Domaine - Mommessin (Monopole) - Morey-Saint-Denis (Bourgogne)
Denominazione: Gran Cru bourgogne
Vitigno : Pinot Noir 100%
Gradazione : 14,0 %Vol
Leggo dal sito del produttore: “Il Clos de Tart è stata fondata nel 1141 dalle suore Bernardine dell'Abbazia di Tart, un ramo della vicina Congregazione Cistercense.
Nel 1791, Clos de Tart divenne proprietà di Marey-Monge poi fu venduta nel 1932 alla famiglia Mommessin, originaria di Macon, che è tuttora l'unico proprietario. Si tratta di un vigneto di un terreno di 7,53 ettari sui territori comunali di Morey-Saint-Denis nella Côte de Nuits. Fin dalla sua creazione, questo Clos non è mai stato parzializzato ed è attualmente la più grande proprietà classificata Grand Cru in Borgogna”.
L’appezzamento, rettangolare di 300 m di lunghezza e 250 m di larghezza si trova al centro di un pendio fra quota 269,00 m e 302,00 m. L'appezzamento è uniformemente esposto ad est-sud-est e circondato da un muro pietra di circa 1,10 km da cui ovviamente deriva il nome Clos.
L’esposizione vigneto è omogenea ma la geologia dell’appezzamento è complessa: il terreno, argilla e calcare, sono associati in diversi tipi di rapporto che definiscono in pratica 6 terroirs diversi, che sono raccolti separatamente come se si trattasse di appezzamenti diversi e magistralmente assemblati dopo la vinificazione.
A differenza della stragrande maggioranza dei vigneti della Côte d'Or i vigneti di Clos Tart sono piantati con un orientamento nord-sud perpendicolare alla linea di pendenza della collina. La grande importanza del fatto e che questo orientamento aiuta a contenere l'erosione durante le piogge invernali. La geometria d’impianto inoltre consente ai grappoli di essere irragiati alternativamente su entrambi i lati tra il mattino e il pomeriggio garantendo una migliore maturazione. Inoltre, attraverso questa alternanza di radiazione solare, le uve sono più resistenti al calore nelle ore più calde durante l'estate.
Questo particolare orientamento dei filari, molto raro sulle colline Borgogna, rende difficile la meccanizzazione del raccolto a causa della forte pendenza trasversale, per questo motivo la maggior parte del lavoro è fatto a mano. L'intero vigneto ha un'età media di 60 anni e alcune viti hanno più di 100 anni. Inoltre Clos de Tart ha un "nido" dove sono conservati i ceppi selezionati del "domaine"; questi vitigni sono utilizzati per sostituire le viti morte oltre a servire da reimpianto.
Degustato il 16 marzo 2014 riporto di seguito le note archiviate.
Nulla da dire, alla vista, per un vino di “appena” 10 anni, con il suo rosso scarico classico del pinot noir, aromi penetranti di frutta rossa con precise note di incenso e crisantemo; grande complessità che si sviluppa, dopo la rotazione, in ciliegia, ribes e un sottobosco atipico, quasi gessoso.
Tannini levigati in bocca, con corpo profondo, pieno, intenso; impatto gustativo lungo e speziato, di buona freschezza ed eccellente mineralità. Lunga chiusura su note di china e rabarbaro.
Degustato da solo ha trovato alla fine un validissimo accompagnamento con del roast-beef appena al sangue, ma in pratica il mio consiglio non può che essere: gustatelo da solo, cercate, con calma, di carpirne l’anima!!
16 marzo 2016, Trattoria “al Ponte” di Lusia (Ro), con Luciano R.
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