Cantina : La Spinetta - Castagnole Lanze (AT)
Vitigni: Chardonnay (100% )
Grado alcolico: 13,5° %
Bere un vino bianco italiano di 13 anni e pur sempre un’esperienza perlomeno rara, se poi si aggiunge che il prodotto è straordinario bisogna senz’altro considerarsi fortunati.
La fortuna mi è capitata il 21 marzo 2014 presso la Trattoria “al Ponte” di Lusia (RO), dove l’amico Luciano preso da non so quale impeto enologico, si alza, interrompendo la solita chiacchierata ed esordisce: “beviamo un grande vino bianco!”.
Lo chardonnay Lidia prende il nome dalla mamma dei celebri fratelli Rivetti, che hanno reso la Spinetta una azienda vinicola di primo piano anche nel panorama internazionale del vino; si è presentato subito con una veste dorata, consistente, vellutata.
Il lungo invecchiamento e la successiva maturazione, partito in barrique e finita con la lunga permanenza in bottiglia, lo ha spogliato della solita veste paglierino-verdolina per fargli assumere questa stoffa dorata, accattivante, promettente…
Al naso sentori terziari ma con note di verdura non ancora svanite, vaniglia, legno, un po’ duro all’inizio, si è gradatamente addolcito andando verso profumi speziati, quasi di Green Tea.
In bocca imponente, sapido ma ancora con note di decisa freschezza, sapore tostato e complesso con un lungo finale lievemente aromatico (mi ha ricordato le noccioline salate).
Alle fine si è unito a noi lo chef Enrico, mio compagno di ventura nella, per ora, fortunata serie “Enrico e l’Ingegnere”.
A proposito di Enrico, provate questo vino con il suo “carpaccio” sui generis: cotto lungamente a bassa temperatura assume caratteristiche sia organolettiche che di morbida consistenza uniche, come unico risulterà l’abbinamento con questo straordinario Chardonnay.
Il carpaccio di Enrico, sullo sfondo una buratta di Luca Faggioni (Cerea) |
21.03.2014, trattoria “al Ponte” di Lusia (RO), con Enrico e Luciano R.
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