Cantina: Our Wine - Kardanakhi (Georgia)
Regione vinicola : Kakheti
Uvaggio: Rkatsiteli (100%)
Gradazione alcolica: 12,50 % Vol.
Il retro etichetta riporta “FERMENTED AND MATURED IN KVEVRI”; i kwevri sono contenitori in terracotta utilizzati in Georgia per la fermentazione dei mosti e la relativa vinificazione che vengono interrati per ridurre l’ossidazione e per il controllo sulle temperature appunto fornito dal terreno.
Essenzialmente si possono definire due metodi di produzione, quello denominato “Imereti” nel quale la fermentazione avviene con un contatto di circa il 10% delle vinacce in modo da ottenere vini grosso modo simili ai nostri.
Il secondo modo si chiama “Kakheti” dove la fermentazione e la maturazione avviene in presenza di raspi, vinacce e bucce in modo tale da ottenere dei vini selvatici, particolari, estremi.
Il vino in questione appartiene appunto a quest’ultima metodologia ed è ricavato da un antichissimo vitigno il “Rkatsiteli” le cui origini si perdono nella notte dei tempi, che in relazione alla straordinaria carica di acidità viene raccolto oltre la metà di ottobre, stagione permettendo.
E' anche coltivata in Australia e negli Stati Uniti orientali, principalmente nella regione dei Finger Lakes di Stato di New York, New Jersey e in Virginia. Ci sono stati anche alcuni impianti sperimentali in California, The Grand Valley AVA del Colorado e in Cina (dove l'uva è conosciuta come Baiyu).
Si parlava di vini estremi e questo “modestamente lo era” come direbbe Totò, sorso selvatico da una mineralità devastante; opaco e pieno di sedimenti (che con attenzione ho lasciato per la maggior parte in bottiglia) si è presentato di un colore decisamente arancione.
Un naso insolito ha ricondotto la mente alla polvere, alle fornaci ma anche a frutta acerba come susina ed albicocca. Un lungo finale etereo ha ricordato lo smalto e l’acetone.
In bocca siamo usciti dagli schemi, oltre alla ricordata mineralità, si è sviluppato un potenziale strutturato con salinità preponderante su una base speziata di zenzero ed asparago.
Lo so! sono affascinato da questi vini ma l’abbinamento con la “pasta lievitata” di Simone Padoan, che dava sensazione di grassezza per la presenza di burrata e crudo di mazzancolla, mi ha convinto di avere decisamente ragione; ragione confermata poi dalla preparazione che ha seguito, con crudo di cappasanta, radicchio amaro, crema di pistacchio e cappero, polvere di rapa. Sic!
Pasqua 2015, “Ai Tigli” di San Bonifacio (VR) con Maria L., Donatella A, Marta A., Luciano Z., Cristiano Z., Matteo A.
i Tigli Simone Padoan , Enrico Ulisse Avanzi
RispondiEliminaE’ sempre un piacere averla come ospite alla nostra tavola….Interessante e affascinante descrizione del nostro insolito vino che ha trovato in carta.
Ancora Buona Pasqua da tutti noi
i Tigli S.R.L.
Via Camporosolo n. 11, 37047,
San Bonifacio (Vr)