Domaine Zind Humbrecht - Turckheim, Alsace, France.
Uve: Pinot Grigio 100%
Gradazione alcolica: 13,50 % Vol.
Denominazione: Alsace Grand Cru
Per chi sa d'Alsazia bisogna ricordare che la cantina in questione è proprietaria di 5,5 ha di terreno nello straordinario "grand cru Rangen", lieu-dit Clos St Urbain à Thann in Alsazia.
Tante parole introduttive (non usuali nelle mie schede) per questo vino che le merita senz'altro tutte, e magari anche migliori delle mie; quindi perchè non ricordare che il "Pinot Gris" è una mutazione di colore rosa del Pinot Nero che in Alsazia prima del 1984 (il tempo delle mie prime visite) si chiamava "Tokay d'Alsace" cambiando poi ancora designazione verso il 2006-2007 in "Tokay-Pinot-Gris", sino alla attuale imposizione europea di "Pinot Gris", che non connatura più il vino-vitigno con l'antico fascino.
Va beh, proseguiamo, ammesso che ciò abbia senso quando si pensi che questo vino (appunto il 1998) ha ottenuto 98 punti da Robert Parker, che bisogna riconoscere è molto più famoso di me, anche se bisogna ammettere che il fatto non è di difficile attuazione.
Parliamo quindi delle sensazioni che ci ha fatto provare, più della descrizione di un vino ultraconosciuto, anche se vale la pena ricordarne il color ambrato-arancione di incredibile luminosità e la sua consistenza visco-oleosa da intendersi, però nella migliore interpretazione possibile del termine.
Naso che definire evoluto è senz'altro riduttivo, con primarie sensazioni iodate, seguite da tutte le albicocche possibili, il legno di rosa, e forse, con sensazione attivata dal colore, una marmellata di arancia, appena appena bruciacchiata.
La descrizione olfattiva sembra tempo perso quando il vino entra in bocca e si capisce che quello che si legge esiste: l'armonia!!!
Va da se che l'incredibile freschezza porta prima al lampone rispetto all'albicocca, che però subito dopo entra in maniera preponderante, diluendosi e prolungandosi su note speziate facendomi ricordare, in un finale lunghissimo, quelle liquirizie salate che oramai vanno di moda nei mercatini delle fiere.
Dicevamo le sensazioni più che questa modesta e quasi stereotipata descrizione, stupore e rassegnazione ricordando i "passitinostrani", esaltazione partecipativa con sparizione della fame (pur essendo l'ora di pranzo) quasi per paura che qualcosa potesse interrompere l'incanto dal quale, senza particolari meriti, eravamo stati avvolti. Stop!!
28 giugno 2014, Osteria ai Trani in Rovigo con Pietro C., Cristina R., Emanuela P., Giovanni G., Francesco M., Marika Z.
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