Maison: Guy Saget, Pouilly-sur-Loire (France)
Appellation : Pouilly-Fumé
Uvaggio: sauvignon 100%
Gradazione alcolica: 12,5 % Vol.
Le uve di questo (e di tutti i Pouilly-Fumé) crescono sulla riva destra della Loira, il nostro su un terreno per lo più costituito da marne Kimmeridgiane (un mix di conchiglie preistoriche e argilla) che donano normalmente vini con mineralità tagliente, struttura e note iodate; il processo di vinificazione ha previsto una fermentato a temperatura controllata ed un affinamento per 5 mesi sui lieviti ottenendo un prodotto di rara qualità e finezza.
Ma veniamo a noi: alla vista si presenta con un giallo pallido ma luminoso, con netti riflessi verdi, la classica roteazione mostra una buona consistenza .
Il naso è decisamente espressivo trovando (ed è classico nei grandi Pouilly) una fruttato che vira verso le bacche rosse, more e ribes; strano per noi (italiani) trattandosi di vino bianco.
Ed ancora agrumi, pesca bianca, mela verde e fiori bianchi di acacia, ed una nota finale di grande mineralità iodata, come la componente agraria del terroir comanda.
In bocca un ingresso fresco e minerale non riesce però a sovrastare ancora la frutta supportata da una inaspettata morbidezza, con cenni di grassezza che indirizzano verso un grande equilibrio, gustosi riconoscimenti di mela e pompelmo preparano ad una chiusura minerale, quasi salina, stratificata.
Ho pensato di abbinarlo, in un ristorante di "sicuro riferimento", ad un minicrudo con tartare di tonno, scampi e gamberi rossi; questo Pouilly-Fumé, ci ha portato verso l'equilibrio gustativo, preciso, appagante, ha contrastato la pastosa grassezza del piatto riportando l'insieme al piacere edonistico del cibo .... basta così non esageriamo!
12 marzo 2015, Ristorante "El Gato", ovviamente a Chioggia (VE) con Adriano T. e Matteo C.
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