lunedì 30 dicembre 2013

Vino (74) - Bursôn (uva Longanesi 100%)

Zona di produzione : Comune di Alfonsine (RA) 

Dopo un grande alsaziano (*) un'altro autoctono "Figlio di un Bacco Minore" come si soleva dire, in realtà questo vino nasce da un' uva che non assomiglia a nessun altro vitigno e riconosciuta, dopo un lungo iter amministrativo (... e ti pare in Italia!), nel 1999 come Uva Longanesi che può fregiarsi dell'attributo IGT (indicazione geografica tipica).


Longanesi è la famiglia del ravennate che ha salvato questa uva dall'estinzione e "Bursôn" è il soprannome di Antonio Longanesi che per primo si è interessato al vitigno.
Già mi sono occupato di vini autoctoni rari (**) ma in questo caso si tratta di un vino che ha già conquistato un discreto mercato attorno la zona di produzione nel ravennate con centro indiscusso Bagnacavallo.
Un vino di color rosso granato profondo ma con riflessi violacei, che ho acquistato da un agricoltore di Alfonsine di ritorno da un viaggio di lavoro a Ravenna, che presenta una buona consistenza che segna il bicchiere con archetti decisi.


Al naso si presenta con sentori di frutta matura con ricordi di ciliegie, ribes e note selvatiche che ne confermano l'autenticità.
In bocca tannini presenti ma ben levigati, sensazione piacevole di alcolicità e discreta morbidezza con un finale abbastanza lungo ma che non tradisce una certa rusticità di insieme.
Non ho notizie ne sul grado alcolico, che comunque immagino significativo attorno ai 14 ÷ 15°, ne sull'anno di produzione che, in relazione al periodo di acquisto, dovrebbe essere attorno al 2009.


Un vino che può ancora invecchiare egregiamente e che ho abbinato in una domenica di fine anno, con dei "salami polesani di casa" (di recente regalo natalizio) cotti al forno (senza pelle mi raccomando!); un pane appena regalatomi (anche agli altri clienti!!) da Simone Padoan (celeberrima pizzeria "i Tigli") realmente cotto a legna e delle verdure grigliate hanno completato un menu rustico in perfetta linea con il vino degustato.

Link:  


29 dicembre 2013, via X luglio a Rovigo, con la famiglia.
   

sabato 28 dicembre 2013

Vino (73) : Riesling Katzenthal 2011 - AOC Alsace contrôlée

Cantina : Domaine Binner - Ammersschwihr (Alsazia)
Il vino porta in etichetta la dicitura Triple "A" (Agricoltori-Artigiani-Artisti)
(Vino naturale, biodinamico, non filtrato)


Data la tipologia di produzione del vino, quale introduzione rimando ad un'altra mia scheda sempre di un vino Triple "A" (*),  ma qui siamo di fronte ad un grande prodotto, con un rapporto qualità/prezzo che dimostra, se ce ne fosse bisogno, che l'Alsazia è grande terra di vino di qualità mantenendo il livello dei prezzi ragionevole, evitando gli eccessi che si possono facilmente riscontrare in altre regioni della Francia ... ed anche da Noi!!
Eccessi che solo una ottica miope crede possa essere appaganti, costringendo invece di fatto ad allontanarsi dal mondo vino .... scusate!


Vino non filtrato di color oro antico con una leggera nuance grigia, consistente e corposo magnifico aspetto visivo considerando la non filtrazione.
Un naso selvatico di erba fresca, foglia di pomodoro, menta che con il passare dei secondi cedevano verso una frutta anche evoluta, gialla, e con uno zafferano ed una mineralità accentuata dal tipo di produzione che prevede appunto un lungo affinamento (24 mesi) sulle fecce fini. 


In bocca la costruzione gustativa è nobile ed intrigante con una acidità ed una mineralità che fanno risaltare la lunga complessità, che seduce, pur nella assoluta rusticità e essenzialità voluta dal vignaiolo con la scelta di biodinamicità applicata.
Un vino che non stanca e si approccia a qualsiasi piatto entro i limiti di cotture semplici e non "barocche".
Lo abbiamo provato con le "pizze" (termine decisamente riduttivo) di Simone Padoan ai "i Tigli" di San Bonifacio, trovando affinità rimarchevoli con la "crudo di gambero rosso" e la "viaggio in Giappone" preparata anche con un branzino "scottato" veramente notevole.

"Pizza" crudo di gambero rosso ….

"Pizza" Viaggio in Giappone

Ma anche nel proseguire il nostro percorso di degustazione con la "Tigli Nuggets" (pollo panato ecc.) e con la "Grill di coppa di maiale" ha svolto eccezionalmente il suo compito alla luce, qui, della mineralità che se non avessi paura di esagerare definirei "da Berncasteler Doctor" (**).

Un grande vino in un contesto di assoluta unicità !!

Con la focaccia "scaloppa di fois gras ..." però abbiamo cambiato vino, ma di questo parleremo in un'altra occasione.

Link:


Nota: il tappo del vino è in vetro, soluzione interessante specialmente in ottica prettamente sensoriale.



28 dicembre 2013, “i Tigli” San Bonifacio (VR) con la Famiglia.

venerdì 27 dicembre 2013

32 - Cucina : LASAGNE SALMONE E ROSSO DI DAVAGNA (Zafran)

Un'altra ricetta per il cenone di fine anno di estrema comodità sia di preparazione che di servizio. Il piatto viene nobilitato dagli ingredienti che forniscono, pur nella semplicità realizzativa, un'insieme di grande effetto.
Non si tratta di un "piatto fine" ma di un'insieme decisamente gustoso ed tutto sommato in linea con la tradizione.

Il Rosso di Dovagna è un particolare tipo di zafferano ligure che arricchisce (e rende unico) il formaggio Zafran prodotto dalla azienda agrituristica rossiglionese “Lavagè”(entroterra genovese).
Ho pensato di abbinare questo formaggio al salmone affumicato realizzando un classico "pasticcio" come diciamo noi polesani.
Come sempre questo raro formaggio lo trovate dal mio amico Luca Faggioni a Cerea (Luca Faggioni - Cerea).

Formaggio allo zafferano - Zafran -

Ingredienti
- 1 l Besciamella   
- 250 gr Sfoglia ultra sottile per lasagne
- 200 gr Salmone affumicato
- 70 gr Grana grattugiato
- erba cipollina 
- burro q.b.
La besciamella per questo piatto la preparo senza latte mescolando 1/2 l di fumetto di pesce con 1/2 l di brodo di verdura. Per questo tipo di preparazione vanno benissimo i relativi "dadi".
Vi propongo una preparazione molto semplice di questa salsa lasciando per altre occasioni il metodo classico che parte dal ROUX ecc…


Dunque sciolgo con cura 70-80 gr di farina nel brodo e pongo sul fuoco mescolando continuamente, aggiungo 80 gr di burro e lo lascio sciogliere man mano che la preparazione prende calore, continuo la cottura (sempre mescolando) sino alla consistenza desiderata che nel nostro caso è bene sia abbastanza fluida, regolo di sale  e pepe macinato al momento.
Preparo il salmone a striscioline ed il formaggio a pezzetti, trito grossolanamente l'erba cipollina.
Dopo aver imburrato una pirofila stendo un sottile strato di besciamella sul fondo e monto la preparazione come da nella foto precedente, spolvero ogni strato con poco grana grattugiato ed aggiungo piccoli tocchetti di burro. 



Finisco decorando con striscioline di salmone e pezzetti di Zafran, erba cipollina, poco burro e grana, inforno a 180° per una quarantina di minuti.



Preparazione di casa,  sfrutta le straordinarie qualità organolettiche di questo formaggio che vi consiglio di trovare; in alternativa nulla vieta di impiegare una provola non affumicata o un formaggio a pasta filata poco o nulla stagionato. 


Ho abbinato il piatto al grande "Lugana 2009 D.O.P. Fabio Contato" prodotto di punta della Azienda Agricola Provenza di Desenzano del Garda (BS).


martedì 24 dicembre 2013

31 - Cucina : FILETTI DI ROMBO CROCCANTI DI PINOLI E PISTACCHI SU LETTO DI ERBETTE E SALSA DI PATATE AL CURRY

Una ricetta per il cenone di fine anno; pesce, patate ed erbette in una composizione quasi tradizionale, di sicuro impatto!!

La sfilettatura del Rombo

Erbette
Spadellate delle bietole fresche, non lessate, in un fondo di olio ed aglio (poco), regolare di sale e pepe, cuocere poco, mantenere freschezza e colore.

Il foglio di lavoro

Filetti di rombo
Dal pescivendolo farsi sfilettare un rombo del tipo chiodato.
Preparare con il mixer un trito composto da pinoli, pistacchi, capperi sotto sale (puliti non lavati); aggiungere del prezzemolo tritato a coltello, del pane grattugiato e una piccola quantità di olio extravergine e di vino bianco.
In una pirofila stendere un letto di bietole spadellate, accomodare sopra i filetti di rombo leggermente pepati e ricoprire il tutto con la gratinatura preparata e ancora un filo di olio.
Infornare a 180° per circa 15 minuti, alla fine gratinare per un paio di minuti (meglio ma non indispensabile, in tal caso portare la cottura a circa 20 minuti).

Salsa di patate
Sbollentare delle patate a cubetti in acqua bollente.
Preparare una base con olio extravergine, scalogno, alloro, aglio; prima che il tutto prenda colore aggiungere i cubetti di patate, fare insaporire ed aggiungere poco brodo vegetale, portare a bollore, cuocere 5 minuti ed aggiungere una giusta dose di curry.
Spegnere il fuoco, frullare e passare al chinois, regolare eventualmente di sale.

Il piatto servito

Il piatto
Stendere una buona dose di salsa di patate su di un piatto e, aiutandosi con una spatola, adagiare una porzione di filetti di rombo ed erbette prelevati dalla pirofila.


Il vino
Ancora una preparazione di una certa complessità gustativa, speziata; ho abbinato un  Corton-Charlemagne Grand Cru 2008 di Nicolas POTEL, uno Chardonnay borgognone in purezza: un grande vino !! 



Ho preparato questo piatto il 31 dicembre 2012 a Badia Pol. a casa di amici ovviamente in occasione del cenone di fine anno.


domenica 22 dicembre 2013

30 - Cucina : FILETTO DI BRANZINO NEL LARDO CON CREMA DI INSALATA E BUDINO DI CAVOLFIORE

Un pò di lavoro ma alla fine il risultato stupirà i vostri ospiti.. in definitiva niente di difficile.

Ingredienti: (4 persone)

Filetti di branzino
- 4 filetti di branzino (puliti, spinati, senza pelle !!)
- 60 gr lardo (tipo Colonnata o meglio Colonnata) tagliato sottile;
- olio, pepe.
Pepare i filetti di pesce ed avvolgerli nelle fettine di lardo.
In una ampia padella passare i filetti avendo cura di porre sul fondo un foglio di carta da forno in modo che i filetti non si attacchino, cuocere per pochi secondi girando una volta e finire la preparazione in forno a 180° per 2÷3 minuti (operazione da fare al momento del servizio). 

I filetti di branzino … nel lardo!


Crema di insalata
- 1 parte di scalogno
- 1/4 parti di aglio
- 5 parti di insalata (tipo Lollo)
- olio exv., sale, pepe.

Tritate finemente lo scalogno con l'aglio e fatelo andare qualche secondo con l'olio in una padella che possa poi contenere l'insalata.
tagliate quest'ultima a striscie e ponetela ad insaporire nel soffritto per una trentina di secondi in modo che non perda il colore.
Frullare nel mixer aiutandosi, se necessario, con un po' di fondo di verdura o di pesce sino ad ottenere una bella crema verde non troppo fine, regolare di sale ed eventualmente di pepe.

Budino di cavolfiore
- 1 cavolfiore da circa 500 gr.
- 75 gr prosciutto crudo a fette
- 2 uova
- 100 gr di panna
- cipolla, aglio (poco), alloro, sale, pepe

Lessare i cavolfiori al dente mettendo nell'acqua salata anche una fetta di limone per evitare che anneriscano.
Fare andare in una padella olio, cipolla, aglio, una foglia di alloro spezzata. il crudo tritato grossolanamente, una volta rosolato il tutto aggiungere i cavolfiore e saltare per  1÷2 minuti, aggiungere un po' di brodo vegetale e farlo consumare a fuoco lento.
Frullare il composto e passarlo al chinois (setaccio, passino) non troppo fine.
Mescolare bene il composto di cavolfiore con i rossi d'uovo e la panna, aggiungere gli albumi montati a neve ferma mescolando piano sempre dal basso verso l'alto, regolare di sale e pepe.
Mettere il composto negli stampini da porzione imburrati (anche quelli usa e getta di stagnola) e cuocere a bagnomaria in forno a 140÷150° per 20÷25 minuti.

Il piatto servito con cappesante ed ostriche gratinate (facoltative!)


Il piatto
Stendere sul fondo del piatto una generosa dose di crema di insalata, mettere il filetto di branzino al lardo appena tolto dal forno, ed esternamente, il budino di cavolfiore.


Il vino
Una preparazione di una certa complessità gustativa; nell'occasione ho abbinato il piatto ad un monumento dell'enologia friulana la MALVASIA 2009 di Podversic.
Vino non filtrato, maturato sulle fecce, di una straordinaria complessità che ha combattuto ad armi pari fornendo un abbinamento giudicato (dai fortunati ?? presenti) assolutamente piacevole ed equilibrato.


Questo piatto è stato presentato il 18 dicembre 2013 all' ANTICO CANEVONE LOUNGE PUB a Rovigo in una cena prenatalizia fra amici.


venerdì 20 dicembre 2013

Ingegneria 12 : SOTTOPASSI FERROVIARI A SPINTA


PROGETTI:
- Prog. N. 206 (1993) Linea MI-VE  Sottopasso di Via Marconi, Torri di Quartesolo (VI)
- Prog. N. 223 (1994) Linea MI-VE  Sottopasso di Via Camisana, Torri di Quartesolo (VI)
- Prog. N. 248 (1995) Linea MI-VE km 202+030 località Vicenza
- Prog. N. 266 (1994) Linea BO-PC km 106+474 - km 107+699 - km 108+030(Pedonale) in  località Fontanellato (PR)
- Prog. N. 306 (1997) Linea MI-VE km 202+030 località Castelnuovo del Garda (VR) RIPRISTINO SOTTOPASSO
- Prog. N. 487 (2008) Stazione ferroviaria di Budrio (BO) (Ciclo-Pedonale)

 Prog. N. 248 (1995) Vicenza - Monolite modello F.E.M. (shell a 8 nodi)

Si tratta in generale di opere estremamente specialistiche che consistono nella realizzazione del Sottopasso (Monolite) in posizione esterna ai binari, in detta zona viene realizzata la platea di varo, e quindi con una operazione condotta in simbiosi fra spinta e scavo all'interno del monolite sino alla posizione finale dell'opera.
La spinta è garantita da due o più gruppi idraulici di notevole potenza che riscontrano su un massiccio muro in calcestruzzo collegato alla platea di varo e/o ai diaframmi.
Durante le operazioni il traffico ferroviario non viene interrotto (di fatto subisce una riduzione di velocità nel tratto interessato dal cantiere) in quanto il Monolite scivola al di sotto del piano del ferro tramite un insieme di profili metallici che sostengono i binari ed allo stesso tempo permettono lo scorrimento dell'opera.
La zona di spinta viene di solito preservata dall'acqua di falda realizzando un catino impermeabile con l'ausilio di diaframmi in calcestruzzo collegati da una soletta (Platea di Varo) ed un'insieme di pompe che mantengono asciutto lo scavo.

TORRI DI QUARTESOLO (VI)

Sottopasso di Via Marconi
Le dimensione del manufatto oggetto delle operazioni di spinta ha dimensioni 12,00 x 6,50 x 26,00 m; la spinta necessaria è stata di circa 2500 t. La lunghezza complessiva dell’intervento che comprende anche la zona delle rampe è pari a circa 90,00 m con un impiego di diaframmi in cls per la realizzazione della platea di varo e delle relative rampe pari a circa 1500 mq.

Il Monolite al termine della fase di spinta

Fase di armatura del Monolite

Armamento ferroviario per la spinta
Sottopasso via Marconi a Torri di Quartesolo (VI)


Sottopasso di Via Camisana
Il manufatto ha dimensioni 12,00 x 6,10 x 35,00 m per una spinta, data dai gruppi oleodinamici, di circa 3250 t. La lunghezza complessiva dell’intervento che comprende anche la zona delle rampe è pari a circa 130,00 m con una quantità di diaframmi in cls, per la realizzazione della platea di varo e delle relative rampe, pari a circa 2300 mq.

Fase di spinta Monolite di via Camisana a Torri di Quartesolo (VI)

Interno sottopasso in via Camisana a Torri di Quartesolo (VI)


Esterno sottopasso in via Camisana a Torri di Quartesolo (VI)


VICENZA

Il monolite ha dimensioni 11,50 x 6,30 x 27,00 m per una spinta, data dai gruppi oleodinamici, di circa 2700 t. La lunghezza complessiva dell’intervento che comprende anche la zona delle rampe è pari a circa 210 m con un impiego di diaframmi in cls per la realizzazione della platea di varo e delle relative rampe pari a circa 2100 mq.


Armatura soletta di fondo - Vicenza


Monolite allocato -  Vicenza

Monolite - Vicenza



Esterno sottopasso - Vicenza


 FONTANELLATO (PR)

Sottopasso km 106+474
Le dimensione del manufatto sono pari a 11,80 x 7,30 x 26,50 m per una spinta, data dai gruppi oleodinamici, di circa 2700 t. La lunghezza complessiva dell’intervento che comprende anche la zona delle rampe è pari a circa 220 m.

Fase di spinta sottopasso km 106+474 Fontanellato (PR)

Interno sottopasso km 106+474 Fontanellato (PR)
Esterno sottopasso km 106+474 Fontanellato (PR)



Sottopasso km 107+699
Le dimensione del manufatto sono pari a 7,20 x 5,90 x 20,00 m, la spinta, data dai gruppi oleodinamici, è stata di circa 1100 t. La lunghezza complessiva dell’intervento che comprende anche la zona delle rampe è pari a circa 200 m.


Costruzione monolite del sottopasso al km 107+699 -  Fontanellato (PR)

Costruzione rampe del sottopasso al km 107+699 -  Fontanellato (PR)

Fase di spinta con treno in transito - Sottopasso al km 107+699 -  Fontanellato (PR)


Esterno del sottopasso al km 107+699 -  Fontanellato (PR)


Interno del sottopasso al km 107+699 -  Fontanellato (PR



Sottopasso pedonale km 108+030
Le dimensione del manufatto sono pari a 3,30 x 3,70 x 14,50 m, la  spinta impiegata per il posizionamento del monolite è stata di  circa 300 t. La lunghezza complessiva delle rampe per accesso pedonale è di circa 120 m, realizzate con l’impiego di micropali aventi altezza media 7 m.


Rampa del sottopasso pedonale al km 108+030 -  Fontanellato (PR)


Costruzione del sottopasso pedonale al km 108+030 -  Fontanellato (PR)

Imbocco del sottopasso pedonale al km 108+030 -  Fontanellato (PR)


CASTELNUOVO DEL GARDA (VR)

Sottopasso ZONA Stazione FF.SS.
Opere di ripristino statico delle pareti del sottopasso con l’ausilio di micropali valvolati con un’intevento pari a circa 150 m.

Interno del sottopasso -  Castelnuovo del Garda (VR)


BUDRIO (BO)

Le dimensione del manufatto oggetto delle operazioni di spinta sono di 3,30 x 3,70 x 15,00 m per una spinta data dai gruppi oleodinamici di circa 600 t.


Entrata sottovaso nella stazione ferroviaria di Budrio (BO)
Sono state impiegate inoltre circa 2500 mq di palandole tipo Larssen provvisionali.


Contrasto palancole zona rampe - Budrio (BO)


Estrazione palancole provvisionali - Budrio (BO)
Gruppi di spinta - Budrio (BO)
Preparazione platea di varo - Budrio (BO)
Fase di spinta  - rostro in avanzamento sotto i binari - Budrio (BO)

Come si vede si tratta di opere altamente professionali che hanno costituito per lo scrivente una eccezionale palestra di conoscenze nei campi più  disparati dell'ingegneria geotecnica e strutturale.