi dorati, cristallino, di estrema consistenza.

Bouquet intenso decisamente speziato, dove le note di zafferano si uniscono a quelle di incenso in un impatto "magico", raro, elegante, anche con note fruttate evolute quali melone e frutta tropicale disidratata, ed ancora gessosa mineralità non disgiunta da una chiusura olfattiva appena vanigliata.

In bocca "impattante", piacevolmente viscoso, ancora fresco (dopo quasi 40 anni), ed appunto dolce non dolce, ritrova le note precise di zafferano che evolvono per diluizione verso la mandorla, la speziatura del tè ed una leggera affumicatura finale.

Che volete che vi dica ... grazie Matteo Bressan!!!


17 Dicembre 2020, La Peca - Ristorante due stelle Michelin, Lonigo VI.

Vino (329) : DEGUSTAZIONE VINI DELLA GEORGIA

GEORGIA: … QVEVRI (E IL RESTO SCOMPARE)
Con i Senzagiacca GV a "LaTappa" - Rovigo - 28 Novembre 2020 


Il vino prodotto con il metodo tradizionale georgiano lo rende sostanzialmente unico; un mondo affascinante, ricco di profumi e storia, nel quale recitano un ruolo di primo piano i "QVEVRI", tradizionali otri di argilla cotta che custodiscono i vini, prodotti con metodi di vinificazione tradizionali dove tutte le parti del grappolo trovano la loro dimensione produttiva. Il processo di vinificazione, identico per tutti i metodi, prevede che, dopo una soffice pigiatura, il mosto sia messo nei qvevri.
 

Un esempio di Qvevri di altezza 3,00 m


La fermentazione alcolica inizia spontaneamente con l'azione dei lieviti indigeni; durante questa fase, di una decina di giorni circa, il qvevri rimane aperto per consentire all'anidride carbonica di uscire dal recipiente e permettere di spingere sul fondo il cappello di vinacce a favore dell'estrazione dei polifenoli e delle altre componenti presenti nelle vinacce. La temperatura di fermentazione viene controllata naturalmente; è il fresco della terra nella quale le anfore sono interrate che la mantiene relativamente bassa. A fermentazione conclusa, le vinacce si depositano sul fondo restando, solo in piccola parte grazie alla particolare forma del qvevri, a contatto con il vino. I qvevri sono riempiti fino all'orlo con altro vino della medesima tipologia; un semplice coperchio viene appoggiato sopra l'apertura fino al completamente della successiva fermentazione malolattica. 




Completato il processo fermentativo, il qvevri viene chiuso ermeticamente sigillando il coperchio con argilla o cera e coprendolo con uno strato di sabbia. Le pareti del qvevri, nonostante la chiusura ermetica, permettono una lenta ossidazione del vino ed è in questa ossidazione che sta la magia di questi vini inimitabili. I sei vini che abbiamo assaggiato, di seguito elencati, provengono da varie zone (vedi cartina) ed hanno costituito uno spaccato (a mio avviso comunque) significativo di questa storica tipologia.




1 - CHKHAVERI "AMBER DRY" 2018 - ZURAB TOPURIDZE

Chkhaveri Amber di Zurab Topuridze è un vino bianco ottenuto da uve chkhaveri in purezza, vitigno autoctono georgiano, l'estensione del vigneto da cui proviene è di appena 0.4 ettari, lavorati in biologico. In cantina la fermentazione avviene spontaneamente in anfora e l'affinamento si prolunga per 10 mesi nello stesso contenitore. E' un vino di grande corpo, fruttato ed elegante, fresco e minerale, un prodotto di vera nicchia per un totale di 2000 bottiglie prodotte.

Nel bicchiere si presenta giallo ambra brillante, di grande consistenza, avvicinando il naso abbiamo percepito una forte intensità e finezza di profumi, con la mela candita, il timo, la ginestra, l'albicocca e un accenno di frutti esotici. In bocca è risultato morbido e sapido, di grande freschezza, perfettamente equilibrato.

Abbinamento: Carpaccio di Salmone marinato.



2 - CHKHAVERI "ROSÈ DRY" 2015 - ZURAB TOPURIDZE 

Stesso vitigno del precedente ma vinificato nella parte bassa del qvevri. Alla vista si presenta rosa salmone brillante, di buona consistenza, al naso è intenso e persistente, abbiamo sentito i frutti rossi, i fiori secchi, una leggera speziatura, la ciliegia sotto spirito e la macchia mediterranea. In bocca morbido e minerale, giustamente acido e dal tannino delicatissimo, appena percettibile. Lungo il finale, è veramente un vino da ricordare!

Abbinamento: Filetto di Tonno scottato.



3 - RKATSITELI “LIMITED RESERVE RCHEULI QVEVRI” 2014 - TCHOTIASHVILI

La storica cantina Tchotiashvili elabora questo pregiato Georgian Wine Rkatsiteli “Limited Reserve Rcheuli Qvevri”2013 a partire da una delle migliori bacche bianche locali, il Rkatsiteli. L’intera vinificazione, incluso l’affinamento, è svolta all’interno del “Qvevri”, come ricordato.

Si presenta dorato con riflessi color ambra. Il naso si esprime con sentori intensi di albicocca e frutta candita, con un richiamo di miele e nocciola. In bocca è corposo e poggia su una spina dorsale acida e sapida, con una sensazione tannica delicata. Ottima la persistenza.

Abbinamento: Tonnarelli ai 3 pepi e crema di pecorino





4 - SAPERAVI GRAND CRU "AKHAOEBI" 2018 - OUR WINE

Il Georgian Wine Saperavi Grand Cru "Akhaoebi" di Our Wine viene elaborato prevalentemente dalle uve rosse autoctone Saperavi. La vigna di provenienza, "Akhaoebi", è di circa 1,25 ettari, lavorata completamente in biodinamica, e poggia su un suolo nero di natura marnosa. Le viti hanno circa 21 anni di età media. La raccolta è manuale e la fermentazione, con le bucce e i raspi, avviene per 6 mesi in kvevri, con affinamento negli stessi per ulteriori 24 mesi.

Alla vista, il vino si presenta rosso rubino profondo, impenetrabile. Il naso si schiude su sentori intensi di frutti di bosco e di fiori, con richiamo di spezie, di animale e di terra. In bocca, il sorso è strutturato, concentrato e potente: grande componente acida e sapida e maestosa trama tannica. Chiude lungo su note fruttate e speziate.

Abbinamento: Mini Burgher di maiale sfilacciato



5 - LIPARTANI QVEVRI DRY RED 2015 - LIPARTIANI WINES

Un vino ottenuto da uve rosse Saperavi e Tavkveri con vinificazione "Qvevri" nei ricordati vasi di argilla interrati nel terreno che consentono un buon controllo della temperatura. Viene affinato poi per 12 mesi sempre in "Qvevri", presenta un colore melograno ed un naso tessuto su sentori di frutti rossi maturi, poi prugne rosse, mora, pepe nero e poi note "argillose" con appunto "sentori di terra". in bocca tannini setosi, con equilibrata sensazione di acidità; buona persistenza aromatica.

Abbinamento: Filetto di manzo lardellato con zucchine fritte



6 - KVANCHKARA SEMI SWEET RED 2016 - KHAREBA WINES

Forse il vino georgiano più noto, il Khvanchkara è ottenuto dall'antico vitigno georgiano Alexandreuli. Si presenta di colore rubino profondo, ofre al naso profumi decisamente di frutta rossa; le particolari note percepite di "ciliegia speziata" sono di fatto uniche e non trovano riferimento in altre tipologie. In bocca è moderatamente dolce, "Semi Sweet" come dichiarato, presenta sapori associabili a frutta rossa speziata con tannini delicati integrati da sottili toni di rovere.

Abbinamento: Sbrisolona casalinga


I Senzagiacca GV ed i vini della serata




venerdì 18 dicembre 2020

Vino (328) : PÀSSITO? 2018 SANTA COLOMBA

Cantina : Az. Agr. Santa Colomba - Lonigo VI
Denominazione : IGT Veneto
Vitigno : 100% Garganega 
Alcol: 14,5% Vol.




La Az. Agr. Santa Colomba ha preso in gestione la tenuta dai Padri Pavoniani, una storica realtà, prevalentemente scolastica di Lonigo. Si tratta di una proprietà è di 30 ettari di cui 8,5 impiantati a vigneto: Cabernet, Merlot, Malvasia, Garganega Chardonnay e Sauvignon sono le varietà coltivate in un ambiente suggestivo che si presta (e sposa) lavorazioni il più possibile "naturali". Ecco che questo Pàssito (guardate dove cade l'accento) nasce da Garganega vendemmiata a mano e fatta passire sino a fine febbraio, pressata poi con il grappolo intero, fermentata con lieviti indigeni e dopo circa 120 giorni di "bâtonnage" viene affinata per più un anno in vetro e acciaio.
Ne risulta un vino estremamente interessante, di un straordinario giallo ambrato, presenta una veste cristallina ed estremamente consistente. Al naso un tripudio di sensazioni che vanno dal miele alla frutta secca, albicocca in primis, e poi fichi secchi, mandorla dolce e caramella d'orzo. In bocca dolce, "suadente" non disgiunto da una ottima freschezza, e poi ancora mineralità in una lunga persistenza di mandorla e frutta disidratata.




Un vino che mi ha stupito ed ha retto meravigliosamente un grande dessert de "La Peca" a Lonigo; non ha sfigurato, anzi ha mirabilmente accompagnato senza timore, il classico "Nocciola delle Langhe, caramelle d’olio, mou salato e caffè", esaltandosi ed esaltando le dolci concordanze e le sapide contrapposizioni. 





16 Dicembre 2020, La Peca - Ristorante due stelle Michelin, pranzo di lavoro.

venerdì 11 dicembre 2020

Vino (327) : GRATTAMACCO BOLGHERI SUPERIORE 2011

Cantina : Colle Massari SpA Società Agricola - Cinigiano (GR) 
Denominazione : DOC Bolgheri Rosso Superiore
Uvaggio : 65% Cabernet Sauvignon 20% Merlot 15% Sangiovese
Alcol: 14,0 % Vol. 




Arriva certo per "ultima" la mia scheda di degustazione di questo vino notissimo, vero caposaldo della produzione vinicola nella zona di Bolgheri, una garanzia. Avere comunque la fortuna di degustare un 2011, con la giusta calma ed il giusto contesto mi è sembrata una fortuna che non posso esimermi di ricordare. Un vino esemplare, di estrema morbidezza, ottenuto da fermentazione in legno piccolo e malolattica in barrique, lascia passare gli anni senza scomporsi troppo. Lo si vede subito dal lucente e profondo color rubino appena scalfito da un bordo mattone, nove anni non li dimostra proprio!! 




Possente alla rotazione presenta invidiabile consistenza che lo veste sontuosamente. Decantato con calma, ha sprigionato piano piano note olfattive che si sono rincorse dalla frutta rossa in confettura, alle note balsamiche sino ad un nucleo finale di "morbida" mineralità. In bocca austero, ancora fresco, morbido con setosi tannini; la minoritaria “ruvidità” del Sangiovese trova meravigliosa mitigazione dalle morbidezza di Cabernet Sauvignon e Merlot per un sorso completo, appagante, di grande e fruttata persistenza su note di amarena e mirtillo. Chiusura minerale. 




E'stata un degustazione voluta con bersaglio finale solo al vino che ha ripagato la scelta con pienezza ed armonia .... ma qualcosa, alla fine, bisognava pur abbinare. Perché no un classico Hamburger scomposto, con salse a parte, per non interagire troppo con il grande vino, ma usate nella giusta misura per cercare piacevolezza dopo la magica degustazione. 



09 Dicembre 2020, “Osterie Moderne” a Campodarsego PD, con la famiglia.

venerdì 4 dicembre 2020

Vino (326) - VOSKEVAZ KATARINE LIQUEUR 2013

Azienda: Voskevaz Winery - Aragatsotn, Armenia
Denominazione: 
Vitigno : Kakhet 100% 
Gradazione : 16,0 %Vol
Tipologia: Liqueur




Il vino della "famosa" Voskevaz Winery, ottenuto dal vitigno autoctono Kakhet, coltivato vicino alle rovine dell'antica capitale dell'Armenia - Dvin. E' questo un vitigno che si presta bene per ottenere vini rossi importanti anche assieme di solito allo Syrah, è qui in una versione dolce , direi semidolce con buon grado alcolico ed importante struttura.




Nel bicchiere si presenta di un colore rosso scuro, di ottima consistenza tanto che tende a velare il bicchiere. Al naso interessante di frutta rossa e spezie non privi di sensazioni vanigliate date dalla maturazione in legno piccolo. In bocca dolce, ma non dolcissimo, lascia precisi ricordi di uva passa e dattero con un discreto finale di buona mineralità.




Dolce ma non dolcissimo, si diceva, allora perché non abbinarlo ad un piatto di Riso e Zucca alla Polesana. Buona assonanza fra le equilibrate dolcezze, ben supportate dalla intensità olfattiva del vino con l'aromaticità e la speziatura (data dal pepe appena macinato, in uscita) del piatto. Un piacevole equilibrio da due mondi lontani.




28 Ottobre 2020, Rovigo via X Luglio, in famiglia.