giovedì 21 agosto 2014

Vino (98) : Blanc Fumé de Pouilly 2011 AOC


Domaine: Didier Dagueneau - Saint Andelain (Loire)
AOC: Pouilly Fumé, Loire, France
Uvaggio: 100% Sauvignon (detto Blanc Fumé)
Gradazione alcolica: 12,00 % Vol.


Louis-Benjamin Dagueneau in bella evidenza sul retroetichetta, continua l'eredità stilistica della viticoltura di suo padre, il celeberrimo Didier Dagueneau tragicamente scomparso in un'incidente nel 2008 a soli 52 anni.  


Il solito grande vino, compromesso tra ricchezza e freschezza, che solo una pratica enologica personale permette di ottenere; si percepisce una debole untuosità, spettacolare per un fresco vino bianco, che da sola consiglia assolutamente di non tralasciarne l'assaggio meditato, degustativo, non in abbinamento con il cibo. 
Un colore oro pallido, con decisi riflessi verdolini, inganna!!


Naso all'inizio timido, delicatamente floreale di acaia e giglio, ho riconosciuto poi aromi non usuali, forse grano bagnato e litchi, si è poi allargato verso il fieno, il ravanello con ovvia componente quasi terrosa, finendo con una mineralità composta ma assolutamente personale appunto di pietra bagnata. 
In bocca agrumato, come detto lievemente oleoso, gradevolmente sapido, persistente di terra bruciata, caramello amaro; succoso, inedito, tagliente, giocando su note fini si è mostrato potente .... incredibile. 



La nostra degustazione è stata condotta, come detto, senza nessun tipo di abbinamento; ho però sognato un crudo di salmone. Solo salmone e basta!!



08.08.2014 - Osteria "ai Trani" a Rovigo con Carlo M.

mercoledì 13 agosto 2014

43 - Cucina: GRANITA POMPELMO, LAMPONI & CHAMPAGNE


Una granita raffinata per queste serate estive, la  preparazione è assolutamente artigianale e non necessita di macchine per gelato o simili ma solo di un freazer e di un cucchiaio di ferro per mescolare il composto mentre ghiaccia.
La cremosità che si ottiene deriva dalla giusto rapporto acqua-zucchero (attenti, condiderare eventualmente anche lo zucchero della frutta anche se questo non è il nostro caso); i cristallini di ghiaccio vengono lubrificati dallo sciroppo di zucchero, che li mantiene separati ed impedisce che crescano troppo, donando così alla granita la sua cremosità caratteristica.


Facciamo bollire, per qualche minuto, un litro di acqua con 700 gr. di zucchero, mescolando all'inizio per sciogliere lo zucchero.
Fare raffreddare ed aggiungere il succo di 2-3 pompelmi filtrato al colino, lo champagne (circa 1/2 litro), mescolare bene e mettere il composto in congelatore (meglio in un contenitore di acciaio) mescolando con un cucchiaio ogni mezz’ora sino alla giusta consistenza e cremosità. 



Coulis di Lamponi
Frullare con il mixer un pari peso fra lamponi e zucchero, passare al colino ottenendo una salsa liscia e lucida.

Mettere sul fondo del bicchiere una giusta quantità di coulis di lampone e coprire con la granita sino a 3/4 del bicchiere.
E' chiaro che anche un altro vino spumante va bene per questo tipo di preparazione!



Altri riferimenti sulle granite nel mio blog:



Questa granita è stata presentata  presso l'Osteria ai Trani il 19 maggio 2011 nell’ambito del 10° ed ultimo appuntamento della fortunata serie enogastronomica ENOZIONI.
Il titolo data alla serata, certamente coinvolgente era “CHAMPAGNE.... E POCO ALTRO”.

domenica 10 agosto 2014

Vino (97) - TIZZANO Pignoletto Frizzante DOC


Azienda Agricola Tizzano - Casalecchio di Reno (BO)
Denominazione: DOC Colli Bolognesi
Vitigno : Pignoletto 100%
Gradazione : 11,5 %Vol


Un vino semplice per l'estate, che finalmente sembra arrivata, ma non per questo banale.
Nella confezione col tappo a fungo, questo Pignoletto in purezza fermenta in autoclave a bassa pressione (2,50 atm) per una quarantina di giorni arrivando ad un grado di cremosità, ovviamente poco sostenuta dal corpo, che trova in un piatto di pesce fritto ed una calda serata d'agosto la possibilità di un trinomio di decisa piacevolezza.



Si presenta con un colore giallo paglierino brillante e sfumature appena appena verdoline, molto trasparente, perlage abbastanza fine e di discreta persistenza.
Naso pulito, semplice ma fragrante, dove il biancospino arriva prima della mela e della susina; un finale tenue di mandorla rende il tutto gradevole ed accattivante.
In bocca appunto fresco e cremoso, di buon equilibrio sulle note precise ancora di mela e susina, leggero di alcol porta ad una beva semplice, accattivante con buon finale, già percepito al naso, di mandorla gradevolmente amara.


Mi sono proprio divertito abbinandolo ad un "gran fritto" in una famosa pizzeria di Ferrara; un gran fritto ed un vino di pari livello, si sono forse sommati fornendo una prestazione maggiore della media dei due addendi, a dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, che è l'abbinamento (quando si tratta di normalità!) che rende decisiva la piacevolezza di un vino. 



09 agosto 2014, pizzeria "Nonno Papero" a Ferrara, con Marta A. e Maria L.

giovedì 7 agosto 2014

Vino (96) : MOSCATO DI REITIA Veneto IGT 


Azienda Agricola Ca’ Lustra – Zanovello
Uvaggio: 50% Moscato Bianco VT + 50% Moscato Giallo appassito
Gradazione alcolica: 13,50 % Vol.
Annata non segnalata.

Impatto aromatico di grande livello per questo prodotto, per certi versi innovativo, che coniuga una dolcezza controllata con una struttura ed una persistenza aromatica degna di una degustazione migliore della mia.


Comunque conscio dei miei limiti noto nel bicchiere un color oro antico, ambrato, di buona consistenza che attraversato dalla luce mette in risalto un'intrigante stoffa che fa ben sperare (più che altro da certezza!!).
Naso, come detto, di grande intensità e complessità dove in prima battuta fiori "dolci" (campanelle?) e note speziate la fanno da padrone.
L'ovvia diluizione porta diritto a sensazioni balsamiche, foglia di pomodoro e leggero boisè che non nascondono però, nel finale, una nota decisa di miele di castagno.


In bocca suadente, ma non fuori dalle righe, si stacca completamente dai moscati passiti per quell'equilibrio di marmellata di albicocca con note di freschezza, e il segnale dato dalla porzione in barrique, che sfuma in legno di liquirizia con ricordi di tannicità.
Bene, ve lo propongo con due abbinamenti opposti, una robiola di Roccaverano ed un dolce splendido nella sua semplicità: la polenta di Cittadella.


Rustico il primo in contrapposizione di sapori che hanno portato ad un notevole ed equilibrato piacere gustativo.


Altra prova, una domenica successiva, con quel fantastico "pan di Spagna", soffice ed in grado di esaltare ed esaltarsi nel connubio sino a far dimenticare il computo calorico che è l'unico fattore negativo della situazione.

Da provare....

08 giugno 2014 + 03 agosto 2014, Via X Luglio - Rovigo, con la Famiglia. 

martedì 5 agosto 2014

Ingegneria 15 : COLLAUDO STATICO VIADOTTI - A31 Valdastico LOTTO 14


Committente: Società per Azioni Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova - Verona
Lavori: Autostrada A31 Valdastico - Costruzione tronco Vicenza-Rovigo. Lotto 14 Viadotto Salvaterra-Interconnessione A31 – S.S. 434 dalla prog. Km. 50+435 alla pog. Km 54+131.
Comuni di Badia Polesine e Canda (RO)
I lavori concernenti le strutture in cemento armato ed acciaio sono  iniziati il 05 Febbraio 2007 e collaudati nel Marzo 2010.


1.  VIADOTTO SALVATERRA ( L = 397,00 m)

L’opera in questione è inserita nel progetto definitivo per il prolungamento verso sud dell’autostrada A31 Valdastico, tratto Vicenza-Rovigo, dal km 51+718 al km 52+115 in carreggiata Ovest direzione Rovigo), e dal km 51+710.75 al km 52+107.75 in carreggiata Est (direzione Vicenza).

Il Viadotto Salvaterra : L = 397,00 m
Il viadotto interessa un tratto autostradale, di 397,00 m che si sviluppa in rettilineo fino alla progressiva 51+856,11, e poi in clotoide fino a raggiungere in corrispondenza della spalla S2 un raggio di curvatura costante pari a 3500 m.

Viadotto Salvaterra - le travi

Tipologicamente il viadotto ha 11 campate di 35,76 m, a esclusione di quella ferroviaria, tra le pile 5 e 6, che ha una lunghezza di 23,40 m.
L’impalcato è stato realizzato con 5 travi prefabbricate in calcestruzzo armato precompresso tipo UH180 in semplice appoggio, collaboranti tra loro grazie all’azione della soletta in c.a gettata in opera con uno spessore medio di 28 cm.



Viadotto Salvatera - gli appoggi sulle spalle



2.  CAVALCAVIA C36 ( L = 131,04 m)

Il cavalcavia passa sopra la S.S. 434 TRANSPOLESANA e poi raccorda con la stessa in direzione Verona. E’ disposto su cinque appoggi così da avere quattro campate con luce di calcolo pari a 19,85 m, 42,20 m 44,20 m e 22,88 m ed una lunghezza totale in asse dell’impalcato pari a 131,04 m: gli appoggi sono costituiti da una spalla per ciascuna estremità dell’impalcato e da due pile intermedie. Il cavalcavia è disposto in curva.


Il viadotto in curva, denominato C36
Il cavalcavia è costituito da un impalcato in struttura mista acciaio-calcestruzzo con le travi principali in acciaio e la soletta superiore in calcestruzzo. Le quattro travate metalliche che compongono la carreggiata sono realizzate in profili elettrosaldati di altezza complessiva pari a 1,70 m, interasse 2,50 m, e conci bullonati giuntati in opera. Sono collegati tra loro da diaframmi trasversali ad anima piena disposti su piani radiali rispetto al centro di curvatura stradale. Il getto della soletta è stato eseguito su coppelle autoportanti, con la funzione di casseforme a perdere, per uno spessore minimo di 25 cm. Essa è connessa alle flange superiori delle travi con connettori metallici tipo “Nelson”.


3.  CAVALCAVIA C35 ( L = 88,13 m)

Il cavalcavia passa sopra la S.S. 434 TRANSPOLESANA e poi raccorda con la stessa in direzione Rovigo. E’ disposto su quattro appoggi così da avere tre campate con luce di calcolo pari a 22,98 m, 44,27 m e 19,04 m ed una lunghezza totale in asse dell’impalcato pari a 88,13 m: gli appoggi sono costituiti da una spalla per ciascuna estremità dell’impalcato e da due pile intermedie. Il cavalcavia è anch'esso disposto in curva.
La struttura è simile a quella del viadotto C36.


Il viadotto C35 e la Transpolesana



4.  PONTE ADIGETTO ( L = 20,00 m)

L’opera in questione è costituita da un impalcato a campata unica per l'attraversamento del Naviglio Adigetto in zona Salvaterra, di lunghezza complessiva pari a 21,00 m sostenuto da spalle di fondazione fondate su pali di grande diametro. La luce di calcolo è pari a 20,00 m e l’asse rettilineo.


Il ponte sull'Adigetto

Le travi sono prefabbricate in CAP di altezza pari a 80 cm. In corrispondenza delle estremità di ciascuna trave sono realizzati 2 traversi gettati in opera dello spessore di 30 cm.


Il collaudo statico del ponte sull'Adigetto



L'opera principale: il Viadotto Salvaterra