Cantina : Jermann Villanova di Farra (GO)
Denominazione : BIANCO VENEZIA GIULIA
Uvaggio : Sauvignon, Chardonnay, Ribolla Gialla, Malvasia Istriana e Picolit
Alcol: 13,5 % Vol.
Non siamo in Germania, nella Mosella o nella Rheingau, dove un Riesling di 15 anni è ancora un “adolescente”, ma in Friuli, nel Collio, che ci dona in questo caso una magnificenza: un vino bianco che a questa età è ancora in grado di dare emozioni!
Tunina (Antonia) popolana, amante di Casanova, era l’antica proprietaria di questo vigneto da cui si ricava un vero “vintage”, contemporanea fermentazione di diverse varietà di uva che nello specifico sono Sauvignon, Chardonnay, Ribolla Gialla, Malvasia Istriana e Picolit, che come si può capire nel bene o nel male (e qui nel bene) danno un vino sicuramente unico.
Questo di 15 anni si presentava di un brillante giallo dorato, morbido già alla vista dove i 13,5° erano subito indicati da archetti stretti e ben “aggrappati” al bicchiere.
Chiariamo una volta per tutte che la “glicerina” non centra nulla con la formazione delle lacrime; il vino è formato da alcol (fissiamo le idee e diciamo il 15%) e quindi circa dall’ 85% di acqua; ora roteando il bicchiere l’alcol evapora prima dell’acqua e di fatto creerà zone con maggiore o minore presenza di alcol da dove l’acqua si allontanerà essendo quest’ultimo per così dire “idrorepellente”. Va da se che lo strato sottile di alcol non ancora evaporato trasformandosi in gas farà risalire l’acqua nel bicchiere che si disporrà ad anello. Ad un certo punto la tensione superficiale del liquido non riesce più a sostenere il peso dell'anello che in certi punti comincerà a scendere. Ecco che maggiore è la presenza di alcol e più stretti saranno gli archetti (tanto alcol, tanti pilastri formati dall’alcol che risale), ed a questa distanza comunque non è estranea la viscosità del vino dovuta essenzialmente agli alcoli pesanti e allo zucchero. L’effetto è macroscopico nei superalcolici che, a conferma di quanto detto, non contengono glicerina e presentano archetti fittissimi. Io non centro nulla con questo fenomeno che in fisica è noto come “Effetto Marangoni” che 1855 per primo lo descrisse, per altri scopi, scopiazzando qua e là.
Il naso ricco di frutta dolce ed evoluta quali papaya e melone, i fiori gialli di campo risultavano un po’ coperti da sensori mielati e di una giusta mineralità tendente a note ammandorlate.
Mi interessava di più al palato, morbido ma ancora vivo (tale morbidezza mi servirà dopo per l’abbinamento) con un gusto-olfattivo ancora di frutta matura, freschezza percettibile, non di più (impossibile diversamente data l’età), e un bel finale, estremamente persistente, fumoso e morbido verso stratificazione fruttate e mediamente sapide.
Morbidezza V/S Sapidità ed allora: Vintage Tunina 2001 V/S Prosciutto Toscano a coltello in quei giorni presente in una non meglio definita “fiera” in Corso del Popolo a Rovigo.
Una vera delizia con il prosciutto, di fatto più sapido nel repertorio dei prosciutti di qualità, ed un vino, forse oramai in fase calante, che ha ritrovato lo stile dei giorni migliori in un grande abbinamento.
06 novembre 2015, Trattoria “ai Trani” a Rovigo con i fratelli Conforto.
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